di Antonio Bordoni.
Aumentare i salari dei propri dipendenti correndo il rischio di perdere il primato di vettore che vanta le “Europe’s lowest fares” da applicare ai propri passeggeri, o ignorare la richiesta di aumento e fronteggiare le conseguenze pratiche ed economiche che comporta uno sciopero?
E’ racchiuso in questa domanda l’attuale dilemma con cui deve confrontarsi Michael O’Leary.
E’ patetico osservare come tale alternativa viene presentata dai media nostrani al pubblico, evidenziando da un lato il timore degli analisti –ovvero dell’alta finanza- che Ryanair ceda alle richieste del personale e si ritrovi con utili in diminuzione, ricordando però dall’altro lato come la cancellazione dei voli rechi disagio ai pendolari del cielo.
La tariffa bassa capace di spiazzare i concorrenti è stata da sempre il cavallo di battaglia del vettore irlandese. In ogni sua presentazione fatta a commento dei risultati annuali la tabella di comparazione fra la tariffa Ryanair e quella del concorrenti non è mai mancata. Anche quest’anno a corollario dei risultati ottenuti nell’esercizio finanziario Aprile 2017-Marzo 2018 si poteva prendere atto del seguente scenario (1) :
Ryanair 39 euro
Wizz 51
Easyjet 60
Norwegian 80
IAG 193
Lufthansa 196
AF/KL 213
Tariffa media dei concorrenti 132
Se le distanze non verranno mantenute c’è il serio pericolo che i ritmi di crescita, sia come numero passeggeri sia in termini di profitto, perderanno molto del loro smalto che ha caratterizzato i risultati del vettore irlandese. Ma Ryanair come vedremo ha in cantiere nuove strategie.
I “guai” per Ryanair sono iniziati a febbraio di quest’anno quando Michael O’Leary ha deciso di sedersi al tavolino con i rappresentanti sindacali, fatto indicato come una pietra miliare nella storia del vettore irlandese ed indice di una inversione ad U rispetto alla politica fino ad allora condotta.
Il Financial Times del 2 febbraio 2018 commentando il nuovo corso così titolava il suo servizio: “Ryanair sets new course with union agreement.”
Il nuovo corso di febbraio altro non era che l’inevitabile conclusione del settembre nero di Ryanair quando la compagnia effettuò la cancellazione di oltre 20.000 voli a seguito di quello che la stampa britannica aveva definito “The pilot rostering mess-up” [il pasticcio della turnazione piloti].
Tutti hanno sempre concordato sul particolare che se la compagnia irlandese era riuscita fino ad oggi ad offrire basse tariffe ai suoi passeggeri, ciò dipendeva in via primaria dal trattare direttamente con il suo personale evitando la forca caudina delle trattative sindacali. Assumendo ciò come corretto va da se che da settembre 2017 tutto poteva cambiare in particolare nel campo tariffario. E’ in quel mese che il personale di volo è sceso sul piede di guerra minacciando scioperi se la compagnia non accettava di sedersi al tavolo delle trattative.
Ebbene oggi abbiamo una Ryanair sindacalizzata la quale dovrà confrontarsi con nuove politiche di relazioni industriali così come d’altra parte fanno tutte le sue consorelle: almeno da questo punto di vista una delle differenziazioni che permetteva a Ryanair di trarre vantaggio rispetto ai concorrenti è stata eliminata. Tuttavia dal cilindro del funambolico O’Leary non poteva mancare l’estrazione della sorpresa, perché a fronte dello sciopero dichiarato alle cui motivazioni la compagnia non vuol cedere, sono stati reclutati equipaggi polacchi e tedeschi. La notizia è stata diramata dal sindacato belga Cne ed è stata subito ripresa dagli organi di stampa. Praticamente in contemporanea Ryanair ha inviato quella che viene chiamata la “protective notice” a 100 piloti e 200 cabin crew basati a Dublino. La lettera avverte che i loro servizi “potrebbero non essere più richiesti” dal 28 ottobre. (2)
Circa i piloti di nazionalità polacca c’è da dire che con ogni probabilità il reclutamento è reso possibile dal fatto che da questa estate proprio in Polonia è stata formata e lanciata la sussidiaria charter Ryanair Sun e sul sito della compagnia è comparso l’annuncio di assunzione di personale per il nuovo vettore (3) .
Per noi sarebbe estremamente semplice estrapolare dai rispettivi bilanci il costo del lavoro, dividerlo per il numero dei dipendenti e appurare quanto i salari dei dipendenti Ryanair siano mediamente più bassi o più alti di quelli di altre aerolinee (4) , ma il fatto è che oggi il reclutamento del personale può avvenire sotto diverse forme, vi possono essere incentivi legati alla produttività, così come diverse modalità assumono i contratti di lavoro stipulati per il personale navigante, con il risultato che ogni comparazione rischierebbe di essere falsata. Circa le agitazioni in programma Kenny Jacobs di Ryanair ha dichiarato a un quotidiano londinese (5): “Ryanair si scusa sinceramente con i propri clienti per queste interruzioni, che abbiamo cercato di evitare.Dato che il nostro personale di bordo Ryanair gode di buone condizioni fino a 40.000 euro all’anno (pari a 36.600 sterline), hanno roster leader nel settore (14 giorni liberi ogni mese), grandi commissioni di vendita, indennità uniformi e indennità di malattia, questi scioperi sono completamente ingiustificati e non produrranno altro se non rovinare le vacanze alle famiglie”. Il 4 luglio il personale di cabina di tutta Europa ha pubblicato un elenco di 34 richieste, tra cui “un salario di sussistenza equo”, una migliore paga in caso di malattia e contratti di lavoro nella loro lingua basata sulla legge locale piuttosto che irlandese.
Il nuovo corso
Nel titolo abbiamo accennato ad un nuovo corso che caratterizza la politica di Ryanair.
Il vettore irlandese ha infatti messo in cantiere la possibilità di fare affari tramite la formazione di società controllate. Proprio in apertura di quest’anno Ryanair ha sorpreso gli analisti acquisendo parte della compagnia aerea LaudaMotion con sede in Austria e sta valutando la possibilità di ulteriori acquisizioni.
Per la compagnia austriaca a metà luglio la Commissione Europea ha dato il via libera al controllo da parte della compagnia di O’Leary con una quota pari al 75 per cento, in precedenza la quota si attestava al 24.9% . Ma non è questo l’unico caso. Nel corso della corrente stagione estiva, Ryanair ha dato il via ad un’unità chiamata Ryanair Sun, un vettore charter polacco che fa parte di Ryanair Holdings plc.
Tutto ciò indica una precisa via. Così come Lufthansa ha creato gruppi di compagnie aeree con più marchi all’interno del suo gruppo, forse O’Leary pensa di copiare il modello. Ricordiamo che nell’ambito di Lufthansa Group operano due distinte unità:
- Network airlines
- Point to point airlines
Rientrano sotto la prima denominazione (“Network Airlines”) la Lufthansa, la Swiss e la Austrian. A sua volta fanno parte di Lufthansa anche Lufthansa CityLine e Air Dolomiti.
Rientrano invece sotto il secondo raggruppamento (“Point to Point Airlines”) Eurowings, Germanwings e l’ultima acquisita Brussels Airlines.
E’ molto probabile che nel giro di pochi anni avremo una Ryanair Holdings che si evolverà così come il gruppo Lufthansa: più società sotto l’ombrello della compagnia leader che si avvarrà di esse per aumentare i suoi profitti e mettere ancor più in difficoltà le concorrenti europee. Si deve prendere atto che in Europa prevarrà il gruppo, non la singola aerolinea. In tal senso le alleanze classiche (Star Alliance, Oneworld, Skyteam) si devono intendere ormai superate.Ed è in un tale scenario che si inseriscono le battaglie per conquistare la norvegese Norwegian ed anche per il controllo di Alitalia. O’Leary si rende conto che sul costo del personale indietro non si torna e se vuole mantenere la leadership di prima compagnia europea, non solo low cost come molti erroneamente affermano (6), deve creare un nuovo modello di aerolinea: il gruppo Ryanair è la sua soluzione al problema.
(1) Ryanair FY Results May 2018
(2) La notizia della “Protective letter” è apparsa su ATWonline in data 25 luglio 2018
(3) https://careers.ryanair.com/ryanair-sun/
(4) Sull’argomento vedi la nostra newsletter datata 17 giugno 2017 dal titolo “Costi del personale aerolinee 2016”
(5) https://www.thesun.co.uk/travel/6850564/ryanair-strike-july-2018-latest-news/
(6) Vedi la nostra newsletter “Ryanair è la quarta compagnia aerea al mondo” datata 16 maggio 2018
Tratto da www.aviation-industry-news.com