di Liliana Comandè.
Ci sono isole che pochi italiani conoscono. Incominciamo ad apprendere un po’ della loro storia.
Come ho già scritto qualche tempo fa, per la maggior parte degli italiani le isole caraibiche si fermano a S. Domingo, Cuba e Jamaica, vuoi perché ci sono i charter (non più per la Jamaica), vuoi perché sono le isole che si vendono da molti anni sul nostro mercato, vuoi perché le altre costano di più perché ci si deve arrivare con i voli di linea, e con scali intermedi e, inoltre, perché non ci sono villaggi italiani.
Ma sono tutte molto belle e ideali per trascorrervi le proprie vacanze in un contesto naturale dove le spiagge sono belle e il mare ideale anche per chi ama andare alla ricerca di navi affondate. Oggi parleremo di….
ST KITTS -NEVIS
Queste due isolette si autodefiniscono “i Caraibi nascosti” e, agli occhi di mezzo mondo, lo sono davvero, nonostante entrambe offrano uno dei panorami più incredibili di tutti i Caraibi.
Cristoforo Colombo (ebbene sì, sempre lui!) le avvistò soltanto durante il suo secondo viaggio nel 1493, lasciandole tuttavia (bontà sua), ai loro legittimi abitanti, gli indiani Caribi, ma non dimenticò, però, di battezzarle.
St. Kitts (in realtà si chiamerebbe S. Cristoforo, un po’ in onore del santo protettore dei navigatori e un po’per una tremenda botta di vanità. Nevis (in realtà Las Nievas, Le Nevi, per le nuvole bianche che ricoprivano le cime dei monti).
Soltanto nel 1607, gli inglesi che vi sbarcarono, le ribattezzarono con gli attuali nomi.
La storia racconta di diatribe politiche delle due isolette con Anguilla, alla quale erano associate e con le quali avevano in comune soltanto il governo britannico.
Diatribe che finirono quando, nel 1967, Anguilla si autodichiarò indipendente dall’associazione.
Ma non finisce qui! Secondo “voci di corridoio”, St. Kitts e Nevis sono rivali, ma soltanto per una questione di orgoglio.
Gli abitanti di St. Kitts si sono sempre dichiarati gli unici ansiosi di sviluppo, ma lo stesso vale per quelli di Nevis.
Un tempo, zucchero e cotone erano fonti di enormi ricchezze per entrambe le isole. La prima ha continuato a coltivare la canna di zucchero, senza preoccuparsi troppo del settore turistico che, invece, per Nevis è sempre stata al primo posto.
Tutte e due le isole sono di origine vulcanica, rigogliose e verdeggianti. St. Kitts ha la forma di una mazza da cricket e la capitale: Basseterre, si trova all’interno di un porto naturale ed è, forse, uno dei più perfetti esempi di architettura delle Indie Occidentali.
Nevis, invece, ha una forma quasi perfettamente circolare ed è buffo vederle dall’alto perché, tutte e due insieme formano un grosso punto esclamativo!
La sua capitale è Charlestown, e per girarla non ci vuole più di un’ora. Ma più che i monumenti del luogo, la vera attrattiva di questo piccolo porto sono i racconti degli abitanti.
I tassisti delle isole sono tra le guide migliori di tutti i Caraibi occidentali e sono anche molto loquaci. Non c’è storia o pettegolezzo che non sappiano raccontare.
E’ possibile organizzare gite in barca a Nevis o crociere al chiaro di luna su una delle spiagge lungo la penisola di St. Kitts, o farsi una cavalcata in tutta libertà sulle colline settentrionali, oppure darsi alla scalata del monte Verchild, o del monte Liamuiga, per godere delle meravigliose vedute che offrono.
Ma anche le esplorazioni subacquee non sono da meno. Si può fare una vera e propria caccia al tesoro cercando – e magari trovando – una delle tante navi affondate nei dintorni e non ancora scoperte!
La vita notturna non è molto attiva, ma gli amanti del Jazz avranno di che deliziare le proprie orecchie, sono numerose, infatti, le orchestre di trombe, tromboni, sax, che fanno della musica eccellente.
Il momento clou del divertimento è il Carnevale – avvenimento che accomuna le sue isole – che si celebra dal 24 dicembre al 2 gennaio ed è un’esplosione di colori, musiche e danze.
L’usanza vuole che i parenti lontani ritornino sull’isola ed è soprattutto in loro onore che vengono organizzate parate e sfilate in costumi d’epoca.
Indubbiamente è uno degli spettacoli più divertenti di tutti i Caraibi e può essere un valido motivo per scoprire l’anima, la cultura e le tradizioni di queste isole semisconosciute ma, proprio per questo motivo, ancora “vergini” e genuine.