“Il 2012 è stato un eccitante anno pieno di sfide per l’industria turistica dei Caraibi. L’area caraibica ha registrato un generale aumento nel numero totale di arrivi, soprattutto grazie ai mercati statunitense e canadese  – ha detto Hugh Riley, segretario generale del Caribbean Tourism Organization.

“Nel frattempo, sono state affrontate le sfide del mercato europeo, in particolare di quello britannico che ha registrato risultati in calo e una diminuzione della spesa media.

Gli ultimi dati hanno notato un aumento totale degli arrivi del 5%, supportato da una crescita del 5,3% delle prestazioni del mercato statunitense, il più importante per i Caraibi, e di quello canadese.

La Gran Bretagna, al contrario, ha registrato un calo superiore al 6%, nonostante la marginale ripresa economica frutto delle olimpiadi estive. Un altro fattore da considerare è il forte impatto negativo sulle performance della Gran Bretagna causate dall’Air Passenger Duty, per il quale si prevede un ulteriore aumento il prossimo aprile”.

“Nonostante le molte sfide affrontate dall’area caraibica, – conclude Riley – usciamo dal 2012 sorridenti e risoluti”.

Gli obiettivi del CTO: top destination e connessioni aeree

L’obbiettivo del CTO è di posizionare i Caraibi,entro il 2017, al top delle destinazioni prive di stagionalità. La nuova chairman, Commissioner Beverly Nicholson-Doty, ha cominciato il suo mandato biennale impegnandosi a focalizzare l’attenzione su questioni di primaria importanza ed urgenza quali le connessioni aeree.
Ha infatti immediatamente istituito una Aviation Task Force che sviluppi soluzioni ai problemi della regione, tra cui quello della tassazione sfavorevole.

Per il 2013, CTO desidera continuare a lavorare a stretto contatto con tutti i membri e partner. In quanto agenzia internazionale alla guida dello sviluppo turistico dei caraibi, il Board sa che ci sono molte opportunità per migliorare la qualità e il valore dei servizi che vengono forniti