Di Liliana Comandè.
L’aspetto antico: chiese, palazzi e musei. L’aspetto moderno: Ramblas e Avenidas piene di vita e divertimento.
Città dei giovani, per eccellenza, Barcellona si pone come una delle più attraenti mete turistiche europee. La città si affaccia al centro della riviera della Catalogna, tra la Costa Brava e la Costa Dorada, entrambe di grande richiamo sia per il paesaggio, dove alte scogliere si alternano ad estese spiagge, con antichi borghi marinari e nuovi complessi alberghieri. E’ compresa nella pianura, tra le foci dei fiumi Besos e Llobregat.
Alle spalle una schiera di colline culminanti con il Tibidabo, uno splendido belvedere sulla città e sul porto, che permette di capire, con un colpo d’occhio, la varia ed elegante composizione urbanistica.
Barcellona, luogo di elezione già abitato migliaia di anni fa da primitive tribù istallate negli anfratti del Montjuio, colle che sovrasta l’insenatura del porto, poi frequentato da Fenici, Greci, occupato dai Cartaginesi di Amilcare Braca, attorno al 236 a.C., che , in onore del condottiero, chiamarono quella colonia Barcino. Poi arrivarono i Romani, i Visigoti, gli Arabi, i Franchi di Carlo Magno e gli Aragonesi. Barcellona e la Catalogna furono contese tra Francia e Spagna, per poi, naturalmente far parte di quest’ultima.
La città vecchia, il cosiddetto Barrio Gotico, è racchiusa, naturalmente, nei pressi del porto e ne sottolinea le caratteristiche architettoniche dei suoi edifici. Così la maestosa cattedrale, la cui costruzione iniziò nel 1298, in stile gotico catalano: Ricchissime le decorazioni del coro e delle cappelle con le tombe dei reali.
Il museo annesso presenta una collezione di pitture e sculture medioevali, mentre nel chiostro un isolato e bel giardino invita alla riflessione e alla quiete.
Ma procedendo nella visita della parte vecchia della città troviamo la bella piazza di Sant Jaume, che è tutta un gioiello, con il Palazzo della Generalitat e quello dell’Ayuntamiento, sede del Consiglio cittadino nel Medioevo.
Un gioiello di stile gotico catalano è la chiesa di Santa Maria del Mar. Poi, il Museo della Storia della Città nella casa Padellàs, il Museo dedicato a Picasso nel palazzo Berenguer, in edifici storici che si susseguono nel fitto reticolo di vie e viuzze del quartiere
Così pure il Museo Frederic Mares, collezione di arte Medioevale, ospitato nel Palazzo Real Mayor, ove nel salone del Tinelli i Re Cattolici ricevettero Cristoforo Colombo al suo ritorno dal nuovo mondo.
Ma il Barrio Gotigo è anche altro: per le vie, infatti, troviamo molti negozi di vario genere: antiquariato, artigianato, abbigliamento.
E arriviamo alle famose Ramblas, viale in varie sezioni dai nomi diversi, che da Plaza de la Catalunya giunge fino al porto, al monumento eretto in onore di Cristoforo Colombo.
E’ la più popolare arteria cittadina, anch’essa fitta di palazzi storici, come quello che ospita il Museo Teatro del Liceo, ma anche di ristoranti, caffè, locali notturni, negozi, nonché il pittoresco mercato della Boquerìa.
Nei pressi, la Plaza Real, con i suoi portici, il Museo Marittimo e la chiesa di San Pablo del Campo.
In netto contrasto urbanistico con il Barrio Gotigo si stende, al di la dell’animatissima Plaza de Catalunya, l’Ensanche, la città moderna, sviluppatasi nell’ottocento secondo le esigenze della emergente borghesia.
E’ stata realizzata su disegno ortogonale, con una rete di spaziose strade che si intersecano ad angolo retto, delimitando così isolati quadrati di palazzi. Un modello urbanistico con qualche eccezione, come l’Avenida Diagonal, che, come dice il nome, non segue lo schema prescritto e, si pone, tra l’altro, come una della vie più eleganti della città.
Palazzi di uffici, banche , abitazioni di prestigio, gallerie d’arte, negozi di moda, gioiellerie, ristoranti e ritrovi di lusso costituiscono il tessuto dell’Ensanche. Non mancano veri e propri monumenti artistici, perché qui hanno lavorato
grandi architetti come Antonio Gaudì ed altri.
Così, in Plaza de Gracia, da ammirare le case Battlò e Mila, la prima dichiarata nel 2005 dall’Unesco patrimonio dell’umanità e la seconda nel 1984.
Casa Battlò era un modesto palazzo che Gaudì trasformò completamente rivoluzionandone la facciata. Sembra un palazzo di una fiaba ed è veramente originale e particolare.
Non possiamo dimenticare la spettacolare facciata della Sagrada Familia, considerata il capolavoro di Gaudì e simbolo della città, ancora da terminare nonostante i lavori siano iniziati nel 1882.
Simbolo importante della religiosità spagnola è meta di milioni di turisti che provengono da ogni parte del mondo per ammirarne la strana forma e la modernità di quest’opera che, si prevede, dovrebbe essere terminata nel 2026.
La costruzione dovrebbe essere composta da dodici torri, che sono il simbolo dei 12 apostoli, ma oggi ne vediamo realizzate solo 8, forate come un alveare di api.
Dopo la morte dell’artista nel 1926 i lavori passarono da architetto in architetto e la facciata venne realizzata dal famoso Subirachs, che creò non poche polemiche per la fredda geometria
Nei sotterranei sono custoditi in un museo, tutti gli studi di Gaudì, modellini in gesso e legno, ed ancora foto che mostrano gli elementi vegetali ed animali che hanno dato spunto all’artista nella creazione di questa meravigliosa opera.
Proseguendo il nostro giro turistico, giungiamo ai piedi del Tibidabo, al Bario de Pedralbes. Da vedere la chiesa e il monastero di santa Maria, in stile gotico, e il Palazzo Nazionale, che fu anche residenza del re Alfonso XIII.
Un trionfo dell’arte d’avanguardia è anche il Parco Guell, sorprendente mosaico di scorci architettonici, elementi decorativi, alberi e fiori. Opera di Gaudì, fu anche la sua casa. Oggi è un museo che contiene anche mobili disegnati dal grande artista.
Dalla Parte opposta, verso il mare, c’è il Parco Ciudadela, con lo zoo, il Museo di Geologia e Zoologia e quello di Arte Moderna.
Lasciamo quest’altra oasi cittadina e percorriamo il Paseo de Colon, lungo il porto, per giungere dall’altra parte e salire sul colle di Montjuic, dove, oltre al panorama, si possono ammirare giardini con fontane e statue, si possono visitare il Parco delle Atracciones, i Musei dell’Arte Catalana, della Ceramica, la Fondazione Joan Mirò e del Pueblo Espanol, ricostruzione di esempi di architettura di tutta la Spagna.
Se vogliamo spingersi fuori Barcellona, verso l’interno, possiamo raggiungere due località assolutamente straordinarie. La prima è il Monserrato, la montagna irta di guglie rocciose, sacra ai catalani, con il Monastero di Nostra Signora e la chiesa con la preziosa immagine della Vergine.
Da visitare la Biblioteca e la Pinacoteca, con quadri di Zurbaran El Greco, Caravaggio, Luca Giordano, Bassano, Guardì, Brueghel.
La seconda è la Sierra de Montseny, un parco naturale attorno all’omonimo massiccio, con boschi di abeti, pini, sequoie, nonché alcuni borghi medioevali rimasti intatti.
Barcellona è una città dalla grande vivacità che sa offrire in ogni periodo dell’anno il meglio di sé in fatto di cultura, cibo, moda, stile, musica e divertimento. Una città da visitare e, perché no, anche da viverci.
Cara Liliana, come sempre un reportage ricchissimo di dettagli e preziose informazioni storico-culturali, utilissime a noi agenti da poter allegare, con il suo permesso, ai fogli notizie standard da consegnare ai clienti.
Ancora complimenti. Cordiali saluti.
Buongiorno sig.ra Comandè; sono stata a Barcellona due mesi fa e ancora una volta mi è sembrato di ripercorrere le Ramblas, Plaza Real e rivisitare i numerosi Musei e opere d’arte che la città offre. Veramente un bel reportage.Un caro saluto da Rimini.
Grazie per questi utilissimi consigli. Sono stao spesso a Barcellona, ma non sapevo tutte queste informazioni.
Leggere i suoi reportage è come tuffarsi nel luogo che descrive. Un saluto da Bergamo
Gentile signora Liliana,
le faccio i miei più sentiti compliementi per l’articolo scritto. Grazie mille
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