di Luciano Riella

E’ l’India che non ci immaginiamo, una metà preferita dal turismo ecologico e, fortunatamente, ancora lontana dal turismo di massa: scenari unici tra le alte cime dell’Himalaya, dove predomina una densa vegetazione tropicale. E’ anche l’occasione unica di cogliere il mistero e il modo di vivere di un’antica popolazione, in maggioranza di origine tibetano-nepalese, dolce e calorosa, con un grande senso dell’ospitalità. Parliamo del Sikkim, uno stato totalmente montuoso, in cui emerge il monte Kanchenjunga, icona del Sikkim, considerato monte divino protettore dei suoi abitanti, con i suoi 8586 metri la terza cima più elevata del mondo.

Da regno indipendente all’Unione Indiana

Agli inizi del XVII secolo Il Sikkim si costituì in regno sotto la dinastia dei Namgyal, una monarchia buddhista tibetana. L’ultimo sovrano, fortemente innovatore, sposa negli anni ’60 una giovane dell’alta borghesia di New York, che porta una ventata di modernità ad uno paese che vive ancora una fase medioevale e turbato grandi tensioni sociali tra i diversi gruppi etnici. Una fase destinata a durare poco, perché un referendum pone fine alla monarchia e il 16 maggio 1975 il Sikkim diventa ufficialmente il 22º Stato federato dell’Unione Indiana.

Spiritualità e natura

Gangtok, la capitale, nata come luogo di pellegrinaggio buddista intorno al 1840, rimane un importante centro di culto per il buddismo tibetano, che ha accolto molti fuoriusciti dal Tibet, che hanno ricostruito i loro monasteri nei dintorni, oltre al Museo di Tibetologia. Tra le varie manifestazioni culturali-religiose interessante è partecipare al capodanno tibetano, solitamente a febbraio, con varie danze tradizionali e canti, molti dei quali eseguiti dagli stessi monaci buddisti. In maggio/giugno Saga Dawa è una festa sacra che celebra il nirvana di Buddha dell’Himalaya.

Nel Sikkim il clima è quello tipico degli altopiani tropicali: da novembre a marzo il clima è secco e soleggiato, la stagione monsonica dura da giugno a ottobre. Dopo il monsone le sue valli appaiono ricoperte da una rigogliosa e multiforme vegetazione tra cui spiccano i bambù e, tra i fiori, numerosissime specie di orchidee. Anche la fauna è variegata e annovera orsi, cervi, cinghiali e qualche esemplare di leopardo, oltre a innumerevoli specie di uccelli. Il panda rosso è assurto a simbolo nazionale.

Per visitare il Sikkim occorre un permesso speciale ottenibile presso le autorità consolari dell’India. Gangtok è anche un punto di partenza per gli escursionisti, per ottenere permessi e mezzi di trasporto per salire sulle montagne dell’Himalaya.