Di Yuri D’Alessandro

 

Ecco uno degli appellativi che si è guadagnato il Sud Africa, uno stato composto da nove province che hanno caratteristiche etnografiche, paesaggistiche e faunistiche incredibilmente differenziate.

Il 1652, data del primo insediamento europeo lungo la baia dell’odierna Città del Capo, segna l’inizio di un percorso che oggi consegna al Sud Africa del post-apartheid una società multietnica, multiculturale e democratica, risultato di una vicenda storica articolata, in cui le vicissitudini delle popolazioni autoctone si sono intrecciate con quelle legate all’avvento della colonizzazione olandese, boera e, per finire, inglese.

Finalmente, dopo anni di oppressione politico-culturale, si assiste al rifiorire delle arti e della cultura, in un processo che mette insieme avanguardia e tradizione. Gli anni bui dell’apartheid sono passati e si percepisce la comune volontà di costruire un paese moderno, libero e progredito.

La Rainbow Nation (Nazione Arcobaleno), come è anche definita, conserva al suo interno una diversificata moltitudine  di attrazioni: spiagge infinite e selvagge, zone semi-desertiche, parchi nazionali ricchissimi di fauna, città moderne, villaggi tradizionali e lussuose riserve private, oltre ad infrastrutture di altissimo livello che contribuiscono a rendere la destinazione di facile accesso per chi vuole avventurarsi a scoprirne la straordinaria bellezza.

Il viaggio potrebbe cominciare dalla provincia di Gauteng, la più piccola delle nove, dove si trovano due delle città più importanti: Pretoria, che attraverso i suoi monumenti racconta la storia del popolo boero, e Johannesburg, cuore finanziario del paese, una metropoli che sorge a 1700 metri sopra il livello del mare, nel luogo in cui fu scoperto uno dei principali giacimenti auriferi del mondo.

Proseguendo verso est s’incontra Mpumalanga , una vasta zona che comprende numerose riserve faunistiche private, la riserva del Blyde River Canyon e il famosissimo Parco Nazionale Kruger che si estende per 1.900.000 ettari e annovera tra la ricchissima fauna oltre settecento specie di mammiferi, uccelli e rettili.

 

Puntando, invece, a ovest di Johannesburg si entra nella Provincia Nord-Occidentale, un territorio in cui non vi è alcun rischio di contrarre malaria, caratterizzato da un clima asciutto e soleggiato tutto l’anno che, oltre al Parco Nazionale Pilansberg, ospita il moderno complesso di Sun City, la Las Vegas africana, dove il visitatore può dilettarsi tra case da gioco e sport acquatici. Più a nord si

trova Limpopo, il cui simbolo è il gigantesco baobab. Qui, in una splendida cornice naturale, vivono culture radicate nel passato e nel mistero.

Kvazulu-Natal è un’altra zona che accoglie ogni anno molti turisti. Offre strutture ricettive di ottimo livello, spesso situate tra verdi colline e spiagge incontaminate, In quest’area s’incontrano i villaggi della grande etnia zulu che ancora vive di un’agricoltura tradizionale, vi sono  riserve faunistiche, parchi marini e parchi naturali. Il Parco Hluhluwe/Umfolozi, che vanta la presenza del più alto numero di rinoceronti bianchi e neri in Africa e il Parco Nazionale di Sodwana Bay, uno dei luoghi più apprezzati in Sud Africa per l’attività subacquea.

 

La Riserva Faunistica Itala, in cui si trovano formazioni geologiche antichissime e la Riserva Naturale di S. Lucia riconosciuta, in virtù del ricchissimo eco-sistema, Patrimonio dell’Umanità dall’U.N.E.S.C.O.

Proseguendo nell’esplorazione della Provincia, non si può perdere una visita alla cosmopolita Durban, la città principale, che si presenta come un singolare mix di oriente, occidente e Africa: tra moderni edifici si possono incontrare moschee e templi indù, bazar e mercatini orientali.

Il clima mite e la bellezza del lungomare ne fanno una delle principali mete balneari, anche se già a poche ore di distanza di macchina il territorio cambia e ci si imbatte nella catena montuosa del Drakensberg, che comprende il valico Sani(2874 mt di altezza), da cui si gode di uno spettacolo mozzafiato offerto dall’incredibile panorama.

E non finisce qui, vi sono ancora le Province del Capo: quella Orientale, quella Occidentale e quella Settentrionale. La prima, bagnata da una costa selvaggia di migliaia di chilometri, ospita l’Addo Elephant Park, in cui vi è una significativa presenza di elefanti, leoni, rinoceronti, bufali, leopardi, iene, sciacalli e diverse specie di antilopi.

La seconda, la Provincia Occidentale, spicca per la ricchezza di attrazioni turistiche: la fascia costiera denominata Garden Route, lunga 760 chilometri , tra Port Elisabeth e Città del Capo (in cui si evidenziano la verde e rigogliosa Foresta Tsitsikamma, la stazione balneare di Plettenberg Bay e la graziosa cittadina di Knisna); “The Mother city” (Città del Capo), è la più antica del Sud Africa.

Un moderno centro che ospita una miscela di stili e culture diverse e si distende tra quartieri malesi, edifici in stile vittoriano e “olandese del capo”, ampie spiagge e lussureggianti giardini; il Capo di Buona Speranza, spartiacque naturale tra la corrente equatoriale del Mozambico-Aghulas e quella atlantica del Benguela, da cui si assiste ad uno degli spettacoli più suggestivi al mondo.

La terza, la Provincia Settentrionale del Capo, è la più grande del paese ed è provvista, anch’essa, di innumerevoli attrattive. Le principali sono: il Grande Karoo, una delle zone più antiche della terra, dove hanno avuto luogo parecchi ritrovamenti di dinosauri; l’area diamantifera di Kimberly, con una tra le più grandi miniere di diamanti a cielo aperto al mondo; il Parco delle Cascate Augabries, caratterizzato, come suggerisce il nome, dalla presenza di numerose cascate e rapide spettacolari. Infine, il Parco Kgalagadi Transfrontier situato al confine tra la Namibia e il Botswana, che si estende per oltre un milione di ettari e, in un habitat unico al mondo caratterizzato da dune rosse e scarsa vegetazione, offre dimora a molteplici specie di animali.

L’ultima di questa veloce panoramica è la Provincia del Free State che si sta ancora attrezzando per ricevere il turismo internazionale ma, proprio per questo, rappresenta un ‘occasione unica per vivere a contatto con l’ospitale popolazione del luogo. Per gli appassionati di pesca di fiume, equitazione e trekking, il Free State offre ottime opportunità e soddisfazioni assicurate.

Un rapido accenno alla gastronomia. I ristoranti, dai più semplici ai più raffinati, sono mediamente di buon livello e a prezzi ragionevoli. La carne è uno degli alimenti principali. Viene consumata spesso semplicemente sotto forma di enormi bistecche, accompagnate da patate cotte e verdure bollite.

È, comunque, cucinata in un‘altra infinità di modi. Alcuni esempi sono: il bredie, stufato di verdure e carne; il pontjiecos, mix di verdure, carne e cereali; il brasato di Kudu(grande antilope) in salsa di vino rosso. La cucina multietnica, inoltre, offre piatti indiani, cinesi e del Sud-Est Asiatico.