di Antonio Bordoni.

 

E’ noto che nel sottomettere i bilanci alle competenti autorità le società quotate in borsa debbono esporre i rischi collegati alla loro attività. Ebbene nell’ultimo bilancio depositato da Ryanair (1) sotto il capitolo “I rapporti di lavoro possono esporre la compagnia a rischi”  si può fra l’altro leggere quanto segue:

 

“Di conseguenza, non è possibile garantire che gli accordi di retribuzione dei dipendenti esistenti di Ryanair non siano soggetti a modifiche  in qualsiasi momento. Questi rischi potrebbero portare a un deterioramento dei rapporti di lavoro in Ryanair e potrebbero influire sull’attività o sui risultati di Ryanair. Gli equipaggi di Ryanair in Europa (ad eccezione del Regno Unito) operano in base a contratti di lavoro irlandesi per il  fatto che tali membri dell’equipaggio svolgono la loro principale attività  sul territorio irlandese (cioè a bordo di un aereo registrato irlandese). Sono stati avviati contenziosi da parte di singoli soggetti e da parte di agenzie governative in diversi paesi circa l’applicabilità del diritto del lavoro irlandese a questi contratti, e se Ryanair fosse costretta a riconoscere che la giurisdizione irlandese non si applicava agli equipaggi che operano dall’Europa continentale, allora ciò potrebbe condurre a maggiori costi e potenziale perdita di flessibilità. In relazione ai costi dell’assicurazione sociale, il Parlamento europeo ha implementato le modifiche al regolamento (CE) 883/2004 che, nella maggior parte delle giurisdizioni, impone aumenti sostanziali del contributo dell’assicurazione sociale sia per Ryanair che per i singoli dipendenti.”

 

Tenendo presente  che queste precisazioni venivano scritte in tempi non sospetti, eravamo infatti nella primavera del 2017 e non si parlava affatto di minaccia di scioperi e agitazioni, dobbiamo annotare che a Dublino erano ben coscienti di ciò che bolliva in pentola.

La politica fino ad allora condotta di voler tener fuori i sindacati e condurre rapporti diretti dipendente-datore ha  retto anche troppo, ma di certo si può affermare che in casa Ryanair erano ben coscienti che la situazione sarebbe potuta cambiare da un giorno all’altro. Ora la trattativa con i sindacati porterà sicuramente a un punto fermo circa l’applicabilità o meno della legislazione irlandese ai contratti stipulati con i dipendenti.

E il pasticcio sulle turnazioni con cancellazione di voli e richieste di rientro dalle ferie (2) si è rivelata l’occasione vincente per risvegliare un personale  che fino ad allora aveva  passivamente accettato le condizioni imposte dalla compagnia.

 

A gennaio 2018 è stato firmato l’accordo con la BALPA (British Airline Pilots Association) ed ora è stata la volta della nostra ANPAC. Quindi l’Italia è divenuto il secondo paese dopo il Regno Unito ad aver siglato questo tipo di accordi.  L’agreement, secondo quanto dichiarato la compagnia, è “significativo in quanto l’Italia copre per circa il 20 per cento della forza-piloti e riguarda 80 sui 400 velivoli che compongono la flotta.”

Il prossimo contratto potrebbe riguardare quello di casa propria, ovvero il personale navigante irlandese per il quale le trattative sono state già avviate ma non concluse.

 

Fra qualche giorno per l’esattezza il 13/14 marzo a Lussemburgo si terrà una conferenza della Federazione Internazionale dei piloti di aerolinee e in quella sede si farà il punto sullo stato dei rapporti fra Ryanair e il personale di volo proprio alla luce dei recenti accordi sottoscritti e di quelli in corso.

 

Nel frattempo la compagnia continua ad aumentare il numero passeggeri trasportato e negli undici mesi chiusi al 28 febbraio (il bilancio Ryanair segue il periodo Aprile-Marzo) la compagnia ha già superato i 120 milioni di passeggeri trasportati (3)  avviandosi non solo a mantenere il suo primato di prima compagnia in Europa, ma anche a piazzarsi al quinto posto su scala mondiale alle spalle dei big four a stelle e strisce:

Passeggeri trasportati anno 2017 (gen:dic)

American            199.6

Delta                    180.0

United                  148.0

Southwest         130.2

 

E non è da escludere che con le cifre di marzo riesca ad insidiare il quarto posto della compagnia icona mondiale delle low cost, la Southwest.

 

(1) Pagg. 12 & 13 del Form 20-F relativo al bilancio dell’anno finanziario chiuso al 31 marzo 2017.

(2) Sull’argomento vedi le nostre precedenti Newsletters e in particolare “Ryanair, verità ed esagerazioni” pubblicata il 15 ottobre 2017 su questo sito www.aviation-industry-news.com

(3) Al 28 febbraio 2018 la Ryanair ha trasportato 120.3 milioni di passeggeri, lo scorso anno nello stesso periodo ne aveva trasportati 110.4 milioni.

 

“tratto da www.aviation-industry-news.com