La preziosa “ciotola verde”, in esposizione permanente nel museo parmigiano, inserita in una ricerca del più celebre museo italiano
Dal 1963 è presente a Parma una preziosa ciotola cinese. Una coppa monocroma verde della fine del XVII secolo, esposta in collezione permanente nel Museo d’Arte Cinese ed Etnografico.
Tanto prezioso quanto molto fragile, il pezzo non è nemmeno stato spostato. Sono stati i ricercatori degli Uffizi a venire a Parma per studiarlo. Si tratta di una ciotola di porcellana perfettamente monocroma recante sul fondo il marchio di una conchiglia. Normalmente erano le effigi dell’imperatore a essere impresse, provenendo questi vasi dalle rinomate fornaci imperiali. Tuttavia per alcuni, si decise di evitare l’apposizione di stemmi imperiali per scongiurare la profanazione del nome del sovrano nel caso in cui il vaso si fosse rotto.
Questa porcellana è stata inserita nella prestigiosa pubblicazione dal titolo “La grandezza dell’Universo nell’arte di Giovanna Garzoni” contenente una prefazione del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Dieter Schmidt e di Alessio Assonitis, direttore di “The Medici Archive project”.
Il volume, edito dalle Gallerie degli Uffizi e casa editrice Sillabe, riporta la storia del vaso, realizzato tra il 1700 e il 1722, durante la dinastia Qing e per la precisione sotto il regno di Kangxi, insieme a due immagini.
Kangxi, imperatore cinese, fu appassionato ammiratore e promotore di tutte le arti e diede alla Cina del XVII e XVIII secolo un grande impulso artistico.
“È una meraviglia constatare come l’interesse per l’arte, intuito da San Guido Maria Conforti, fondatore della nostra congregazione e del nostro Museo, sia portato avanti oggi da tanti Missionari Saveriani che vedono nell’arte una profonda espressione culturale dei popoli della Terra”, afferma Padre Alfredo Turco, missionario Saveriano e direttore del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico.
Chiara Allegri, vicedirettore del Museo aggiunge: “Questa importante pubblicazione rende nota al grande pubblico di appassionati e studiosi la presenza a Parma di un pezzo di grande valore storico e artistico, oltre all’importanza dell’arte cinese quale punto di riferimento, per raffinatezza ed eleganza, di culture molto lontane”.
Il Museo d’Arte Cinese di Parma, voluto nel 1901 dal fondatore dei missionari saveriani e grande visionario Guido Maria Conforti (allora vescovo di Parma) proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un lungo percorso storico. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. Dagli anni Sessanta il museo si arricchì di materiale di natura etnografica proveniente da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, divenendo testimonianza della vita e cultura di tre continenti. Accanto alla collezione fondante di terrecotte, porcellane, paramenti, statue, dipinti, fotografie, oggettistica varia e monete rare provenienti dall’Estremo Oriente, sono infatti esposti ad esempio oggetti del popolo Kayapò, un piccolo gruppo indio dell’Amazzonia che rappresenta le tante minoranze depositarie di un immenso bagaglio di valori. Ristrutturato nel 2012 presenta un allestimento moderno ed è ricco di iniziative anche per bambini. Periodicamente si organizzano mostre temporanee come questa sulle “Mode nel mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli. Dal kimono al burqa” ed eventi di ampio respiro culturale.
Il Museo osserva i seguenti orari: da martedì a sabato 9-13 e 15-19. La domenica 11-13 e 15-19. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 3 euro e comprende la visita sia alla collezione permanente che alla mostra temporanea. Per i soci Coop che presenteranno la propria tessera ingresso ridotto a 1,50 euro.
Per informazioni più dettagliate e per rimanere aggiornati si può contattare il numero 0521 257337 o visitare il sito www.museocineseparma.org.