La mossa di Preatoni (1 Euro al giorno per coppia) ha dimostrato che anche la paura ha un prezzo!

Credo che l’estate 2013 sarà una di quelle che verrà ricordata come una delle peggiori in assoluto. E non mi riferisco soltanto al fatto che lo sconsiglio sull’Egitto – ma non sul Mar Rosso, attenzione a questa sottile  differenza – abbia creato non pochi problemi agli agenti di viaggio, ai tour operator, ai turisti che erano in vacanza nelle località balneari egiziane e a quelli che ancora dovevano partire, ma, soprattutto, ha evidenziato ancora una volta quanto il settore sia diviso e impegnato in una sorta di battaglia fra “Guelfi e Gibellini”. Lo sconsiglio è arrivato a ciel sereno il 16 agosto – non so se la Farnesina si sia resa conto del periodo o meno – ma, l’atteggiamento alla ‘Ponzio Pilato’ tenuto come sempre dal nostro Ministero, ha creato un vero e proprio panico  fra gli addetti ai lavori in un momento in cui ben 19mila connazionali si trovavano in vacanza e moltissimi altri si accingevano a partire. Mi sono permessa di dire che la parola sconsiglio non significa divieto – e un tour operator mi ha fatto notare che in uno stato democratico libero è il massimo che si possa dire. Io non sono d’accordo, perché se un paese viene ritenuto pericoloso per l’incolumità delle persone, il Ministero degli Esteri può benissimo dire che è vietato ma che, se ci si deve andare per forza di cose, la responsabilità è tutta delle persone che, nonostante il divieto, partono ugualmente. Questo mi sembra che sia più serio e onesto del mettere uno sconsiglio. E detto per inciso, se andiamo a guardare tutti i paesi sconsigliati dalla Farnesina ci accorgiamo che possiamo viaggiare quasi soltanto nel nostro paese!!!

Sconsiglio sì e sconsiglio no, perché? Qual è il criterio?

Un’altra cosa che mi ha dato fastidio dello sconsiglio sull’Egitto (ma non sul Mar Rosso, ci tengo ancora una volta a rimarcarlo!), è che non riesco a capire perché non fu messo quando, anni fa,  scoppiò una bomba sotto una stazione della metropolitana di Londra, oppure sull’America dopo le stragi avvenute nelle ultime settimane.

Ma torniamo ai giorni caldissimi – e non solo meteorologicamente parlando – di agosto…

E’ stato bruttissimo vedere quanto il settore fosse nel panico più totale e lasciato da solo a gestire una situazione a dir poco bollente.IMG_3149

Nessuno sapeva cosa doveva fare. Tutti gli agenti di viaggio telefonavano freneticamente agli operatori con i quali avevano  prenotato i viaggi per i loro clienti i quali, come al solito chiaramente preoccupati, premevano gli adv affinché cancellassero la loro prenotazione e riavessero indietro le quote versate.

Possiamo ben immaginare quale fosse la situazione negli uffici dei T.O. coinvolti in questa brutta storia. E’ normale che non avessero personale sufficiente per rispondere a tutte le chiamate provenienti dagli agenti di tutta Italia. Ma gli adv, preoccupatissimi, avevano incominciato un tam tam sfruttando le potenzialità del social network al fine di capire come dovevano comportarsi con i clienti e con i T.O.

Il comportamento dei T.O. e degli ADV…

Alcuni di questi ultimi, all’inizio, avevano richiesto una penale, altri le spese di iscrizione e l’assicurazione. Anche gli agenti di viaggio si erano divisi su queste soluzioni. C’era, infatti, chi reclamava una tassa per il lavoro svolto e chi, invece, era a favore della restituzione totale ai propri clienti.

Le cancellazioni erano fioccate anche per partenze di ottobre (meno male che in Italia siamo tutti tante Cassandra!) e, realmente, non si sapeva più a che santo votarsi.

A quel punto, alcuni T.O., primo fra tutti “I Viaggi del Turchese’, quando non sono riusciti a riproteggere i clienti in altre destinazioni, hanno preferito restituire tutte le somme versate dai clienti, altri si sono affrettati a far rientrare in anticipo quelli che stavano trascorrendo serenamente le proprie vacanze sul Mar Rosso – e che si sono lamentati del forzato rientro – altri, infine, hanno cancellato le rotazioni charter per le destinazioni balneari fino ad una certa data, poi prolungata.

Il settore è sempre più disunito….

IMG_3178A parte gli scontri fra dettaglianti e T.O., che hanno mostrato – se ancora ce ne fosse stato bisogno – quanto sia spaccata in due quella che dovrebbe essere una catena senza interruzioni – la cosa antipatica, giunta in modo inopportuno e in tempi sbagliati, è stato il comportamento della Farnesina, che non poteva trovare periodo migliore per mettere ulteriormente nei guai il settore, lasciandolo anche solo (come sempre) quando avrebbe avuto bisogno di aiuto – e quello di un’associazione dei consumatori che, immediatamente, lancia in resta, aveva minacciato gli operatori di azioni legali se non avessero restituito i soldi ai clienti. Sembrava di vivere un incubo. Tutti contro tutti, come sempre!

Miliardi di Euro “bruciati” in pochi giorni da parte dei T.O. e delle agenzie con buona pace delle Associazioni dei Consumatori e di quanti – non programmando il Mar Rosso – chiedevano che i T.O. restituissero tutti gli importi versati.

Ma se la Farnesina aveva detto che, comunque, sul Mar Rosso ci si poteva andare – anche se era sconsigliabile uscire dai villaggi per effettuare escursioni – perché c’è stato tutto questo panico e questo “fuggi fuggi” da località assolutamente lontane dai disordini avvenuti al Cairo e in alcuni luoghi che i nostri connazionali neppure conoscono? –

E’ l’Egitto che mette paura o il fatto che sia un paese abitato da persone che in maggioranza professano la religione islamica? E’ l’Islam che mette paura? E’ il fatto che alcuni delinquenti mettono in cattiva luce gente che è né più e né meno come noi?

 

 

Il Ministro del Turismo Egiziano ha invitato i giornalisti italiani…

Ha agito bene il Ministro del Turismo Egiziano, Isham Zaazou, nell’invitare a Sharm El Sheikh una trentina di giornalisti ed alcuni operatori per far conoscere e “toccare” con mano la situazione in quella località amatissima dagli italiani che, dopo lo sconsiglio, erano

Il Ministro Hisham Zaazou

Il Ministro Hisham Zaazou

quasi spariti dalla cittadina.

Nel frattempo, però, alcuni paesi che avevano messo lo sconsiglio lo avevano revocato, e Sharm aveva iniziato ad essere nuovamente presa d’assalto dai cittadini degli altri Stati.

Russi, tedeschi, inglesi, giapponesi, polacchi, erano felici di tornare a godere le bellezze di un mare incredibile e di un caldo sole.

La mossa intelligente di Preatoni, proprietario del Domina Coral Bay…

Dopo essere stata invitata a Sharm El Sheikh per la conferenza stampa del Ministro del Turismo, mi sono trattenuta un po’ di tempo al mare ed ho approfittato dell’offerta, che a molti era sembrata folle ma a me molto intelligente, di soggiornare al Domina Coral Bay pagando un euro al giorno per camera.

Preatoni non è un uomo facile o uno che rimane simpatico immediatamente. E’ un uomo che parla in faccia anche in maniera considerata poco garbata, ma non la manda a dire dietro a nessuno. Nel momento in cui tutti gli operatori hanno annullato i charter e la programmazione sul Mar Rosso, lui ha fatto una proposta che ha dimostrato quanto gli italiani abbiano paura solo quando devono pagare.

Io ero lì ed ho visto arrivare intere famiglie dal nord Italia, con tanto di genitori delle coppie e tantissimi bambini nei passeggini. Nonostante lo sconsiglio erano arrivati da Milano con Easyjet, pagando soltanto 80 Euro per il volo e 7 euro per una settimana di IMG_3235soggiorno in all inclusive.

Dal centro sud si erano mossi in pochi perché il volo diretto non c’era e il ritorno in Italia non dei più comodi per la coincidenza con il Cairo. Ma sono più che certa che se ci fosse stato un volo diretto, anche il resto dell’Italia si sarebbe mosso.

Se non paghi ti passa la paura…

La cosa che più mi ha stupito è quando ho chiesto ad alcune persone se non avevano paura di essere lì. La risposta? “Ma c’è lo sconsiglio, non il divieto e noi stiamo nel villaggio. Qui c’è tutto: negozi, teatro, bar, animazione. E poi, per un euro al giorno! Anzi, abbiamo sentito che forse questa offerta viene prorogata, lei ne sa niente?”.

Sono stata più di una settimana al Domina ed ho visto arrivare sempre più italiani. Praticamente l’hotel era pieno. Per fortuna il villaggio è grande e gli stranieri non avevano pagato un Euro al giorno! Ma questa mossa di Preatoni ha dimostrato che anche la paura un prezzo.

Praticamente se si paga non si parte e, stranamente, si ha paura dello sconsiglio. Se non si paga, si parte e non si ha paura neppure quando ci sono bambini che ancora non sono in grado di camminare.

Cosa dimostra questa mia testimonianza? Che, forse, c’è stata troppa fretta nel valutare la situazione di agosto? Che il panico è una brutta consigliera? Che si è preferito rimetterci soldi pur di non affrontare cause da parte dei clienti oppure il contrario?

Di sicuro questa storia ha creato un’ulteriore frattura nei rapporti fra ADV e T.O. con una “black list” fra chi non ha fatto ‘penare’ i dettaglianti per i rimborsi e chi si è attaccato alle penali o alle quote d’iscrizione e l’assicurazione.IMG_3119

 

E’ necessario riscrivere le regole o applicare quelle esistenti…

Una cosa è certa: il turismo è un settore ormai smembrato e difficilmente riuscirà a ricucire i vari strappi se da entrambe le parti non c’è la volontà di operare in modo unitario.

Il periodo che si prospetta è ancora peggiore di quello passato, perché al peggio non c’è mai fine.

Non è troppo tardi per riscrivere le regole che avevano portato il settore a lavorare in maniera congiunta e pulita.

Ma c’è ancora questa volontà? Io credo che mai come in questo momento sia necessario parlarsi e proseguire – fino a quando sarà possibile farlo – uniti per sopravvivere in quella che è diventata una jungla nella quale ci si è smarriti perché ognuno ha voluto prendere una strada diversa.

Va ricostruito un sentiero unico. Percorrere la strada da soli è sempre stato pericoloso, più che mai adesso che la via è diventata tortuosa e piena di insidie.

Uniti si va avanti, ma divisi si può anche “scomparire”.

P.S. A proposito, mentre ero a Sharm molti Stati europei avevano tolto lo sconsiglio ed altri lo hanno fatto la scorsa settimana. Noi cosa stiamo aspettando? Inoltre, ribadisco ancora una volta quanto vado scrivendo da oltre 20 anni e cioè che questa categoria è inesistente per le istituzioni. Concordo, perciò, con Elisabetta Pavanello, Direttore Commerciale del T.O. Swan Tour, che, in una lettera inviata alle testate giornalistiche del trade, evidenziava con forza e “rabbia”: “Tutta quella categoria che nell’industria italiana è invisibile, inesistente, quella voce che al Ministero del Lavoro, degli Esteri, o dell’Economia risulta “n.c” non classificata, o meglio “n.p.” non pervenuta, fino a quando, puntuale, arriva la tragedia, la guerra, il cataclisma naturale, in qualche parte remota del mondo, e allora ecco che gli invisibili tornano visibili. Ma per poco. Solo il tempo necessario per insultarli per bene, sfruttarli al massimo, assicurarsi che con i loro soldi riportino sempre” i soliti italiani in patria” e farsi belli (il Ministro di turno) alla prima Edizione del telegiornale alla faccia loro. Poi possono riscendere nel buio. Con i loro dipendenti, i loro posti di lavoro sempre più precari, i loro depositi di denari in Paesi sempre a rischio, e tutto il settore sempre ben schierato contro di loro. Perché un nemico fa sempre bene“.