Un marziano che osservasse ciò che accade da noi sarebbe tentato di credere che il cosiddetto “consumatore” è l’essere più protetto del pianeta.
A differente conclusione non si può giungere leggendo le ricorrenti notizie circa le severe multe affibbiate a chi cerca di fare il furbo aggirando con subdole trovate l’attenzione dell’utente per persuaderlo ad acquistare un certo prodotto, e quando si appura che ciò è avvenuto ecco piovere multe a go go.
In questo idilliaco scenario c’è però qualcosa che ci lascia perplessi: esiste solo il consumatore del mezzo aereo o per caso lo stesso consumatore non è allo stesso tempo coinvolto in altri numerosi settori ? Diciamo ciò perché a noi sembra che alla fine si vada sempre a scavare a casa dei soliti noti e poco si faccia invece su altri fronti che pure vedono il consumatore/cittadino esposto in prima linea. A meno che non dobbiamo credere che i tranelli si annidino solo e soltanto nei siti delle compagnie aeree mentre negli altri settori è tutto cristallino e limpido.
Vedete ognuno di noi è consumatore di svariati beni e servizi e così come leggiamo con soddisfazione di trappole evitate per chi compra un biglietto aereo, avremmo pure piacere ad apprendere che anche in altri settori il cittadino è ugualmente tutelato.
Il sottoscritto ha di fronte a se una fattura per consumo di gas la quale testualmente avverte che “la frequenza di fatturazione è bimestrale” ; la bolletta reca anche la precisazione che la stessa va pagata entro il 25 febbraio. Tuttavia poco più avanti viene specificato che “l’emissione della prossima fattura avverrà il 19 marzo”.
Quindi da una parte si informa l’utente che la bolletta ha frequenza bimestrale, però ad un pagamento fatto entro il 25 febbraio farà seguito l’emissione di una nuova fattura a meno di un mese di distanza dalla precedente…. Un vero e proprio slalom è poi cercare di decifrare i dettagli che costituiscono il consumo vero e proprio, qui troviamo diversi importi sotto varie voci come la “materia prima”, “prezzo variabile di commercializzazione”, “oneri aggiuntivi” “oneri di gradualità” , “quota fissa”, “quota energia”, “imposta erariale” “addizionale enti locali”. E come se non bastasse ecco una frase che dovrebbe costituire un “chiarimento” del coefficiente applicato nella fatturazione:
“Il coefficiente C è previsto dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG) e il suo valore è determinato dalla società di distribuzione. L’AEEG ha deliberato di moltiplicare tale valore per i consumi rilevati dalla lettura del contatore, ed espressi in metri cubi, al fine di convertirli nell’unità di misura da utilizzare per la fatturazione, cioè gli standard metri cubi (smc). Gli smc misurano il volume di gas a condizioni standard di temperatura e pressione.”
In poche parole chi si volesse addentrare nei dettagli della fattura per cercare di capire, come sarebbe suo diritto, se la cifra addebitata è corretta, deve essere pronto a dotarsi di innumerevole pazienza, disporre di molto spirito investigativo e alla fine non è detto che raggiunga lo scopo di decifrare il contenuto.
Ancora, sui giornali di questi giorni abbiamo appreso che un contribuente che aveva presentato ricorso contro una cartella esattoriale ha ricevuto la risposta dagli uffici competenti dopo 33 anni, oppure di quell’imprenditore, produttore di piastrelle, che è da dieci anni che sta aspettando l’autorizzazione per ampliare il suo stabilimento in Italia, mentre negli Usa in dieci mesi ha aperto un nuovo stabilimento.
Ebbene ecco cosa intendiamo quando avvertiamo che fa senz’altro piacere apprendere che si tutela chi vuole comprare un biglietto aereo. ma avvertiamo allo stesso tempo che vorremmo che si mettesse fine ad altri incomprensibili ed evidenti disagi che pure affliggono il cittadino consumatore.
Sappiamo bene che in alcuni dei casi da noi citati l’AGCM non è direttamente coinvolta, purtuttavia crediamo di aver espresso il concetto in modo esauriente: così come si interviene per pratiche scorrette nei confronti di chi gestisce il trasporto aereo, analoga tutela dovrebbe pure attuarsi su altri settori per evidenti, lampanti casi di pratiche condotte con clausole poco trasparenti, ritardi e negligenza. E’ troppo facile prendersela sempre e solo con l’imprenditore privato, magari straniero, e fingere di dimenticare i malfunzionamenti delle nostre amministrazioni o di grandi enti nazionali.
Tutti i dettagli del caso Easyjet e Ryanair
Andando nel dettaglio della notizia circa le recenti sanzioni comminate ai due vettori low cost Easyjet e Ryanair dalla Autorità Garante della Concorrenza e Mercato (AGCM) esse riguardano due precisi filoni. Da una parte viene lamentata scarsa trasparenza sulle offerte delle polizze assicurative facoltative, dall’altra troviamo ancora problemi per quanto riguarda le pratiche dei rimborsi.
Indubbiamente ciò significherà che i due vettori interessati si daranno da fare, e su taluni particolari aspetti già lo hanno fatto, per correggere le pratiche commerciali ritenute scorrette tuttavia quello che in questa sede vorremmo evidenziare è che i titoloni ad effetto dei giornali sulla cifra delle multe (oltre un milione di euro fra entrambi) vanno interpretati con cautela.
Infatti a fronte delle multe comminate dall’Autorità, gli interessati possono presentare ricorso e addurre le loro giustificazioni (“ Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell’art. 135….”) ciò significa che non si può escludere a priori che i vettori possano vincere il ricorso o che le cifre annunciate vengano ridotte. Questo lo diciamo al fine di chiarezza dal momento che non pochi, leggendo i titoli, potrebbero essere indotti a pensare che le sanzioni sono definitive, certe e inappellabili.