La vicenda Egitto ha influito negativamente, migliorano invece i trasporti e bagagli negli aeroporti
Il cliente ha sempre ragione? Ovviamente secondo il Codacons si, che come ogni anno il stila la statistica sulle vacanze andate male degli italiani. Complessivamente sono pervenute all’associazione 10.500 segnalazioni circa, 500 in meno rispetto allo scorso anno. Il dato in discesa non dipende, però, da un miglioramento della situazione ma solo dal fatto che molti meno italiani sono partiti per le ferie rispetto al 2012. Secondo le stime Codacons, infatti, è cresciuto di circa 6 milioni il numero di italiani che, a causa delle difficoltà economiche, questa estate non ha potuto permettersi una vacanza ed ha scelto di restare a casa. Facendo le debite proporzioni, quindi, la situazione è peggiorata.
Il record delle proteste è legato ai pacchetti turistici (annullamento, cambio destinazione, modifiche del contratto …) che balzano in vetta alla classifica passando dal 22% del 2012 al 28% del 2013. Ad influire negativamente sul dato certamente la vicenda Egitto, sia per l’annullamento o il mancato annullamento (prima dell’avviso della Farnesina che sconsigliava le partenze) del pacchetto, sia per le modifiche contrattuali, considerato che molti turisti non hanno potuto fare tutte le escursioni previste dal contratto e sono stati costretti a restare nei resort per problemi di sicurezza (i consumatori hanno comunque diritto alla restituzione di parte dei soldi, come spiegato più sotto).
Migliora la voce trasporti passando dal 32% al 27%, anche se in realtà nel 2012 il dato era salito per i problemi legati alla compagnia Wind Jet. Al quarto posto, con il 15%, le promesse non mantenute dei tour operator. Migliora ancora la voce bagagli, in discesa costante dal 2009 ad oggi, anche grazie all’attivazione di nuovi impianti di smistamento automatico dei bagagli nei principali aeroporti italiani.
Non è nostra abitudine tenere in considerazione quanto affermato dal Codacons, e anche in questo caso siamo convinti che i numeri citati siano un fattore molto più strumentale che reale.
Indiscutibile (e vorremmo vedere il contrario…) che la situazione verificatasi in Egitto abbia accentuato una serie di reclami, ma – a parte questo elemento – i dati in ns. possesso indicano una notevole riduzione delle contestazioni.
Vorremmo anche aggiungere che buona parte di queste sono frutto della crescente abitudine a “batter cassa” al Tour Operator a vacanza terminata, quasi che un minibar scarsamente rifornito risulti una valida giustificazione per chiedere “danni” per migliaia di euro.