Di Liliana Comandè.
Il Marocco, un paese da visitare e da gustare in ogni stagione.
Il paese africano è da visitare in ogni periodo dell’anno perché ha sempre un fascino particolare e diverso. Da un mare blu solcato da candide spiagge si passa alle montagne che in inverno hanno le cime innevate. Le città conservano nuclei antichi, ricchi di arte e di artigianato, situati accanto a quartieri moderni, frutto dell’opera di varie influenze internazionali. Il deserto fantastico del Marocco, pur sempre vario e mutevole nei suoi aspetti selvaggi, nasconde e rivela oasi lussureggianti di palme. In Marocco, il fascino e il folklore del mondo arabo-islamico, hanno saputo coniugarsi con tanti aspetti della civiltà europea.
Il naturale punto d’ingresso nel paese è Casablanca, aeroporto e porto atlantico di grande rilevanza. Di origini remote, la città fu occupata alla fine del ‘400 dai Portoghesi che la chiamarono Casa Branca, che significava Casa Bianca. In seguito il nome fu modificato dai nuovi invasori spagnoli in Casablanca.
L’occupazione francese nella prima metà del XX° secolo le ha dato nuovo impulso assicurandole quel suo aspetto cosmopolita che l’ha resa celebre. Attorno al porto esiste una Medina, o tradizionale città vecchia araba, sicuramente da visitare oltre alla Piazza Mohammed V°, la Piazza delle Nazioni Unite, il mercato centrale, il Palazzo reale. Casablanca è ricca di boulevards moderni, discoteche e ristoranti
Se ci si sposta a nord, lungo la costa, dopo Mohammadia, si giunge a Rabat, antichissima e capitale amministrativa del paese. Sorta su “ribat”, o campo trincerato, nei pressi di una preesistente colonia romana, divenne una roccaforte degli Almohadi nel XII° secolo
A Rabat si possono ammirare la Medina e la casbah, dotate di possenti mura che si affacciano sull’Atlantico e sulla sponda sinistra del Bou Regreg; la grande Moschea, la torre di Hassan, il Mausoleo di Mohammed V°, il Museo Archeologico ricco di reperti preistorici e romani, il Museo Oudaias, dedicato al folklore arabo, il Museo delle Scienze della Terra e il Museo Postale.
Di grande suggestione è la vicina Chellah, con la necropoli merinide del XIII° secolo e gli scavi della romana Sala. Più a nord, sempre lungo la costa, troviamo altre città fortificate, soprattutto dai Portoghesi. Una di queste è Larache, con l’adiacente zona archeologica romana di Lixus, Asilah, fino ad arrivare a Tangeri, già citata nel V secolo a.C. dallo storico greco Annone con il nome di Tingis.
Cos’altro vedere? Sicuramente i mercati o souks, il Palazzo del Sultano, il Museo delle arti del Marocco, delle Antichità e quello Etnografico.
Da Tangeri si può procedere lungo la costa delMediterraneo, versdo Ceuta, Tetua
n, Melilla e Oujda, sovrastata dalle montagne del Rif. Da Casablanca si può anche procedere verso il sud, sempre lungo la costa, per arrivare ad Azmour, dai bastioni fortificati, a El Jadida, l’antica Mazagan portoghese, con i bastioni, la cisterna, la chiesa dell’Assunzione.
Poi c’è Safi, con il castello portoghese e la città di Essaouira, l’antica Mogador, anch’essa con fortificazioni medioevali.
Infine si giunge ad Agadir, la più rinomata località balneare del Marocco.
Dotata di una baia, una lunga spiaggia di sabbia lunga circa 10 chilometri su cui si affacciano moderni complessi alberghieri dotati di attrezzature sportive e di svago.
Numerosi ristoranti e night club completano l’offerta ideale per ogni tipo di turista. Da Agadir è possibile effettuare molte escursioni interessanti verso l’interno: a Taroudant, Tafraoute, Tiznit, Tata e Guelmin.
Ma il giro classico, storico e culturale è quello costituito dal Tour delle Città Imperiali, necessario da effettuare da chi si reca per la prima volta in questo affascinante paese dalle numerose sfaccettature.
Abbiamo già visitato la prima città Imperiale, Rabat, ed ora ci dirigiamo verso le altre: Meknes, Fes e Marrakech per un giro complessivo di circa mille chilometri.
Nei pressi di Meknes sono obbligatorie due tappe alla città santa islamica di Moulay Idriss sotto il monte Zerhourn e alle rovine romane di Volubis, superna per gli archi, le colonne, le strade lastricate e i mosaici.
Meknes conobbe il massimo splendore alla fine del seicento, quando il Sultano Moulay Ismail la volle
magnifica e fece costruire splendidi palazzi, moschee, fontane, giardini lussureggianti, mura bellissime.
Sono molte le porte monumentali tra le quali quella di Bab el Mansour, la più bella del Marocco, da cui si accede al méchouar con il mausoleo del grande costruttore.
Tra i palazzi va evidenziato quello di Dar Jamai, ora Museo delle Arti, che conserva stupende collezioni di porcellana, pizzi, tappeti, gioielli, oggetti in ferro battuto, ottone, sculture in legno.
Sono fantastici esempi di arte e artigianato che, naturalmente, non sono in vendita, ma che hanno ispirato anche gli artigiani moderni i quali possono essere ammirati mentre sono all’opera nelle loro botteghe nei souks di tutto il paese perché queste attività sono vitali in tutto il Marocco.
Di particolare interesse è il souk di Fes, la più antica città imperiale e già capitale reale nel IX secolo con Idriss II e di nuovo nel XII e nel XIX sotto il regno di Moulay Abdallah. La parte antica è divisa in Fez el Bali, o Vecchia, risalente all’VIII e al IX secolo, e in Fez el Jedid, o nuova, del XIII secolo.
Ancora da visitare c’è la Medersa, Università religiosa islamica, di Bou Inania e quella di Ed Attarin, la moschea di El Karawiyn, il quartiere degli andalusi, il Mellah.
La tappa successiva è costituita dalla capitale successiva e quella che forse ha mantenuto maggiormente il suo fascino: Marrakech.
Ci attende un viaggio di quasi 500 chilometri a contatto con il deserto e con lo straordinario paesaggio montano del Medio e dell’Alto Atlante con le cime che superano i 4 mila metri.
Marrakech, definita la Perla del Sud, fu fondata nell’XI secolo dagli Almoravidi. Fra i suoi gioielli possiamo annoverare il Minareto della Koutobia, i Sepolcri dei Saadi, i Giardini dell’Agdal e della Menara, i Palazzi di Bahia e Dar Said.
Ma il luogo più famoso e suggestivo di Marrakech e forse di tutto il Marocco, è la Piazza Djemaa el Fna, palcoscenico folcloristico dove agli artigiani si uniscono giocolieri, acrobati, maghi, incantatori di serpenti, venditori di acqua.
Per chi ha più tempo a disposizione, al di là di Marrakech, c’è un paesaggio di oasi ancora più remote, come Ouarzazate, Zagora, Tineghir, con le gole montane di Todra ed Erfoud.
Il Marocco, inoltre, offre strutture alberghiere di ottimo livello, campi da Golf e ogni genere di comfort per i turisti che scelgono questo splendido paese per scoprirne non solo le bellezze, ma anche le sue varie sfaccettature e anime.
Marocco, un paese per ogni stagione e per ogni tipo di turista. Sicuramente un paese che non delude mai le aspettative, anzi…
Finalmente un altro reportage che può esserci utile nel nostro lavoro. Una descrizione minuziosa di cosa visitare nel Marocco, più accenni storici, non guastano mai, anche per noi agenti che non possiamo conoscere ogni paese che vendiamo. Grazie Sig.ra Comandè è sempre un piacere leggerla