di Maurizio Murgia.
Il cosiddetto turismo medico ha portato via dall’Italia numerosissimi pazienti: basti pensare che nel 2009 ben 20mila italiani si sono recati all’estero per ottenere prestazioni sanitarie fuori dal bel Paese. I numeri crescono negli anni successivi arrivando a oltre 200mila nel 2013. I tre posti maggiormente quotati per vicinanza e costi bassi sono la Croazia, la Romania e l’Ungheria, principalmente per le cure dentarie.
Un peccato tutto Italiano, ma grazie alla nascita di una nuova associazione, si sta cercando di riportare questo nuovo mercato all’interno dello stivale, soprattutto grazie al fatto che possiamo vantare eccellenze in campo medico sanitario.
Con questa finalità si arriva alla costituzione della “Italian Association for Medical Tourism Development” (IAMT), l’associazione no profit che scende in campo per promuovere le eccellenze medico-scientifiche, culturali, storiche e turistiche italiane in tutto il mondo.
Promotore di questa Onlus, il medico fiorentino Francesco Martelli che ha portato alla luce il fenomeno che sta spostando all’estero questo alto numero di pazienti ogni anno, rendendo chiara la situazione alle Istituzioni italiane.
Si cercherà quindi di scendere in campo ed entrare a far parte del gioco: diventare meta del turismo sanitario, prestando servizi in parallelo alle bellezze storiche della nostra terra. Un Turismo che lega le eccellenze mediche a quelle culturali, offrendo un pacchetto completo a chi deve curarsi e allo stesso tempo abbia voglia di arricchirsi culturalmente.
La Onlus si fa intermediaria anche con le istituzioni estere per incentivare il turismo sanitario , organizzando eventi per sensibilizzare e promuovere il brand “Italia” all’estero.
Proprio in questi giorni a Washington in collaborazione con IMI (Italian Microdentistry Institute),l’associazione è stata presente al 7° World Medical Tourism & Global Healthcare Congress, pronta a stringere relazioni a livello internazionale tra tutti gli operatori del settore.
Un input concreto per entrare a far parte in modo fattivo del giro dei grandi operatori del settore ed aiutare lo sviluppo di questo modello anche in Italia.
Le defezioni dei pazienti che hanno privilegiato i sistemi sanitari all’estero devono essere sanate, grazie anche a un buon rilancio del sistema sanitario italiano con tutte le sue eccellenze, con la giusta promozione all’estero. Un modo per risollevare anche le sorti del Pil italiano, accrescendo le prestazioni sanitarie anche con un nuovo bacino di utenza estera.