di Manuela Ippolito
Il caro traghetti non è l’unico fattore critico, il brand e l’offerta turistica va rielaborata. Astoi ha organizzato un forum per analizzare tutte le problematiche della destinazione
La Sardegna accusa il colpo e lancia l’allarme. La regina del mare e dell’estate sta vivendo un periodo, ormai già da tre anni circa, decisamente pesante con una perdita di oltre mezzo milione di arrivi proprio nell’ultimo triennio, con oltre 6mila posti di lavoro persi per gli isolani.
I tempi per correre ai ripari stringono, ormai bisogna lavorare sulla prossima stagione puntando non solo al miglioramento dei trasporti con livelli di pricing adeguato e un’offerta omogena, le compagnie infatti già stanno mettendo in atto politiche più interessanti per il mercato e il trade, ma soprattutto al rilancio del prodotto, dei servizi turistici e dell’immagine.
La crisi strutturale della destinazione è stata messa in luce in occasione di un convegno voluto e organizzato durante l’assemblea di Astoi Confindustria Viaggi al Colonna Resort in Costa Smeralda. L’evento ha coinvolto tutti i player del settore, dai vertici di Confindustria Sardegna, all’Enit, Corsica Sardinia Ferries, Grandi Navi Veloci, Gruppo Grimaldi, Moby, Meridiana e l’assessore al Turismo della Regione Sardegna, al fine di analizzare al meglio la situazione mettendo in campo sia i trasporti, sia l’offerta turistica tra potenzialità e forti debolezze.
Ha parlato chiaro il presidente Astoi Nardo Filippetti: “La situazione dell’isola riguarda più in generale gran parte del prodotto Mare Italia, che anche quest’anno registra un andamento negativo, purtroppo in linea con quello del 2012, già segnato da un calo globale delle presenze pari all’8% circa e da un calo della spesa superiore al 15%. Gli operatori stanno mettendo in campo molteplici strategie commerciali per tutti i budget, rendendo più flessibile la durata dei soggiorni, promuovendo l’advance booking che garantisce il risparmio o lanciando formule come la gratuità per bambini”.
E’ doveroso evidenziare – ha spiegato Filippetti- come questi sforzi hanno fatto si che mete balneari italiane mantengono comunque il loro appeal e fanno registrare, nonostante la crisi, buone performance. È il caso, ad esempio, della Puglia con il Salento, della riviera romagnola e della Sicilia con le Eolie. La Sardegna, invece, non riesce a risollevarsi”.
Il dato è evidente dal 2009 al 2012 l’isola ha dovuto contare 530mila turisti in meno, e sempre nello stesso periodo sono stati persi quasi 2,8 milioni di pernottamenti. Calo anche nei porti, mentre il traffico aereo ha visto una crisi meno forte, con perdite solo a due cifre -76mila passeggeri.
Enit, Babbi “ ripensare al brand Sardegna”
E’ importante rilanciare e rielaborare il brand Sardegna anche a livello promozionale e lo stesso come suggerisce il direttore generale dell’ Enit, Andrea Babbi, ha ammesso che “la Sardegna, la Sicilia e la Toscana sono le tre regioni italiane che possono vantare una forte riconoscibilità del proprio brand sui mercati esteri. È bene coinvolgere la Sardegna nel piano di rilancio del turismo nazionale”.
“Creare prodotti per giovani – ha proseguito Babbi – presidiare i mercati emergenti, sfruttare lo snellimento del rilascio dei visti turistici, favorito con 300mila euro dalla stesso Enit, e relativo ai mercati russo e dell’Est Europa, per tornare a vendere al meglio una regione unica nel suo genere”.
Riguardo a questa tematica, è intervenuto Luigi Crisponi, Assessore al Turismo della Regione Sardegna, che ha ricordato come la Regione stia iniziando a promuovere anche l’entroterra, le tradizioni culturali e la storia regionale e sta riprogettando l’offerta dato che il turista è cambiato. La Regione al momento guarda con interesse, ed interessanti risultati, ai mercati esteri: Russia, in primis, Germania, Inghilterra e Francia, favoriti anche dai collegamenti aerei.
Inoltre, ha segnalato il lancio della piattaforma DMS (Destination Management System) che sarà un marketplace sul prodotto Sardegna – dagli alberghi ai villaggi, dai ristoranti all’autonoleggio.
Il lavoro è lungo..anche perché va proprio ristrutturata la percezione che il cliente italiano ha della destinazione e tornare a convincere le agenzie di viaggio a proporre la Sardegna come meta leisure e balneare.
Foto: da sin. F. Franceschini Direttore Astoi, N. Filippetti Presidente Astoi, L. Crisponi, Assessore Turismo Regione Sardegna e Cala Granu Arzachena.