di Antonio Bordoni.
Sui giornali continuiamo a leggere quanti soldi sono stati dati nel corso degli anni ad Alitalia nel tentativo di tenerla in vita. A questo esercizio, che apparentemente sortisce un effetto opposto a quello che si vuol denunciare, bisognerebbe aggiungerne un altro altrettanto istruttivo circa quante compagnie aeree sono state accorpate, fagocitate in Alitalia nel corso dei decenni della sua storia.
Un capitolo quest’ultimo che nella storia dell’aviazione commerciale solitamente vuol
significare rafforzamento ma che nel caso di Alitalia ha sortito effetti diametralmente opposti.
Si potrebbe partire da lontano 1957 con l’acquisizione della Lai per giungere a Air One nel 2008, e nel bel mezzo troveremmo una gran quantità di compagnie aeree: il gruppo Volare, che comprendeva anche Air Europe, Itavia, Eurofly ATI, Air Mediterranea…. Ma fra le tante la più incredibile fusione è stata quella con Air One.
In ogni paese del mondo laddove sono avvenute fusioni fra due compagnie nazionali ciò ha sempre significato la nascita di una compagnia maggiorata nella sua forza e nei sui numeri.
Non ricordiamo casi di merger che abbiano significato una riduzione della valenza di una compagnia. Ma noi, come si sa, siamo un Paese speciale.
Tralasciando il 2008 che era stato un anno contrassegnato da agitazioni e blocco voli, dando uno sguardo alle cifre dell’anno immediatamente precedente, il 2007, si troverà che quell’anno Alitalia aveva trasportato 24.500.000 di passeggeri, AirOne 7.093.000. La somma dei due ci porta ad oltre 31 milioni di passeggeri.
I voli della nuova compagnia (CAI) partono da gennaio 2009, e alla fine dell’anno, incredibile ma vero, i passeggeri trasportati saranno 21.761.000; la produttività della nuova compagnia espressa in termini di RPK (1) sarà di 29.300 milioni, mentre Alitalia da sola, senza Air One, nel 2007 aveva generato un RPK di 40.000 milioni.
C’era da rimanere esterrefatti, l’unione Alitalia+AirOne dava un risultato inferiore a quello che produceva Alitalia da sola. Questi sono i merger che sappiamo fare noi.
Nel 1996 Air France aveva trasportato 16.3 milioni di passeggeri; l’anno successivo con l’acquisizione della compagnia aerea domestica Air Inter, i passeggeri trasportati diverranno 29 milioni. Non si tratta di essere più o meno bravi, si tratta semplicemente di osservare una semplice regola: le acquisizioni, i merger si fanno fra compagnie in salute e non fra compagnie decotte.
Ciò che è davvero incomprensibile è il non far tesoro degli errori compiuti. E’ su questo fronte che non si riesce a comprendere come i nostri governanti si stiano muovendo. Alitalia è in crisi, Air Italy pure e quale soluzione viene proposta? Uniamole. La mancata risurrezione della Fenice del 2008 sembra non aver insegnato assolutamente nulla.
E proprio in queste ore si apprendono le ultime notizie sul bilancio 2019 di Alitalia: Ebit in rosso di 443 milioni di euro in peggioramento di oltre 100 milioni dai meno 340 fatti registrare nel 2018. Non ci sono dubbi, sarà proprio l’ennesimo matrimonio all’italiana quello che si preannuncia all’orizzonte.
Ma qualcuno potrebbe accusarci di esserci scordati dell’italianità. Vogliamo spendere una parola in suo favore? Come facciamo ad essere insensibili a questo aspetto?
Nell’anno 2006 allorchè si iniziò a parlare del merger fra Air One e Alitalia, Il presidente Garante del mercato, Antonio Catricalà, soffermandosi sul concetto di italianità, sottolineò che questo “è un valore che va conquistato, non è un valore dal quale bisogna partire per difenderlo”. E aggiunse che l’italianità “va bene se è retta dall’efficienza, altrimenti dobbiamo rassegnarci ad essere superati dagli stranieri in una determinata fase per competere meglio e poi superarli appena possibile.” (2)
- RPK = Revenue-Passeggero-chilometro è uno dei principali fondamentali dell’industria aerea per misurare la produzione espressa da un vettore in termini di passeggeri e chilometri. E’ la risultante del numero passeggeri paganti trasportati moltiplicato per il numero dei chilometri volati.
- 4 dicembre 2006 , La Stampa, “Alitalia: Catricalà, Nozze con Air One solo con deroga politica”
Collegato a questo articolo:
“AirOne, Alitalia, Air Italy, il contagio si diffonde” emesso il 20 febbraio 2020
Tratto da www.aviation-industry-news.com
Elementare ma non ci si fa mai caso: l’unione non sempre fa la forza. Nel caso di un unione di forze si genera una forza ancora maggiore, ma se si tratta di un’unione di debolezze la debolezza che ne deriva è dirompente.