Di Stefano Modena

 

Il turismo culturale esplode (+117% entro il 2035), ma la vera sfida è tutelare ciò che rende unico il Belpaese: ecco il decalogo del viaggiatore rispettoso.

 

Da Roma a Venezia, da Pompei a Taormina, l’Italia continua a essere una delle destinazioni più amate al mondo per chi cerca emozioni autentiche tra arte, storia e paesaggio. Il turismo culturale sta vivendo un’epoca d’oro: secondo un recente studio di Future Market Insights, entro il 2035 il settore supererà i 2,6 trilioni di dollari a livello globale, con una crescita annua dell’8,1%.

E l’Italia, scrigno d’arte e memoria, è al centro di questa espansione. Solo nel primo semestre del 2025, il nostro Paese ha registrato un +12,8% di arrivi internazionali. Una crescita che porta ricchezza e vitalità, ma anche nuove responsabilità e rischi.

Il pericolo più evidente? L’overtourism, ovvero il sovraffollamento nei luoghi simbolo, che compromette sia la conservazione dei beni culturali sia la qualità dell’esperienza del viaggiatore. Pensiamo a Venezia, dove è stato introdotto un sistema di ingressi contingentati, o a Pompei che, dopo aver superato i 4 milioni di visitatori annui, ha imposto un limite massimo di accessi per salvaguardare l’area archeologica.

 

VIAGGIARE OGGI SIGNIFICA CAPIRE, NON SOLO VEDERE

Come spiega il sociologo Saro Trovato, fondatore di Libreriamo, “il turismo culturale non deve consumare, ma custodire”. Liberiamo ha lanciato un progetto completo dedicato al turismo culturale responsabile, perché ogni viaggio è una possibilità di crescita personale e civile, a patto che venga vissuto con consapevolezza e rispetto. Ed è proprio con questo spirito che Libreriamo ha stilato una guida concreta: un decalogo di comportamenti da evitare per non danneggiare ciò che ci incanta. Un invito non a limitare, ma a vivere meglio.

 

I 10 GESTI DA EVITARE PER VIAGGIARE NEL RISPETTO DELLA BELLEZZA

  1. Niente snack sui monumenti: le scalinate storiche non sono tavolini da picnic.
  2. Non toccare le opere d’arte: anche una semplice carezza può rovinare un affresco millenario.
  3. Basta selfie invadenti nei luoghi sacri: silenzio e rispetto sono la miglior forma di presenza.
  4. Ogni rifiuto conta: anche il più piccolo mozzicone è un’offesa al paesaggio.
  5. Droni? Solo se autorizzati: per non disturbare né le persone né il patrimonio culturale.
  6. Evitare souvenir anonimi: scegliere l’artigianato locale, vero ambasciatore della cultura.
  7. Seguire le regole di visita: percorsi, orari, divieti esistono per proteggere il sito.
  8. No al rumore eccessivo: i luoghi d’arte meritano silenzio e ascolto.
  9. Non usare tutto come sfondo social: certi luoghi vanno vissuti, non solo postati.
  10. Non viaggiare da ignoranti: bisogna informarsi, osservare e ascoltare. Il sapere arricchisce l’esperienza.

DALLA BELLEZZA ALL’ETICA: NASCE UN NUOVO MODO DI VIAGGIARE

Il nuovo viaggiatore culturale non è più un semplice spettatore. È coinvolto, curioso, attento. Cerca esperienze che uniscano benessere, autenticità e valori sostenibili. È un viaggiatore che si fa anche custode: del paesaggio, delle comunità locali, della storia.

Oggi più che mai, riscopriamo il viaggio come atto etico, come scelta di stile e di visione. Un ritorno, in chiave moderna, allo spirito del Grand Tour: ma se nel Settecento era privilegio di pochi, oggi è responsabilità di tutti.

 

PERCHÉ L’ITALIA NON HA BISOGNO SOLO DI TURISTI. HA BISOGNO DI VIAGGIATORI

Viaggiare nel Belpaese è un privilegio. Ogni città d’arte, ogni borgo, ogni rovina antica è un frammento di una storia comune, un’eredità che ci è stata consegnata per essere tramandata, non rovinata. Ecco perché la vera rivoluzione del turismo culturale passa dall’educazione, dal rispetto, dalla consapevolezza. E da piccoli gesti che possono cambiare tutto. Viaggiare è un atto culturale da fare con cura.