Di Tiziana Conte
Lo sviluppo del turismo in Italia è ancora fortemente limitato da ostacoli infrastrutturali che si manifestano su più livelli, dal trasporto alla connettività digitale, che impattano negativamente sulla competitività del nostro Paese e sull’accessibilità dei territori.
È quanto emerso nel corso degli Stati Generali Federturismo che con la presentazione degli esiti dei tre Tavoli di lavoro su “Infrastrutture e Trasporti” (coordinato da Angela Stefania Bergantino, Componente del Consiglio direttivo della Società italiana di Economia dei Trasporti e della Logstica;) “Intelligenza Artificiale” (coordinato da Edoardo Colombo, Presidente Turismi.ai) e “Finanza e Strumenti” (coordinato da Giovanni De Caro, Ceo Volano Srl e Co-Founder Univertis) ha tracciato una linea strategica condivisa per il futuro del turismo italiano.
Ad aprire i lavori dell’evento che si è svolto a Roma, a Palazzo Wedekind, la Presidente Marina Lalli e Leopoldo Destro, delegato ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo di Confindustria. Il riconoscimento al ruolo di Federturismo, delle imprese associate, è stato rivolto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un video messaggio nel quale ha ricordato i provvedimenti adottati dal Governo con specifiche norme per il settore: dal Piano strategico del turismo ai Fondi del Pnrr per riqualificare l’impresa turistica, alla riforma delle guide turistiche. .
“Il turismo è ossigeno puro per il sistema Italia grazie al considerevole effetto moltiplicativo che esercita su numerosi altri comparti produttivi”, esordisce Lalli , ricordando che “nel 2024 l’Italia ha ricevuto 458,4 milioni di presenze turistiche e grazie anche al boom di stranieri (oltre 250 milioni e +6,8% rispetto al 2023) ha superato la Francia piazzandosi al secondo posto nella graduatoria europea, dietro la Spagna” ma che “è necessario innovarsi, per migliorare l’esperienza dei visitatori, promuovere la sostenibilità, condividere le conoscenze e diffondere le buone pratiche”.
E le imprese, in questa grande trasformazione di valori, aspettative, comportamenti, hanno una funzione di stimolo, di esempio e di traino anche verso la politica e le istituzioni pubbliche”. E le fa eco Destro: “Stiamo lavorando su tre D: diversificazione, destagionalizzazione, e digitalizzazione che è trasversale alle prime due. Bisogna fare in modo che i turisti conoscano non solo Roma, Milano e Venezia ma anche i nostri numerosi borghi e città meno note ma interessanti dal punto di vista culturale.
E sulla destagionalizzazione possiamo fare in modo che le aree balneari o montane non lavorino solo pochi mesi. Inoltre, la digitalizzazione ci consente di essere più moderni ed efficienti”. E ne è convinto anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che sottolinea la necessità di un grande piano industriale, “ne stiamo parlando da un po’ di tempo col ministro Urso,” e fa sapere che la “filiera delle imprese turistiche chiede regole chiare anche in sede Ue”.
Dal Tavolo Infrastrutture e Trasporti è emersa l’urgenza di sviluppare l’intermodalità, con una connessione ottimale porti-aeroporti-stazioni, potenziare i collegamenti regionali, consolidare le infrastrutture digitali e quelle della connettività e investire nella transizione ecologica e nella mobilità dolce. Angela Bergantino ha evidenziato la scarsa accessibilità delle destinazioni minori, soprattutto nel Centro e Sud Italia e la mancanza di centri congressi di media-grande capienza necessari per competere sul mercato internazionale.
“Forme di collaborazione pubblico privato possano portare risultati concreti non solo nei grandi progetti infrastrutturali ma anche in ambiti più specifici e diffusi, come la gestione dell’ultimo miglio o la valorizzazione delle destinazioni minori”, ha detto Bergantino, sottolineando l’importanza di intervenire sul sistema degli incentivi, introducendo misure fiscali e finanziarie che favoriscano gli investimenti con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla digitalizzazione dei servizi.
E su quest’ultimo argomento Edoardo Colombo sottolinea l’importanza dell’IA: “Porta benefici come la riduzione dei costi, l’automazione dei processi, l’apertura di nuovi canali di comunicazione con il cliente, la maggiore personalizzazione dei servizi e maggiore concorrenza tra le aziende del settore. Occorrono quindi specifiche misure di policy e risorse pubbliche per favorire la digitalizzazione e innovazione delle imprese turistiche ma anche formazione per comprendere appieno come utilizzare l’IA, ma anche per guidare le aziende verso una scelta oculata degli investimenti da mettere in campo”.
Il Tavolo Finanza ha approfondito le specificità delle imprese turistiche in relazione all’accesso al credito, alla semplificazione dei meccanismi di erogazione degli incentivi e allo sviluppo di strumenti finanziari innovativi.
È stata avanzata la proposta di potenziare la finanza agevolata , ottimizzare l’allocazione delle risorse pubbliche su base territoriale e promuovere la creazione di contratti di filiera e strumenti di rete che integrino imprese turistiche e attori dei settori complementari. Tra le soluzioni condivise: il rafforzamento dell’utilizzo del credito d’imposta quale leva per sostenere gli investimenti in infrastrutture turistiche e la definizione di modelli evoluti di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo armonico del settore. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del turismo invitando a riflettere sulle trasformazioni commerciali delle città e affermando che l’overtourism è una questione sovrastimata: “Dire che ci sono troppi turisti a me pare una bestemmia”.