Termini Tecnici del linguaggio turistico.

 

VIAGGI CASUAL

In alcune vetrofanie di Agenzie di viaggio compaiono con sempre maggior frequenza locuzioni del genere (viaggi casual) suscitando un certo frastornamento non solo al comune passante, ma non raramente anche agli addetti ai lavori. Si è abituati infatti a considerare il vocabolo casual come una moda di abbigliamento dato che il significato corrente della parola inglese è appunto casuale, occasionale con l’idea congenita di una certa trascuratezza o rustica naturalezza.

Gli operatori turistici che organizzavano viaggi casual evidenziano nei loro programmi l’originalità del viaggio casual come fatto d’avventura da compiersi con spirito pionieristico quasi sulle orme dei grandi esploratori. Ad eccezione pertanto dei lunghi percorsi in aereo; le varie escursioni locali verranno effettuate con ogni mezzo anche occasionale e di fortuna ed i pernottamenti saranno in tende o tukul, mentre i pasti saranno al self-service anche come preparazione.

 

V.I.P

E’ la sigla della locuzione inglese: Very Important Person (= persona molto importante). Tale appellativo viene usato (e talvolta busato) per i clienti o turisti-viaggiatori di notevole importanza per i motivi più vari: politici, religiosi, artisti, economici. Per costoro si usa un trattamento di riguardo non solo perché sono dei personaggi ma anche perché pagano i servizi speciali ricevuti.

 

VISTO CONSOLARE

I rapporti tra gli Stati seguono precisi comportamenti sinallagmatici di amicizia, di conoscenza, di semplice civile convivenza. Il documento di identificazione che un turista deve possedere per visitare un Paese straniero sarà conseguenziale ai suddetti rapporti. Per alcuni pertanto sarà sufficiente la Carta d’Identità, per altri il Passaporto e per altri ancora, oltre al Passporto, occorre un documento aggiuntivo comunemente noto come Visto Consolare.

Quest’ultimo può essere di soggiorno, di transito, di doppio transito e illimitato. Questa pluralità ovviamente non è mai contemporanea e presuppone la precisa richiesta del viaggiatore e l’accettazione dell’autorità consolare concedente.

 

VOUCHER

Questo vocabolo è di uso comune non solo nel comparto turistico (trasporto aereo, automobilistico, alberghiero, agenzie di viaggio). Chi ha un’infarinatura di francese (e desidera ostentarlo) pronuncia erroneamente questa parola VUSCE’, mentre l’esatta pronuncia è VAUCER, essendo un vocabolo prettamente inglese che significa: documento giustificativo, buono di cambio, tagliando

Va comunque rilevato che anche il corrispondente francese COUPON è abbastanza noto e dal punto di vista etimologico è più esatto usarlo; dato che il verbo couper (da cui deriva coupon) significa appunto tagliare. Il voucher è come una cambiale e può essere considerato un buono al portatore. L’invenzione di questo semplice ma utilissimo documento di viaggio viene attribuito a Giuseppe Sommariva che fu anche il fondatore della prima Agenzia di Viaggi italiana del 1878 a Milano

 

WEEK-END

Locuzione entrata a pieno titolo nel vocabolo italiano. Dal punto di vista grammaticale è un nome composto formato da WEEK (settimana) e END (= fine). Secondo i glottologi l’origine dovrebbe essere indo-europea. Tale espressione idiomatica viene usata nelle agenzie di viaggio come titolo di brevi viaggi, effettuati solitamente in aereo (come mezzo di trasporto), che consente una tariffa assai conveniente,

 

WHOLESALER

E’un termine commerciale, molto usato anche nel settore turistico, con l’identico significato di grossista. Comunemente anche se non esattamente, wholesaler viene considerato sinonimo di Tour Operator, cioè venditore e programmatore di viaggi come grossista. Tale concetto implica l’idea della vendita indiretta, quindi tramite l’intermediario o dettagliante il cui vocabolo corrispondente nella lingua inglese è retailer.

 

WORKSHOP

La traduzione letterale del vocabolo è: negozio, laboratorio, bottega. Secondo il linguaggio turistico significa invece manifestazione fieristica per il turismo; ma talvolta ha una dimensione ridotta sia di tempo che di contenuti. Nel primo caso la manifestazione può assumere carattere internazionale con la partecipazione di tutti gli operatori turistici, pubblici e privati, con conferenze, incontri di lavoro, esposizione di programmi di viaggio, o altro materiale illustrativo riguardante le varie strutture ricettive, posters di località turistiche, pubblicazioni a scopo pubblicitario e incentivante. Nel secondo caso si tratta di un incontro tra un ristretto numero di operatori turistici in occasione di qualche particolare evento riguardante ad es. una Compagnia aerea o un Tour Operator e simili.