Dopo l’annullamento sulla parity rate“Siamo sulla buona strada – sottolinea Albonetti – ma per realizzare un reale cambiamento resta il problema della tassa di soggiorno che va trasformata da gabella medievale in vera tassa di scopo. L’Italia prenda esempio dalla Francia, da Parigi in particolare. Nella capitale francese, guidata dal sindaco Anne Hidalgo, in seguito ad un accordo tra Comune, Airbnb e gli altri principali portali on line, il gruppo californiano si è impegnato a prelevare direttamente la tassa di soggiorno sul conto corrente dei turisti: 0,83 euro a notte che verranno riversati nelle casse del Comune. Si tratta di un accordo che potrebbe essere esteso anche alle destinazioni turistiche italiane, garantendo possibili nuovi vantaggi anche per le nostre categorie ricettive, costrette a subire una concorrenza sleale dai tanti esercenti abusivi che utilizzano le piattaforme online per vendere camere o posti letti senza autorizzazione.
“Dopo la parity rate, chiediamo dunque al Governo – conclude il presidente di Assoturismo – di trasformare la tassa di soggiorno in una tassa destinata a favorire servizi e infrastrutture turistiche, incentivando accordi con noi operatori del settore per implementare quelle innovazioni strutturali che da tempo chiediamo. Al turismo nazionale servono risposte vere”.