di Manuela Ippolito
Allo studio l’APP per i turisti LGTB a Roma
Cresce il turismo gay friendly in Italia, e oltre ai dati che con buona pace confermano risultati incoraggianti, c’è forse anche uno spiraglio di una sempre maggiore apertura culturale.
Inoltre, l’Italia sembra essere una delle mete più ambite dai turisti Lgbt tra le nazioni europee e la seconda in classifica a livello globale dopo l’Australia. Basti pensare che il volume di affari generato da questo segmento si aggira tra i 2,5 ed i 2,7 miliardi di euro. L’elemento negativo è costituito dai costi, ma il brand Italia per il segmento lgbt è molto forte. Ad annunciarlo è il 19° rapporto annuale di Cmi (Community Marketing and Insights presentato in un incontro a Roma da John Tanzella, presidente dell’International Gay and Lesbian Travel Association (Iglta), Alessio Virgili, Presidente AIGTL e direttore di Quiiki tour operator specializzato nel turismo gay friendly e, Andrea Cosimi, direttore commerciale Quiiki.
I tre rappresentanti, proprio a testimonianza dell’impegno verso questo settore, hanno anche incontrato al Comune di Roma l’assessore al turismo Luigina Di Liegro e la consigliera Imma Battaglia per dare il via all’ inserimento portale turistico della Capitale una app dedicata al turismo gay. L’applicazione, creata da Aitgl (Associazione Italiana del Turismo Gay), è già disponibile per il mobile e grazie al sostegno istituzionale potrebbe contribuire ad accrescere l’appeal della città fra i turisti gay. Ora il progetto è in fase di approvazione e, con cauto ottimismo, potrà essere on line a breve.
Secondo il rapporto CMI , che ha coinvolto 35 mila persone gay in 100 Paesi del mondo, dopo due d’anni di fermo, il 2014 ha visto una forte ripresa dei viaggi Lgbt, con un aumento del 9% rispetto al 2013, un trend che continua a crescere anche nel 2015. Una nota importante, ma che già tempo fa aveva anticipato Virgili con la sua azienda Quiiki, si modifica anche l’identikit delle famiglie gay, che oggi non vogliono essere ghettizzate e cercano l’integrazione con tutti, non solo con destinazioni gay friendly. Ecco perché cresce l’impegno del t.o. anche verso le agenzie di viaggio e la formazione.
I turisti lgtb lanciano però un messaggio chiaro: no al turismo in un Paese con leggi o società omofobe. E tra le nazioni considerate più pericolose figurano la Russia, seguita dal Kenya e dalla Giamaica. Segno tangibile che la sicurezza e l’atmosfera del posto adeguata resti parametro fondamentale per viaggiare sereni, elemento importante segnalato anche da Alessandro Cecchi Paone presente all’incontro.
I dati che contano
In Usa l’impatto di questo genere di turismo è pari a 100 miliardi di dollari all’anno, mentre in Europa un’indagine di Gay European Tourism Association stima che i circa 22, 6 milioni con una capacità di spesa turistica tra i 48 ed i 52 miliardi di euro. Cosa cercano? Relax, divertimento e cultura. Il 2015 si dovrebbe chiudere con un segno più che positivo con +9% e un aumento dei frequent traveller .In Italia intanto si prepara l’Expo Turismo Gay il 25 e 26 settembre presso la Fiera No Frills di Bergamo per essere “libero di viaggiare come sei”.