“Ho trovato una città di mattoni e lascio una città di marmo”. L’impronta di Augusto, primo imperatore di Roma, sulla città eterna può essere riassunta in questa frase con cui Augusto vantava il merito di aver cambiato il volto della capitale dell’impero, che diventa imponente anche grazie alla realizzazione di monumenti come il Teatro di Marcello, l’Ara Pacis e il Foro di Augusto.
La vita pubblica dell’imperatore Augusto, dall’ascesa al potere fino alla deificazione, è l’oggetto di una suggestiva in mostra che è stata allestita alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 18 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014. Una esposizione, progettata da Eugenio La Rocca e curato dallo stesso La Rocca e da Claudio Parisi Presicce, Annalisa Lo Monaco, Cécile Giroire e Daniel Roger, in occasione del bimillenario della morte di Augusto avvenuta nel 14 d.C.. Il percorso espositivo presenta circa 200 opere tra statue, ritratti, arredi domestici in argento, bronzo, vetro, gioielli in oro e pietre preziose “in un percorso capace di intrecciare la vita e la carriera del princeps con il formarsi di una nuova cultura e di un nuovo linguaggio artistico, tuttora alla base della civiltà occidentale”, spiegano i curatori della mostra.
La mostra segue un percorso cronologico della vita di Augusto, per seguire le sue varie tappe fondamentali: il sorgere del suo astro, la scalata al potere e la sua definitiva affermazione, la costruzione della sua leggenda, la rappresentazione del principe divinizzato.
Il tutto attraverso opere e oggetti come sculture, bronzi, terrecotte, monete, gemme e cammei e gioielli che illustrano il modo di comunicare di Augusto e della sua corte e la sua utilizzazione per aumentare il proprio potere e tramandarlo nel tempo. Ad esempio, le testimonianze numismatiche e della glittica vanno viste nel contesto di una “sottile e ponderatissima propaganda ideologica”, come sottolineano ancora i curatori.
Una propaganda che non finisce con la morte fisica dell’imperatore, avvenuta il 19 agosto del 14 d.C., ma che si vuole continui anche oltre: assumono così un valore centrale nel contesto della esposizione le opere che celebrano la sua apoteosi.
La mostra dopo Roma si sposterà a Parigi alle Galeries nationales du Grand Palais dal 19 marzo al 13 luglio 2014.