di  Franca D.Scotti

 

La mostra “Francesco Londonio e la tradizione dei presepi di carta” ripercorre la storia di questa particolare forma d’arte

 

La ricca tradizione dei presepi di carta, a partire dalla figura di Francesco Londonio, vive nelle sale del Museo Diocesano di Milano fino al 28 gennaio 2024.

Perché Francesco Londonio?

Il motivo è legato al fatto che Londonio, pittore e incisore milanese, quasi esclusivamente legato a temi bucolici e pastorali, fu autore del Presepe del Gernetto, uno dei capolavori di questa forma d’arte,  conservato proprio al Museo Diocesano di Milano.

Dunque una mostra che celebra sia l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe, avvenuta a opera di San Francesco a Greccio nel 1223, sia il terzo centenario dalla nascita di Londonio, nato nel 1723.

Nel  percorso espositivo, dopo un nucleo di opere di Francesco Londonio a tema pastorale, appare la sua produzione di presepi di carta.

Il confronto fra questo nucleo e il Presepe del Gernetto del Museo Diocesano permette di comprendere come la sua attività legata ai presepi non sia un semplice passatempo, ma un’attività impegnata a tutti gli effetti.

Sono esposte in questa sezione anche una serie di acqueforti tutte incentrate sul mondo agreste e destinate al Conte Giacomo Mellerio, committente del Presepe del Gernetto.

Proprio a partire dai primi esempi realizzati da Francesco Londonio, i presepi di carta si diffondono in Lombardia e dai suoi modelli prende avvio una tradizione di presepi da ritagliare, documentata dalle opere della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, che ne confermano il perdurare della fortuna, dal Settecento fino all’inizio del XX secolo.

Gli esemplari più antichi, incisi all’acquaforte e colorati a mano, risalgono al tempo di Londonio e sono legati alla produzione degli editori Remondini. In mostra anche una serie di cartoline di auguri e di biglietti pop-up di varie epoche, nella quale i presepi e la carta restano i protagonisti.

Infine il percorso espositivo si completa con la grande teca che ospita il Presepe del Gernetto, per la prima volta esposto interamente restaurato.

L’opera, che deve il nome alla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzata, probabilmente su commissione del conte Giacomo Mellerio intorno agli anni sessanta-settanta del Settecento, si compone di circa 60 figure – tra le quali la Sacra Famiglia con i re Magi, pastori, paggi, fanciulli, contadini e animali – dipinte a tempera su carta e cartoncino sagomati.

Museo Diocesano, p.zza Sant’Eustorgio, 3, Milano

Fino al 28 gennaio 2024

www.chiostrisanteustorgio.it