di Antonio Bordoni
La gente vorrebbe capire qualcosa di più sulla figuraccia di Ryanair. E’ possibile credere che una compagnia aerea capace di surclassare gli avversari e di essere assurta al ruolo di primadonna fra le aerolinee europee inciampi in una storia così assurda come quella del calcolo ore, ovvero della turnazione dei propri equipaggi? Quale è la verità che ha portato la Ryanair a dover cancellare parte dei suoi voli ?
E’ dal 2008 (1) , riconfermato nel 2014 (2)  che tutti gli Stati UE hanno adottato la regola di conteggiare le ore di servizio degli equipaggi osservando il calendario Gennaio:Dicembre. Ma vi è uno Stato che non ha voluto seguire questa regola l’Irlanda.
Ciò significa che la Irish Aviati on Authority ha permesso ai vettori irlandesi di conteggiare le proprie ore di servizio in modo differente, purchè ovviamente rispettando la regola dei 12 mesi consecutivi e del tetto ore servizio, e nel caso Ryanair questa ha voluto effettuare i conteggi seguendo il calendario del suo bilancio fiscale, ovvero 1 – Aprile/31- Marzo.
La IAA sapeva bene che questa applicazione della normativa era unica in Europa. Ciò è avvenuto non a caso. Vi era uno scopo ben preciso dietro a questa eccezione.
Il conteggio dei dodici mesi da Aprile a Marzo favorisce quei vettori i cui servizi sono caratterizzati da una forte stagionalità estiva (“summer intensive schedules”).
Quando il 18 febbraio 2014 è stato confermato il nuovo regolamento si è dato tempo due anni per adeguar si e quindi lo stesso è entrato in vigore il 18 febbraio 2016. Ciò significa che tutte le aerolinee europee hanno avuto 24 mesi per mettersi in regola con le nuove normative.
Questo lasso di tempo fa capire che non è un compito agevole quello di disbrigare la matassa delle turnazioni, le quali per forza di cose debbono tener conto anche delle ferie annuali che spettano ad ogni dipendente, nel caso che improvvisamente vengano variati i termini del conteggio. Iniziare il computo delle 900 ore dal mese di a prile permetteva alle compagnie irlandesi di usare più intensivamente i propri equipaggi durante il picco dei mesi estivi e spalmare invece le ferie nel periodo di “bassa” ovvero nei mesi invernali.
Da sempre l’industria aerea commerciale fa scattare la su mmer season con relativo aumento delle frequenze dal primo aprile di ogni anno. Si badi bene che quando si usa il termine “intensivo” ciò significa che si devono sempre rispettare i limiti settimanali e mensili previsti dalla normativa.
Finalmente nel co rso del corrente anno la IAA ha ritenuto opportuno adeguarsi alle normative comunitarie non è dato sapere se dietro pressioni di Bruxelles o di sua iniziativa e ne è scaturito il pasticcio che tutti conosciamo.
Quanto sopra chiarisce anche perché i media che parlavano della cancellazione voli
hanno voluto inserire, senza peraltro chiarir ne il significato, i l problema ferie, fino ad ipotizzare l’ipotesi di una “fuga dei piloti”.
Rimane tutto da chiarire il perchè dell’improvvisa decisione della Irish Aviation Authority la quale in pratica non ha dato abbastanza tempo alla compagnia Ryanair
di gestire al meglio le turnazioni dei suoi 4.058 piloti, mentre forse l’imbarazzo di mettere in luce il tacito accordo vettore – ente regolatore, nonché il relativo ritardo
con cui la IAA si è adeguta, potrebbe spiegare la mancanza di un comunicato ufficiale che chiariva in modo cristallino i motivi della cancellazione voli e relativi disagi.
(1) EU- OPS Regulation 1899/2006, Subpart Q)
(2) Reg. 83/2014