Di Liliana Comandè.

Cracovia, definita la città dei giovani, è un importante binomio: turismo e cultura. La regione Malopolska nasconde tanti gioelli.

 

Eccomi di nuovo in aeroporto. Sono rientrata in Italia da appena una settimana, dopo essere stata negli Stati Uniti e in Canada, ed ora mi trovo nuovamente con la valigia in mano pronta a salire su un aereo della LOT, che mi porterà in un paese europeo che ancora non conosco: la Polonia.

E’ tardi, il cielo è scuro ma pieno di stelle. L’Embraer decollerà alle ore 23.45 per arrivare a Cracovia alle 02.00 del giorno dopo. Non riesco a dormire in aereo e il tempo lo trascorro leggendo o scrivendo. Anche questa volta sono emozionata. Mi accade ogni volta che parto per un paese che non ho mai visitato

E la Polonia rientra tra questi.

A qualcuno potrà sembrare strano, ma tutte le volte che affronto un nuovo viaggio mi sento un po’ come quelle bambine che si accingono scartare un regalo desiderato a lungo.

L’aereo è confortevole e ci viene servito anche uno snack. Con la mente sono già a Cracovia, la città dove atterreremo e nella quale ritornerò il penultimo giorno, dopo aver effettuato le numerose visite nelle località più interessanti e più vicine alla città.

L’Ente del Turismo Polacco, sa cosa far visitare ai 6 giornalisti invitati ed ha preparato un fitto programma ricco di suggestioni. All’arrivo troviamo un incaricato dell’Ente Turistico che ci porterà in Hotel dove arriveremo alle 02.30. Lungo la strada che ci conduce dall’aeroporto all’albergo, c’è tanta nebbia, ma il nostro autista guida con la stessa sicurezza con la quale noi gireremmo in una giornata di sole.

Non dormiamo, il tempo è troppo poco per riuscire a prendere sonno e…quando gli occhi incominciano a stancarsi e ad incominciare a chiudersi, ecco che ora di alzarsi.

Fuori c’è ancora una nebbia piuttosto fitta che, a malapena, fa intravedere la gente che va al lavoro e le automobili che passano, ma non appena incomincia a diradarsi riesco a vedere che l’hotel è situato vicino ad un fiume. C’è un ponte e alcuni barconi sono attraccati ad un piccolo molo.

Sono le 08.30 e già un gruppo di turisti è fuori con la guida che spiega loro qualcosa riguardo dei grossi pannelli che contengono varie fotografie con le immagini della flora e della fauna.

Qualcuno passa in bicicletta sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Vistola, che attraversa tutta la Polonia. Nasce dai Carpazi ed è il fiume più lungo della Polonia che sfocia a Danzica.

Sono le 09.00 e alcuni ragazzi giocano a pallone, nonostante ancora non ci sia una grossa visibilità e non faccia propriamente caldo. L’hotel è situato ai piedi del Castello di Wawel, ma non riesco a vederlo per via della nebbia.

Zakopane, “capitale invernale” della Polonia

E’ ora di partire alla volta di Zakopane, capitale invernale e località turistica più importante per il paese con i suoi tre milioni di visitatori l’anno. E’ un posto perfetto per sciare – non per niente anche Papa Giovanni Paolo II°, prima di diventare la guida spirituale dei cattolici, amava scendere dalle piste dei monti Tatra, la più alta catena montuosa del paese, ai cui piedi, ad un’altezza di 800 metri si trova la bella cittadina.

Zakopane ricorda il papa nel Santuario della Madonna di Fatima di Krzeptowki, dove il Giovanni Paolo II° celebrò una messa e dove ora si trova un monumento dedicato alla sua memoria. Zakopane possiede moderni e ottimi impianti sciistici sul Monte Kasprowy, a circa 2.000 metri di altezza, funivie e trampolini ripidi perfetti anche per gare internazionali, come quella di “Nosal”.

Numerosi gli itinerari a disposizione per chi ama scalare le vette o semplicemente passeggiare in questi luoghi incontaminati, dove si possono incontrare camosci, marmotte,aquile, ma, soprattutto, dove in inverno ci si può cimentare in uno degli sport invernali preferiti, lo sci.

Zakopane, offre numerosi impianti: seggiovie e sciovie, piste di sci di discesa e di fondo, pendici di slalom ed un percorso di discesa estremo. Ma la città è un piccolo scrigno pieno di gioielli, tra i quali troviamo la Chiesa-Cappella di Jaszczurowca, risalente al 1904, il vecchio cimitero, dove riposano illustri polacchi, un piccolo ma molto interessante Museo nel quale sono conservati reperti del folklore montanaro, abiti e arredamenti tradizionali e il Convento delle Orsoline, luogo dove per 16 anni il Papa trascorreva le sue vacanze prima di diventare il Santo Padre. Zakopane è famosa anche per l’aria salubre.

Un monumento è dedicato ad un medico, Titus Chalubinsky, considerato il padre della città perché vi portava la gente malata ai polmoni (soprattutto artisti che conducevano una vita bohemienne), li curava guarendoli.

Zakopane ha 30.000 abitanti molti dei quali vivono in bellissime e tipiche case, con i tetti spioventi e i frontoni scolpiti. Sono case in legno dallo stile molto bello e caratteristico denominato proprio “stile di Zakopane”, che fu inventato da Stanislaw Witkiewicz (critico, pittore e scrittore) e unisce elementi di casa tradizionale di montagna con uno stile del periodo di fine ottocento. La città è piena di alberghi di qualsiasi categoria, comprese pensioni e case private, atte a soddisfare le esigenze e le tasche di ogni turista, inoltre, poiché la natura è stata molto generosa nei suoi confronti, i suoi dintorni sono pieni di boschi e di fiumiciattoli. A Chocholowska è un must effettuare un viaggio in carrozza nella sua valle dove numerosi escursionisti camminano fra splendidi panorami e piccoli canyon. Ottima la sua cucina caratterizzata da prodotti a base di latte di pecora.

 

Sulle zattere lungo il fiume Dunajec

Lasciata Zakopane, con il ricordo di una città vivace, piena di locali e ristornati, ci rechiamo a Sromowcow dove ci attende una bella sorpresa: la discesa in zattera del fiume Dunajec.

Non si tratta di zattere come le intendiamo normalmente, ma sono una sorta di piccole e strette barchette unite tra loro con la corda. Portano da 6 a 8 persone e gli zatterieri, sempre 2 per ogni imbarcazione, sono vestiti con gli abiti tradizionali variopinti.

E’ piacevole ascoltare le storie, le leggende che raccontano sulla loro terra mentre tutto attorno è silenzio e senso di pace. La discesa turistica del Dunajec risale a oltre 150 anni fa e, indubbiamente, è un’esperienza particolare della durata di 2/3 ore, che consente di ammirare i monti Pieniny con le loro rocce a strapiombo sull’acqua e le alte pareti, oltre alle cime aguzze denominate Trzy Korony (le tre corone) che, in realtà, danno l’impressione di una sola, grande corona.

Il fiume si fa strada fra le montagne dalla forma particolare, fra piccole rapide, uccelli acquatici e una ricca vegetazione che orla le sue rive.

Cracovia, una delle più belle città europee

E’ ora di tornare a Cracovia, e ci rimettiamo in auto per tornare là dove abbiamo trascorso la prima notte ma non abbiamo ancora visitato. Il tempo ci è amico: c’è un bellissimo sole e il cielo è completamente terso.

Clima ideale per visitare i tanti monumenti di grande valore storico che questa città possiede e conserva in maniera egregia.

Come in ogni paese che si rispetti, ci sono sempre le leggende a dare spiegazioni a ciò che non conosciamo. Così è per il nome della città che le deriverebbe da un principe di nome Krak, che la liberò da un drago crudele che aveva “l’abitudine” di mangiare le fanciulle del luogo.

Ma leggenda a parte, Cracovia è una città inaspettatamente splendida e unica nella sua bellezza.

Ricchissima di monumenti di grande valore storico e artistico, è rimasta come quando venne costruita nel medioevo. Dal 1039 al 1596 la città è stata la capitale politica e culturale della Polonia, quando i regnanti decisero di trasferirsi a Varsavia soprattutto per motivi amministrativi. La città conserva numerose opere di grande valore grazie al fatto che la corte reale invitava i più noti artisti d’Europa.

Il turista che visita questa città vive un’atmosfera veramente particolare, che sa di un passato lontano, grazie alle sue numerose testimonianze storiche.

Il cuore della città è la Piazza del Mercato, una delle più grandi piazze medievali d’Europa grazie alle sue dimensioni: un quadrato dal lato di 200 metri, ed è la parte più antica di Cracovia perché sorta nel 1257. La Piazza è divisa in due parti ed è dominata dal Palazzo del Tessuto, all’interno del quale si possono visitare numerosi negozi ed il Museo Nazionale, che accoglie importanti collezioni.

Sempre sulla piazza si possono ammirare l’antica torre del municipio, Wieza Ratuszowa e la chiesa di S. Adalberto.

Sulla piazza ci sono le superbe torri della Basilica dell’Assunzione della Vergine Maria, la più alta misura 83 metri. Dalla Torre più alta, ogni ora, c’è un trombettiere che suona e si sposta su quattro lati. E’ un uomo in carne ed ossa a suonare ed è una tradizione che risale al tempo in cui le truppe turche si stavano avvicinando alle mura della città.

Il trombettiere riuscì a suonare l’allarme e poi fu ucciso dal nemico con una freccia. In memoria dell’episodio, che consenti alla popolazione di prepararsi all’attacco, ancora oggi tutti i turisti possono ascoltare e vedere, stando a faccia in su, il trombettiere che suona.

Nella Chiesa della Vergine Maria, una delle più belle chiese della Polonia e più ricche nell’architettura interna. L’altare maggiore è splendido ed unico con 12 bassorilievi sulla vita della Madonna. E’ l’altare gotico più grande d’Europa, dai colori policromi, eseguito da un incisore di Norimberga, Wit Stwosz, con legno di tiglio dorato.

In alcune ore della giornata apre anche ai turisti. Una suora, con un sottofondo di musica sacra da far venire i brividi e commuovere anche chi non ha la fede, prende un bastone e apre la grande pala fatta a libretto.

Una volta aperta completamente, si possono ammirare tutte le pitture che rappresentano la storia del Nuovo Testamento, evidenziando fatti della vita di Gesù e della Madonna. Ma la chiesa è ricca anche di molte vetrate originali, tutte dipinte con 120 storie dell’umanità. Infine, la parte che riguarda il coro (del 1600) ha scene di vita della Vergine, mentre il Ciborio è opera del nostro artista Giovanni da Padova.

Al centro della Piazza si trovano anche le Sukiennice o Mercato dei Panni, edificio gotico risalente al XIV° secolo, sorto come centro commerciale locale, oggi ha l’attico con sculture di Santi Gucci e, al primo piano una Galleria di pittura. I portici sono occupati da negozi che vendono artigianato locale.

Sempre sulla Piazza, c’è un interessante Museo sotterraneo aperto da appena un anno e che è costruito all’interno in maniera moderna.

Vi si trovano monete antiche, carri, basamenti originali e antichi, ricostruzioni della vita dell’epoca con filmati, ricostruzioni delle botteghe di orafi, fabbri, chiavi, oro, scarpe, serrature, maglie di corazze, statue in terracotta, bilance e sistemi di misura, oltre a resti di mura e vecchie strade.

 

Una delle strade adiacenti alla piazza è via Florianska, in fondo alla quale si trova l’unica testimonianza delle mura medioevali della città, la porta (Brama) di S. Florianska e il bastione difensivo Barbacane, del quattrocento, il più grande e meglio conservato esempio di fortezza gotica d’Europa.

 

Lungo la Florianska da non mancare la visita al Muzeum Matejki ricreato nella casa natale del famoso pittore Jan Michalikowa e il pittoresco caffè Jama Michalikowam, luogo di incontro di artisti, nel quale facilmente può capitare di assistere a degli ottimi spettacoli di cabaret.

Un’altra strada veramente stupenda ed antica è la Kanonicza, dove è situato il museo “Art Nouveau” e il teatro Cricot 2.

 

Da non perdere assolutamente gli edifici del Palazzo Reale, il Wawel, che sovrastano la parte meridionale della città antica, mentre alla cattedrale del Wawel, gioiello dell’arte gotica, nel tempo, sono state aggiunte numerose cappelle, la più famosa delle quali è quella di Sigismund, con la sua magnifica cupola dorata.

 

Il Castello Wawel, di epoca rinascimentale, si trova su un’altura lungo la Vistola. In origine era la residenza di re e poi di vescovi. Le stanze reali sono arricchite da una collezione di splendidi arazzi fiamminghi, anche di grandi dimensioni, stufe in maiolica, pavimenti in marmo nero di Cracovia (oggi non esiste più) e legno di larice.

Quadri, anche del Vasari, affreschi, mobili, rendono molto prezioso questo tesoro delle memorie nazionali. In alcuni ambienti è tutto molto italiano-rinascimentale in quanto la Principessa Bona Sforza sposò il re Sigismondo il Vecchio . dall’Italia portò al castello numerosi artisti, che hanno lasciato sculture pregevoli e opere architettoniche di grande valore.

 

Attaccata al Castello si trova la Cattedrale di Wawel dei S.S. Venceslao e Stanislao ed è il santuario del patrono della Polonia, S. Stanislao vescovo. Qui vi si svolgevano le più importanti cerimonie religiose e le incoronazioni dei re mentre nelle cripte sono sepolti quasi tutti i re polacchi. La Cattedrale è in stile gotico con tre navate laterali e risale al 1320. All’interno è custodito il Tesoro, anche se è andato depauperandosi a causa delle asportazioni subite nel corso dei secoli. Molto belli il feretro d’argento di S. Stanislao e la cappella di Sigismondo.

Cracovia è definita anche “la città dei giovani” perché vi è una delle più antiche e prestigiose Università d’Europa: la Jagellonica, che si divide in Collegium Maius, costruzione gotica del trecento, e Collegium Novum, in stile neogotico. E’ stata fondata nel 1364 e sono numerose le facoltà che richiamano giovani da ogni parte della Polonia.

All’interno, nel Collegium Maius, è ospitato un Museo che ha la particolarità di mostrare anche 35 mappamondi antichi. Tra i quali uno del 1508 circa, sul quale venne segnata per la prima volta al mondo anche l’America.

Cracovia stupisce anche per la bellezza dei suoi palazzi, in stile gotico, rinascimentale e barocco, che

risalgono anche al 1200. Le facciate sono tutte completamente restaurate, le strade pulitissime e un grande parco  circonda tutto il centro.

C’è una grande vivacità sia diurna che notturna grazie ai numerosi locali, ristoranti, bar.

E non sono solo i giovani a godere la città, ma intere famiglie e coppie non più giovani. Cracovia ha un’eleganza che si riscontra anche nell’abbigliamento dei suoi cittadini.

E’ una città sorprendentemente viva e piena di fascino. Se ci si reca nella Piazza del Mercato quando è ora di cena, risuonano ovunque note musicali che vanno dal Jazz a quella moderna. Nei ristoranti all’aperto c’è sempre musica dal vivo. Cracovia è ancora una città colta, e si vede!

 

La fabbrica di Shindler

Chi non ha visto il commovente film “La fabbrica di Shindler”? Ecco, la fabbrica è a Cracovia ed è diventata un Museo della memoria. Prima dell’invasione nazista c’era già la fabbrica ed ora è un Museo che racconta la storia di Cracovia nel periodo dell’occupazione dal 1939 al 1945. La mostra, che come è facile intuire, procura molte emozioni, mostra la storia dei suoi cittadini polacchi ed ebrei, le vicende che hanno segnato la storia della fabbrica di Oscar Shindler e i prigionieri salvati dal campo di concentramento di Plaszow.

La Mostra permanente “Cracovia – periodo dell’occupazione nazista 1939-1945” è stata inaugurata nel 2010 nell’edificio amministrativo della vecchia fabbrica tedesca di vasellame, ancora visibile in grande quantità nei locali esterni dell’edificio. All’interno sono ancora conservati alcuni macchinari, timbratrice e installazioni nell’ufficio di Shindler. Entrando in quest’ultimo l’emozione che si prova è molto forte.

Una mappa di gesso dell’Europa con i nomi delle città scritte in tedesco è ancora situata su una parete, i mobili, la sua scrivania con gli oggetti di uso quotidiano, la lampada da tavolo, le sue foto sono lì e puoi toccare tutto.

In quella stanza puoi avvertire un gran senso di tristezza, dolore, compassione, ammirazione e gratitudine e, all’improvviso, le immagini del film riaffiorano prepotenti e un grande disagio e senso di impotenza pervadono la tua mente e il tuo cuore. Quanta malvagità, quanta disumanità, quanta umiliazione ha dovuto sopportare quella povera gente. Di quanti Shindler, che è riuscito a salvare oltre mille ebrei polacchi, avrebbe avuto bisogno la società di quell’epoca?

Shindler

La Mostra segue un percorso che fra scenografie, luci e suoni, da l’impressione di trovarsi nel terribile periodo e di essere spettatori della vita dell’epoca. Sentiamo i rumori, viaggiamo in tram, guardiamo dentro le case, un caffè, un salone da barbiere.

Un vasto materiale di memorie e di fotografie è mostrato in molte presentazioni multimediali. Si può osservare la città prima del periodo bellico fino ad arrivare alla fine dell’occupazione, attraversando tutto il periodo orribile della guerra, dello sterminio di 60 mila ebrei a Cracovia, della fabbrica di Shindler e la fine di quegli orrori. Una Mostra ben fatta e utile a non far dimenticare ciò di cui è capace l’uomo, nel bene e nel male.

 

Wieliczka, la spettacolare miniera di sale

Una delle meraviglie della Polonia è senz’altro la miniera di salgemma di Wieliczka. Da sola vale un viaggio nel paese. Situata a circa 60 chilometri da Cracovia, è stata dichiarata Monumento Mondiale della cultura. E’ la più antica miniera di sale d’Europa conosciuta 3500 anni prima di Cristo.

Attiva dall’anno 1000, oggi è una delle maggiori attrattive turistiche del paese. La visita inizia con il percorso chiamato “Pozzo di Daniłowicz” attraverso gallerie lunghe circa tre chilometri che conducono a 20 sale. In realtà, le gallerie sono lunghe circa 300 Km, distribuite su nove livelli ma, chiaramente, per i turisti il percorso è stato limitato alla visita delle opere più belle e importanti costruite all’interno della miniera.

Le sale sono interamente scolpite in grandi blocchi di salgemma e la più bella ed emozionante è senza dubbio la Cappella di Santa Kinga, una vera e propria chiesa. La sala è molto ampia, misura 54 x 17 ed ha un’altezza di 10 metri.

E’ stupefacente osservare l’altare, la grande croce con il Cristo, varie sculture, bassorilievi fatti di sale riproducenti scene bibliche e i lampadari, vere e proprie opere d’arte che possono essere confusi con quelli di cristallo. C’è anche una grande statua di Papa Giovanni Paolo II°. Si avverte un’atmosfera molto mistica in questa chiesa, che ancora oggi è usata per celebrare la messa della domenica e della vigilia di Natale, oltre ai matrimoni.

Ha un’acustica perfetta per la musica sacra e si percepisce appena ci si avvicina alla parte alta della cappella. A seconda della provenienza dei gruppi di turisti, infatti, viene fatto ascoltare il loro inno nazionale. E’ veramente una grandiosa opera umana. Meravigliosa!

C’è anche la “Sala Nicolò Copernico”, dove è possibile vedere il monumento dedicato al grande astronomo. E ancora, la “Cappella di Sant’Antonio”  dedicata a tutti coloro i quali cercano qualcosa; la Cappella Barocca ,scavata dentro un blocco di sale di colore verde e tutta ornata da statuette di Santi.

C’è poi la “Sala Sielec”  dove si può vedere come veniva trasportato il sale. Ci sono figure di minatori e anche di cavalli che aiutavano gli uomini a trasportare il salgemma.

La “Sala Janowice” riproduce scene della scoperta del sale. Un minatore passa a Santa Cunegonda il primo blocco di sale, con un anello di aggancio all’interno. La leggenda narra che Santa Cunegonda è diventata patrona dei minatori nelle miniere di sale.

Un altro posto molto bello è la cosiddetta “Sala Bruciata”,nella quale è rappresentato  il procedimento di eliminazione del metano che si accumula in miniera. Usando alcune fiaccole dislocate su lunghi pali, i minatori incendiavano il pericoloso gas.

In una sala vi è un modello di lavoratori del sale del periodo Neolitico e un villaggio di antichi coltivatori, inoltre, nella “Sala Kazimierz Wielki” c’è il busto del re Casimiro il Grande.

All’interno della sala Erazm Baraci, c’è un lago di sale molto suggestivo da vedere perché il salgemma che ricopre le pareti intorno allo specchio d’acqua è di vari colori.

All’interno della miniera è stato ricavato anche un ristorante, un bar e piccoli negozi di souvenir oltre ad una sala per spettacoli ed eventi vari.

Il percorso dura circa 2 ore e l’emozione è proprio tanta per aver visto ciò che è riuscito a fare l’uomo, in questo caso i minatori, nel loro tempo libero. Le statue risalgono agli anni ’60.

All’interno della miniera non si avverte umidità e per questa ragione, al terzo piano, è stato costruito un sanatorio dove vengono ricoverate le persone affette da malattie reumatiche e allergiche.

La visita alla miniera, così com’è oggi, è veramente d’obbligo per chi si reca a Cracovia. E’ veramente una delle opere più straordinarie dell’essere umano.

 

Ancora Cracovia…le ultime visite

Anche Cracovia, con i suoi inestimabili monumenti e le sue meraviglie medioevali, non a caso viene definita “un grande museo”, il più importante dei quali è quello Nazionale che raccoglie opere dal valore inestimabile, come la “Dama con l’Ermellino” di Leonardo da Vinci o il “Paesaggio con il Buon Samaritano” di Rembrandt, insieme a tante altre opere di autori polacchi.

Da menzionare ancora il museo Storico della Città dove si trova il Gallo d’argento di epoca rinascimentale, quello Archeologico, Etnografico, di Storia Naturale, Quello Storico della Farmacia, della Pittura, dell’Aviazione e dello Spazio. Numerose sono le gallerie private che raccolgono le opere degli artisti contemporanei, che vanno dalla pittura ai famosi gioielli in argento.

D’estate interessante da vedere è la Biennale internazionale delle Bambole Regionali, mentre a settembre si svolge la Fiera dell’Arte Popolare di tutte le regioni polacche.

 

Durante tutto l’anno, inoltre, sono molte le manifestazioni musicali, dove si possono ascoltare orchestre e solisti di fama mondiale.

 

La particolarità, che aggiunge a tutto questo un’atmosfera che sa di altri tempi, è dovuta al fatto che questi concerti vengono tenuti all’interno delle più belle chiese, nei palazzi e nei saloni delle antiche case borghesi.

 

Fra l’inverno e la primavera sono diversi gli appuntamenti a cui non si può mancare, come le Giornate della Musica d’Organo, nelle numerose e bellissime chiese di Cracovia, o d’estate il Festival “Musica nella vecchia Cracovia” e per chi vuole ascoltare tutto l’anno del buon jazz, può recarsi nel centro culturale degli studenti “Pod Jaszczurami”, nella Piazza del Mercato Maggiore.

 

Cracovia, città culturale e turistica per eccellenza, dove non basta un week end per assaporarne l’atmosfera e visitare le numerose bellezze che possiede, chiese incluse.

Sempre ospitale e cordiale, Cracovia, come tutta la Polonia, è rimasta legata alle sue tradizioni, amante della cultura e dell’arte, ma con un occhio alla modernità. E non potrebbe essere diversamente dal momento che nella sua Università ci sono ben 200 mila studenti che hanno fatto denominare Cracovia “la città dei giovani”. E i giovani sono anche il futuro di questo paese che, a differenza del nostro e di tanti altri, non sta subendo la stessa crisi economica mondiale. La Polonia ama il …ritorno al passato, ma guarda anche al futuro.