di Roberto Necci

È piuttosto evidente che dal marzo del 2020 siano cambiato le regole del gioco nell’ambito della gestione alberghiera.

 

Se da una parte la pandemia ha messo a dura prova l’intero comparto provocando una selezione naturale, dall’altro ha fatto evolvere modelli diversi dal passato ed in grado oggi di far fronte al momento decisamente turbolento che stiamo vivendo.

Ma quali sono questi aspetti caratterizzanti la gestione alberghiera che sono cambiati rispetto al passato?

Proviamo a descriverli.

1) Gestione del personale

I modelli di gestione del passato non sono più applicabili, già al momento della selezione le risorse vanno accompagnate ed alle loro domande vanno date risposte esaurienti, in questa fase nulla va dato per scontato.
Per trattenere le risorse migliori vanno creati dei piani di crescita ad hoc che da una parte siano in grado di soddisfare gli obiettivi aziendali e dall’altro tengano conto delle modificate necessità delle persone ( tempo libero, vita privata, passioni ) nonché dell’ambizione e della volontà di crescita professionale.
Non essere in grado di gestire questa fase alimenterà costanti scusanti dal reddito di cittadinanza al sussidio di disoccupazione, nessuna però in grado di far emergere il vero problema: le persone vogliono sentirsi apprezzate e parte di un progetto che possa far loro raggiungere obiettivi misurabili e raggiungibili.
Il responsabile della gestione non può non tenere conto della produttività della forza lavoro.

B) Azione commerciale

L’azione commerciale sarà sempre di più l’anima della gestione.
Ma cosa di intende per azione commerciale? Intercettare i target più idonei alla valorizzazione della struttura e dei suoi servizi.
Sempre meno affidamento andrà fatto sulle OTA che hanno dimostrato sostanzialmente di essere si distributori ma generalisti e spesso un loro utilizzo massivo non fa altro che debilitare l’avviamento.

C) Coerenza della locazione e dei contratti di gestione

Un contratto di locazione che sia commisurato alla effettiva capacità di generare profitto da parte della gestione è uno dei principali asset della gestione alberghiera.
Inutile in questo ambito inseguire i sogni, un contratto di locazione sostenibile può incidere dal 15 al 20 % del fatturato generato dalla componente camere ad esclusione quindi delle partite fiscali (iva) e servizi food and beverage, la colazione quindi va scorporata dal fatturato.
Superare la soglia del 20% significa comprimere la redditività della gestione.
Inutile soffermarsi sulla qualità dell’immobile, la sua concezione costruttiva e la componente impiantistica, elementi fondamentali per rendere stabile il business nel lungo periodo. Discorso a parte merita la valutazione dei contratti di management o franchising; questo blog ha ampiamente trattato l’argomento ed in questa fase è sufficiente affermare che ogni contratto deve essere creato come un vestito su misura e non esiste un contratto che va bene per tutti.

D) Rapidità nella modifica della strategia

In questi anni decisamente turbolenti quanto incerti una azione manageriale statica rischia di far naufragare l’azienda.
Ogni variazione nel mercato necessita di interventi rapidi, tali interventi sono possibili con una struttura aziendale snella ed abituata al cambiamento.
Cambiamenti nell’organico, potenziamento o depotenziamento di reparti, manipolazione tariffaria, variazione sulla politica commerciale sono tutti interventi che una gestione alberghiera può essere costretta a mettere in campo per fare fronte ai repentini cambi di scenario.

E) Corretto assetto societario

L’assetto societario, aspetto spesso trascurato, è fondamentale nell’ottmizzazione delle risorse.
Un corretto assetto deve permettere protezione del patrimonio, isolare i rischi, ottimizzazione degli aspetti fiscali e nel caso di operazioni infragruppo deve permettere anche una pianificazione fiscale di lungo periodo.