di Antonio Bordoni.                               

 

Non viene né dalla Boeing, né dall’Airbus bensì dalla BOOM una società con sede a Denver, Colorado, fondata nel 2014 da Blake Scholl: si riparla del volo supersonico commerciale, quello per intenderci che era stato proposto dal velivolo anglo-francese Concorde e che era terminato, alquanto ingloriosamente, nell’ottobre del 2003.  La casa di Denver ha lanciato ufficialmente il modello “Overture XB-1” le cui origini in realtà  datano al dicembre 2017 quando la Boom e la Japan Airlines (JAL)  annunciarono la nascita di  una “strategic partnership to bring commercial supersonic travel to passengers.”

In quell’occasione la  JAL fece un investimento strategico di 10 milioni di dollari in Boom con lo scopo di entrare in collaborazione con l’azienda Usa per perfezionare il design del velivolo e contribuire a definire l’esperienza dei passeggeri per i viaggi supersonici.  JAL precisò anche che aveva l’opzione di acquistare fino a 20 aerei Boom attraverso un accordo di pre-ordine.

“Abbiamo lavorato con Japan Airlines dietro le quinte per più di un anno“, disse allora Blake Scholl, il fondatore di Boom  “siamo entusiasti di lavorare con JAL per sviluppare un aereo affidabile e di facile manutenzione, che fornisca ai passeggeri una velocità rivoluzionaria. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un aereo di linea che sarà una grande aggiunta a qualsiasi flotta di compagnie aeree internazionali”.

Al progetto in effetti venne data scarsa visibilità mediatica, forse anche ricordando il flop del Concorde,  ma due giorni fa è arrivato l’ordine di United Airlines che pone l’intero programma sotto una nuova luce.

United diventa la prima compagnia aerea statunitense e, con l’esclusione di Jal, la prima al mondo a firmare un accordo di acquisto di aerei con Boom Supersonic.  La compagnia Usa  acquisterà 15 degli aerei di linea “Overture” di Boom, una volta che il modello soddisferà i requisiti di sicurezza, operativi e di sostenibilità di United, con un’opzione per altri 35 aerei.  

Ricordiamo che la United è seconda ad American Airlines, ma precede la Delta nella graduatoria mondiale delle aerolinee.  Insieme a Delta e American costituisce il manipolo delle big three  a stelle e strisce.

La roadmap verso i viaggi supersonici prevede nel 2025 il roll out; nel 2026 il primo volo; nel 2029 voli supersonici regolari.

Scott Kirby, ceo di United, ha così commentato l’ordine: “United continua sulla sua traiettoria per costruire una compagnia aerea più innovativa e sostenibile, e i progressi odierni nella tecnologia stanno rendendo più fattibile l’inclusione di aerei supersonici. La visione di Boom per il futuro dell’aviazione commerciale, combinata con la rete di rotte più robusta  nel mondo, darà ai viaggiatori d’affari e di piacere l’accesso a un’esperienza di volo stellare. La nostra missione è sempre stata quella di connettere le persone e ora, lavorando con Boom, saremo in grado di farlo su una scala ancora maggiore”.

Ed ora qualche dato tecnico su questo velivolo il quale volerà a carbonio zero con il 100% di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF, Sustainable Aviation Fuel). L’aereo sarà in pratica capace di offrire voli da New York a Londra in 3 ore e 30 (contro le attuali 6hr e 30). Alquanto modesta la capacità, si parla di un massimo di 88 passeggeri. Potrà raggiungere la velocità di Mach 1,7 corrispondente a 2099 km/h e volerà ad una altitudine di 60.000 feet. Il suo raggio d’azione è di 4250 miglia nautiche. Nella tratta da noi citata quale esempio, New York- Londra, la distanza è approssimativamente di 3000 NM.

Attualmente la Boom sta lavorando anche  con la United States Air Force per eventuali applicazioni governative di Overture. XB-1. Un prototipo dimostrativo, è stato lanciato nel 2020, e il suo programma di test di volo a carbonio zero è in corso. Dal sito della Boom si apprende che fra gli investitori figurano la Bessemer Ventures, Prime Movers Lab, Emerson Collective, Celesta Capital, American Express.

Ora rimane da vedere come reagiranno le altre “grandi” non solo Usa, quali ad esempio British Airways, Lufthansa, Air France…. Nel caso del Concorde che si era dimostrato, operativamente parlando, assolutamente antieconomico,   a parte Air France e British Airways  che rappresentavano le compagnie portabandiera delle case costruttrici, tutti gli altri vettori non si fecero influenzare e nessuno volle metterlo in linea, soprattutto a causa della maggiorazione nelle tariffe che le compagnie avrebbero dovuto applicare ai passeggeri.

Concorde:       Mach 2,04 ; Passeggeri 92/128 ; Range 7250 km

BOOM XB-1    Mach 1.7  ;  Passeggeri 65/88   ; Range 7180 km

 

Non ultimo, andrà attentamente valutato il problema del boom sonico, problema che di fatto impedì l’uso del supersonico Concorde su molte rotte terrestri.

 

NOTE DEL DIRETTORE

“Quante volte avete ricercato libri che fornissero cifre chiare e comprensibili sull’attendibilità offerta dalle singole compagnie aeree? Le statistiche ufficiali preferiscono parlare di “Passenger fatalities per 100 milion passenger-kilometers” fra l’altro riferito a tutti i vettori. Ma quale informazione pratica deriva da una simile impostazione? Nessuna. Questo libro elenca tutti gli incidenti mortali occorsi ad oltre cento compagnie aeree dall’anno 1951 al dicembre 2020. Rapportando il numero di questi eventi con gli anni di attività delle singole compagnie ne scaturisce una graduatoria che vi fornirà “at glance” lo stato di salute, dal punto di vista della safety, di ogni compagnia. Un vademecum che gli utenti del mezzo aereo farebbero bene a consultare spesso. È per questo motivo che abbiamo scelto la forma ebook, la quale permetterà più agevoli aggiornamenti.”

Disponibile on line sui siti più diffusi di distribuzione libri, nonché presso l’editore:info@ibneditore.