Il porto crociere di Venezia ha ricevuto il premio quale miglior porto capolinea del Mediterraneo nel 2015. L’ambito e prestigioso riconoscimento è stato assegnato dalla rivista Cruise Insight nel corso della manifestazione SeaTrade Cruise Global, la rassegna internazionale di riferimento per il settore, che si sta svolgendo in questi giorni a Fort Lauderdale in Florida (USA).
Il premio è stato attribuito da una giuria specializzata di operatori del settore (armatori,agenti marittimi, tour operator, etc.. ) a quei porti crocieristici che si distinguono per l’eccellenza delle operazioni di sbarco ed imbarco dei passeggeri.
Sandro Trevisanato, Presidente di Venezia Terminal Passeggeri S.p.A., la società che gestisce il traffico crocieristico nello scalo lagunare ha dichiarato: “Questo premio è l’ennesimo riconoscimento ai servizi forniti dal nostro porto e al continuo sviluppo delle infrastrutture potenziate sia con l’aumento dei fabbricati terminalistici che con una maggiore operatività delle banchine. Auspico che questo premio alla qualità della nostra accoglienza, sia di stimolo al governo per risolvere al più presto il problema dell’individuazione della via alternativa che garantisca lo spostamento delle grandi navi dal Canale San Marco – Giudecca e riesca a superare l’impasse creata dal Decreto Clini Passera prima e dalla successiva ordinanza 153/2013 della Capitaneria di Porto, che hanno introdotto criteri limitativi su base quantitativa quale quello delle 96.000 tonnellate. Un criterio che ha determinato la sostituzione da parte di molte compagnie, per non perdere la destinazione Venezia, di navi all’avanguardia, dotate di tecnologia di ultima generazione e a basso impatto ambientale, con unità più piccole, ma allo stesso tempo più vecchie e di conseguenza meno manovrabili e più inquinanti. Se non si trova una soluzione , Venezia perderà lo status non solo di primo home port del Mediterraneo, ma la natura stessa di porto capolinea a scapito di scali stranieri, trascinando in un declino irreversibile l’intera crocieristica dell’Adriatico. L’inerzia decisionale rischia di sferrare un colpo mortale a un comparto che in termini economici di spesa di passeggeri, equipaggi e navi vale oltre 450 milioni di euro annui.”