Una delle domande che sempre più spesso gli addetti ai lavori si pongono, riguarda il ruolo della Capitale d’Italia nel turismo internazionale.

Siamo tutti convinti che Roma abbia tutto ciò che è necessario per intercettare almeno il doppio degli arrivi turistici internazionali che, come sappiamo, sono importanti contributori del prodotto interno lordo.

Malgrado Roma vanti un indiscutibile fascino derivante dalla sua storia, dalla sua tradizione, dalla sua ricchezza culturale ed artistica, non riesce ad avere il primato in europa e nel mondo.

Pensiamo agli arrivi turistici internazionali, se la prima città al mondo è Hong Kong con quasi 30 milioni di arrivi, seguita da Bangkok con meno di 25 milioni, Londra è la prima capitale europea e si attesta sotto i 20 milioni di arrivi internazionali, Parigi sfiora invece i 18 milioni.

In questa classifica Roma si attesta intorno ai 10 milioni, quasi la metà degli arrivi internazionali di Londra e Parigi.

Roma non merita questi piazzamenti ed abbiamo quindi molto da fare anche nell’intercettare quel turismo di qualità tanto decantato che ha innanzitutto una necessità: una città efficiente.

La politica, anche nazionale, ha l’obbligo di analizzare la situazione della Capitale, perchè Roma è il biglietto da visita del paese, come del resto tutte le capitali mondiali.

Una Capitale efficiente, organizzata, generatrice di ricchezza e benessere è innanzitutto una città in grado di annullare quelle differenze sociali che con la crisi dovuta alla pandemia sono letteralmente esplose, facendo aumentare la povertà e la rabbia sociale. 

Roma può riemergere, ma per farlo deve essere innanzitutto amministrata.

Una amministrazione efficiente non crea benefici solo al turismo, che tanto sta a cuore ai lettori di questo blog, ma all’intera collettività; come più volte affermato non vi sono “politiche a favore del turismo ” ma a favore della città e di conseguenza per i suoi cittadini.

Da queste politiche ne beneficerà senz’altro anche il turista, ma in primis il cittadino romano.

Parlare di trasporti efficienti non significa farlo a beneficio dei turisti ma di tutti gli utilizzatori, il decoro e la sicurezza urbana non sono appannaggio solo di chi viene a visitare la città ma di tutti.

Quali sono innanzitutto gli interventi necessari nella città ? 

 

I TRASPORTI 

La rete del trasporto urbano della Capitale d’Italia è inefficiente, malfunzionante e in perenne conflitto sindacale.

Il trasporto è l’esempio dell’inadguatezza della politica di occuparsi delle aziende che erogano un servizio alla collettività. 

Trasporti inefficienti limitano i flussi turistici e sopratutto la permanenza media dei visitatori, uno dei limiti dei nostri flussi turistici.

Roma si visita circa due notti e si tralascia la visita di tutto ciò non è portata di mano rispetto al centro.

Un sistema efficiente di trasporti allungherebbe il soggioro medio e garantirebbe una maggiore fruibilità di siti turistici o di interesse.

Questi siti turistici ove fossero resi raggiungibili in maniera efficiente permetterebbero di intercettare nuovi segmenti di mercato; in questo ambito Roma ha una potenzialità immensa. 

SICUREZZA, DECORO E MANUTENZIONE URBANA 

Una città turistica è innanzitutto una città pulita, sicura e con un presidio del territorio efficiente.

I nostri turisti vivono scene indecorose per una città europea le aree delle stazioni sono l’esempio di questo lassismo politico. I punti di arrivo debbono essere il biglietto da visita della destinazione, i turisti debbono trovare un ambiente sicuro ed in grado di erogare loro una perfetta accoglienza.

Vanno eliminate, con il presidio del territorio, tutte quelle forme di abusivismo e micro criminalità predatoria; da interventi di questo tipo ne beneficerebbe la collettività tutta. 

La manutenzione urbana è l’altra nota dolente; un intervento in questo ambito non è più rimandabile.

 

BUROCRAZIA AMMINISTRATIVA ED ABUSIVISMO

La burocrazia cittadina va semplificata concertando con le parti sociali coinvolte nuovi tempi e modi di una collaborazione, perchè di questo si deve trattare. Gli imprenditori generano ricchezza alla società e la pubblica amministrazione deve essere collaborativa ed indicare le regole da seguire. Ogni impresa che apre o si sviluppa è moltiplicatore di posti di lavoro.

E’ nell’incertezza, anche normativa, che nascono le zone grigie, ove ci fossero regole chiare e semplici, evitando anche le sovrapposizioni che confondono chi nella città vuole intraprendere attività di impresa, Roma beneficerebbe di un forte sviluppo. Vanno risolte tutte quelle situazioni che nel corso del tempo non si è avuto il coraggio di affrontare:  commercio ( abusivismo in primis ), somministrazione nonchè la ristorazione.

Frasi come ” commercianti abusivi “, ” strutture ricettive abusive “, ” tavolino selvaggio ” non possono far parte della cultura di una capitale europea. L’abusivismo non sempre nasce da volontà fraudolente ma anche da una effettiva complicazione normativa, qui va fatto un grande sforzo per regolarizzare situzioni di buona fede che emergendo possono ulteriormente dare il loro contributo allo sviluppo.

Gli irregolari in malafede vanno puniti anche a tutela dell’imprenditoria sana.

Relativamente al tema alberghiero / extra alberghiero non dovrà esserci contrapposizione, ma rispetto delle medesime regole. L’extra ricettivo in tutte le sue forme è oramai un prodotto apprezzato anche dal turista del futuro, ma il quadro delle regole dovrà essere lo stesso dell’alberghiero.

Stesso mercato stesse regole la filosofia ispiratrice; questo permetterebbe anche di rafforzare il consolidamento di questo segmento di turismo a beneficio di strutture imprenditoriali che, uscendo dal grigio normativo, potranno essere volano di sviluppo per tanto nuovi imprenditori nella città.

 

ATTRAZIONE DI INVESTIMENTI 

Roma deve ricominciare ad attrarre investimenti, c’è in questo territorio molta voglia di fare, ma vanno creati contenitori anche con l’intervento dei privati, dove stimolare le aziende, siano queste start up che già esistenti ad utilizzare Roma come base degli affari.

Per attrarre questi investimenti, il trasporto e l’housing sociale diventano fondamentali.

Il trasporto serve a muoversi nella città in maniera efficiente, in Europa vale la regola dei 15 minuti, ovvero il tempo massimo per muoversi fra i vari punti di interesse.

In questo Roma, ha molto da fare. 

Alloggi che permettano di attrare capitale umano, anche riqualificando intere aree delle periferie spesso a pochi passi dal centro; questo porterebbe anche un recupero dell’edilizia con ripercussioni sul Pil cittadino.

 

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DEGLI EVENTI NEL TERRITORIO 

Per attrarre eventi nel territorio oltre che di efficienza nell’organizzazione vi è necessità di programmazione; a Roma manca una cabina di regia in grado di programmare i grandi eventi che, una volta terminata l’emergenza Covid, dovranno essere trainanti per la ripresa.

In occasione degli eventi si vive come un senso di improvvisazione, non tollerabile per esempio negli eventi internazionali; trasporti, taxi, viabilità vanno programmati con largo anticipo ed interessando tutte le parti coinvolte. 

Roma, anche attraverso interventi legislativi adeguati, deve programmare autonomamente la promozione del suo territorio a livello internazionale; oggi questo non è sempre possibile ma è oramai evidente a tutti che la Capitale debba avere maggiori spazi di autonomia e sopratutto di spesa.

Infine l’ultimo aspetto riguarda gli abitanti della città, di cui faccio parte, che devono ricominciare ad amare Roma; questo amore deve essere dimostrato anche dai piccoli gesti di vita quotidiana e dal rispetto della cosa pubblica.

 

Grazie a Roberto Necci per questa analisi precisa sulle mancanze di Roma per essere considerata la capitale europea del turismo, sulle sue potenzialità e su alcune soluzione che, a chi vive di turismo, comprende che non ci vorrebbe un genio per attuarle. (ndr)