di Luciano Riella.
Dagli scali nasce la nuova città: Milano Farini, il principale ex scalo ferroviario del capoluogo lombardo, insieme all’ex scalo di Milano San Cristoforo, 360.000 metri quadri di superficie lorda, è stato presentato in tutte le sue potenzialità di utilizzo nel processo di rigenerazione urbana che sta coinvolgendo gli ex scali della città. Il progetto è parte del più grande piano di rigenerazione urbana che riguarderà Milano nei prossimi anni, nonché uno dei più grandi progetti di riqualificazione cittadina in Italia e in Europa (oltre 1 milione di mq). Il progetto di riqualificazione degli ex scali ferroviari milanesi ha inizio formalmente nel 2017 con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma per la riqualificazione degli ex scali ferroviari, tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Gruppo FS Italiane.
Presenti gli assessori Claudia Maria Terzi, Giancarlo Tancredi e Alessia Cappello, è stato annunciato il lancio della procedura di vendita delle aree. FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, è impegnata nella fase decisiva del progetto. Umberto Lebruto, Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani e Giuseppe Savoia, Direttore Valorizzazione e Sviluppo Immobiliare di FS Sistemi Urbani, hanno illustrato il percorso che ha portato al bando di gara. Inoltre, Piergiorgio Vitillo, Professore di Architettura al Politecnico di Milano, ha approfondito l’iter urbanistico e i punti chiave del progetto.
Parchi e nuova urbanizzazione
Il progetto di trasformazione dei due scali propone soluzioni che consentano di ricucire l’area degli ex Scali con quella metropolitana annullando i confini tra parti della città tradizionalmente separate. Il Masterplan, infatti, si concentra sulla costruzione di due parchi differenti, il cui obiettivo fondamentale è quello di filtrare la tossicità prodotta dall’insediamento urbano.
L’area di Farini è situata in una delle zone più dinamiche e strategiche di Milano, dove architettura, urban design, forestazione urbana e nuove infrastrutture sono i pilastri alla base della sua riformulazione. Per le sue grandi dimensioni può ospitare servizi di innovazione per attività artigianali e manifatturiere, ma anche funzioni e servizi di carattere pubblico, oltre a una parte significativa di residenza e un parco di più di 25 ettari.
Lo Scalo Farini, di circa 45 ettari in posizione centrale nei pressi della Stazione di Porta Garibaldi e Porta Nuova, è quindi in termini di localizzazione, accessibilità e dimensioni, il principale tra i sette ex scali ferroviari inseriti nel processo di riqualificazione oggetto dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 da Comune di Milano, Regione Lombardia e Gruppo FS Italiane.
Si tratta di un traguardo importante per il progetto di ricucitura urbana delle aree non più funzionali all’esercizio ferroviario che FS Sistemi Urbani, in nome e per contro del Gruppo FS, sta portando avanti. Un progetto sfidante, complesso e affascinante che rappresenta un esempio di collaborazione vincente tra soggetti pubblici e che potrà divenire una best practice internazionale anche sotto il profilo di un modello economico/finanziario al servizio dei cittadini. L’armonia e il dialogo tra ecologia e infrastrutture ricompongono lo spazio degli Scali con il resto della città.
L’iter
Ad ottobre 2018 è stato lanciato il “Concorso Farini”, concorso internazionale promosso da FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane) e da COIMA SGR finalizzato all’elaborazione del Masterplan di trasformazione e rigenerazione urbana degli ex scali ferroviari Farini e San Cristoforo. Il concorso si è chiuso con la vittoria del progetto “Agenti Climatici” del team OMA e Laboratorio Permanente.
FSSU su impulso del Progetto ForestaMI, di cui è sponsor, nel giugno 2022 è diventato partner del nuovo centro di ricerca Nbfc (National Biodiversity Future Center), guidato dal Cnr con un consorzio di atenei italiani e una cinquantina di soggetti pubblico-privati. Argomento di grande attualità che ha spinto FSSU a proporre i propri asset, a partire da Farini e San Cristoforo, come siti di ricerca dove attuare sperimentazioni nell’ambito forestazione urbana e fitorimedio.
Attraverso le plusvalenze che verranno generate dalla dismissione di questi asset sarà possibili finanziare il potenziamento delle infrastrutture della Circle Line di Milano.