Di Stefano Modena

Mentre si discute di tagliare i diritti dei viaggiatori, la proposta è chiara: servono più risarcimenti, non meno.

 

Un viaggio in Europa dovrebbe iniziare con entusiasmo, non con ore di attesa in aeroporto. Eppure, per molti passeggeri, il sogno di una vacanza o di un viaggio di lavoro si trasforma spesso in una corsa contro il tempo tra cancellazioni, ritardi e coincidenze perse. In un momento in cui le istituzioni europee stanno valutando l’idea di ridurre i diritti dei viaggiatori, Skycop – società specializzata nella gestione dei risarcimenti per disservizi aerei – alza la voce e chiede una rivoluzione: aumentare gli indennizzi, fermi da oltre 20 anni.

 

L’UNIONE EUROPEA VUOLE DAVVERO INDEBOLIRE I DIRITTI DEI PASSEGGERI?

Nei mesi di febbraio e marzo, il Gruppo di lavoro sull’aviazione del Consiglio dell’UE ha discusso una proposta controversa: alzare la soglia minima di ritardo per poter ottenere un risarcimento. L’idea – secondo quanto trapelato – sarebbe di passare dalle attuali 3 ore a un intervallo compreso tra 5 e 12 ore, a seconda della distanza del volo.

Oggi, grazie alla normativa UE261, un passeggero europeo ha diritto a un risarcimento di 250, 400 o 600 euro in caso di ritardo superiore alle 3 ore, se il problema è imputabile alla compagnia aerea. Ma se la nuova proposta dovesse andare in porto, milioni di viaggiatori potrebbero dire addio a questo diritto.

 

SKYCOP: “NON TAGLIATE I DIRITTI, AUMENTATE I RIMBORSI”

La risposta di Skycop – rappresentata in Italia da TAL Aviation Italy – è netta. Secondo l’azienda, non è il momento di ridurre le tutele, ma di rafforzarle. Come sottolinea l’avvocato Nerijus Zaleckas, “Negli ultimi anni, paesi come la Turchia e l'Arabia Saudita hanno adottato le proprie versioni dell’EU261, mentre il Regno Unito l’ha di fatto mantenuta dopo aver lasciato l’UE. Tutti questi fattori dimostrano che un equo risarcimento per i viaggi interrotti aumenta l’attrattiva di un paese per turisti e imprese. L’indebolimento delle normative attuali rappresenterebbe una grave battuta d’arresto per l’Europa e ridurrebbe la pressione sulle compagnie aeree affinché garantiscano operazioni fluide e tempestive. Esortiamo l’UE a muoversi nella direzione opposta: gli attuali importi dei risarcimenti hanno perso circa la metà del loro valore a causa dell’inflazione dal 2004, quindi un loro conseguente aumento o addirittura un raddoppio dovrebbero essere seriamente considerati”.

 

COSA RISCHIANO I VIAGGIATORI EUROPEI

Secondo i dati raccolti da Skycop, nel solo 2024 quasi 218.000 voli in Europa hanno subito disagi significativi, generando un potenziale di circa 6 miliardi di euro di risarcimenti. Ma la realtà è ben diversa: tra casi non idonei e passeggeri che rinunciano a fare richiesta, oltre due terzi degli aventi diritto non ricevono nulla. Con le nuove soglie proposte, Skycop stima che fino a cinque volte meno passeggeri potrebbero avere accesso al risarcimento, con una perdita complessiva che potrebbe superare il miliardo di euro all’anno. Un colpo durissimo alla fiducia dei viaggiatori verso il trasporto aereo europeo.

 

UN PROBLEMA CHE TOCCA ANCHE IL TURISMO

La qualità dell’esperienza di viaggio ha un impatto diretto sull’attrattività turistica di un Paese. Non a caso, nazioni come Turchia, Arabia Saudita e Regno Unito hanno mantenuto o adottato regolamenti simili all’UE261, riconoscendo che tutelare i passeggeri significa attrarre più turisti e investitori.

 

VIAGGIARE IN EUROPA DEVE RESTARE UN PIACERE

Viaggiare è libertà. Proteggere chi viaggia, è dovere. In un continente che punta a essere leader nell’accoglienza e nella mobilità sostenibile, indebolire i diritti dei viaggiatori è un passo indietro. Skycop lancia un appello chiaro all’UE: non abbassate le soglie, alzate gli standard. Perché un viaggio inizia anche dal rispetto del tempo e dei diritti di chi sceglie di volare.