Di Tiziana Conte

 

Con 560 congressi organizzati nel 2022 l’Italia è seconda destinazione in Europa per congressi associativi internazionali  e terza al mondo dopo gli USA. Un trend che appare confermato anche nel 2023. Dopo l’Italia, ci sono Spagna, Germania, Uk e Francia, inoltre, tra le prime 100 città al mondo sei sono italiane: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Napoli.

Il Paese risulta quello con più città nella top 100. A scattare la fotografia è l’ICCA (International Congress and Convention Association) nel corso della terza edizione di Italian Knowledge Leaders.

L’evento che premia le eccellenze accademiche e scientifiche si è svolto a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, organizzato da Convention Bureau Italia ed Enit con il sostegno dal Ministero del Turismo.

Presenti anche esponenti delle istituzioni nazionali e associazioni di categoria oltre alle realtà associate a Convention Bureau Italia e associazioni internazionali, di cui trenta alla loro prima partecipazione,  premiati come ambasciatori della conoscenza italiana nel mondo.

“Il progetto Italian Knowledge leaders – dichiara nel suo intervento  Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia –  conferma quanto l’Italia sia un paese attrattivo per i grandi congressi internazionali.

La nostra è un’industria che si differenzia da quella del turismo per l’impatto positivo che lascia sulle destinazioni in termini di legacy e di sostenibilità”. Un’industria, che rivela ai vertici delle proprie aziende una donna su tre.

Il turista congressuale spende circa due volte e mezzo quello che spende un altro tipo di turista. “E’ importante, quindi, che il pubblico ed il privato continuino a lavorare assieme – conclude – e che ci siano costanti investimenti in un settore così strategico per lo sviluppo delle destinazioni italiane”. Dopo la pandemia le nazioni hanno ospitato meno congressi ma l’Italia è ripartita al meglio grazie al lavoro delle associazioni locali.

“Iniziative come l’Italian Knowledge Leaders contribuiscono a rendere la nostra nazione fortemente attrattiva per il mercato dei grandi congressi associativi – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanché – Grazie a eventi come questo, infatti, l’Italia ha conquistato nel 2022 l’ambito podio della graduatoria ICCA, caratterizzandosi così per un sistema congressuale che ha saputo attirare oltre 21 milioni di partecipanti e  32 milioni di presenze complessive. Il turismo dei congressi è una delle leve strategiche tra le più efficienti e funzionali dell’industria turistica ed a buon diritto rientra nella strategia di destagionalizzazione che abbiamo presentato al Primo Forum Internazionale del Turismo di Baveno e che porteremo avanti con l’aiuto delle Regioni ed i grandi operatori del settore”.

E le fa eco Sandro Pappalardo, consigliere cda Enit: “L’Italia, con la sua ricca eredità artistica e culturale, offre un ambiente unico per il networking e la collaborazione, incoraggiando la valorizzazione e la conservazione del patrimonio storico. La partecipazione della Penisola agli eventi aggregati di turismo congressuale è un investimento strategico che non solo promuove lo sviluppo economico, ma anche la condivisione di conoscenze, la collaborazione internazionale e la valorizzazione della cultura italiana”.