Il presidente Fagnoni: “Siamo sicuri che il divieto riguarderà tutte le modalità di riconoscimento da remoto? Il settore ha bisogno di regole chiare”

 “Sembrerebbe che la decisione del Consiglio di Stato non implichi il divieto totale del self check-in, ma solo di alcune modalità. Ci riserviamo di studiare bene il testo, ma i ‘festeggiamenti’ di Federalberghi e anche del ministro Piantedosi ci sembrano comunque fuori luogo. Il tema di fondo è e resta dare regole chiare, uniformi e uguali per tutti gli operatori del settore turismo, così invece si rischia il caos delle interpretazioni”.

A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence, commentando l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso del Ministero dell’Interno e di Federalberghi, che ripristina l’obbligo di riconoscimento in presenza per i turisti ospitati negli affitti brevi.

“Da una prima lettura della decisione del Consiglio di Stato – spiega Fagnoni – ciò che sembra emergere è che la verifica potrà essere effettuata tramite dispositivi tecnologici come videocamere, sistemi live di videocollegamento, Qr code che sbloccano l’accesso solo dopo la conferma dell’identità o tramite sistemi biometrici. Ciò che non sarebbe consentito è la raccolta dei documenti senza alcun controllo visivo”.

In attesa di capire meglio tutte le implicazioni normative, il rischio che vediamo concreto a partire da domani è il caos nell’applicazione della vecchia circolare del Viminale. Ad esempio – si chiede il presidente di Property Managers Italia – il riconoscimento si potrà fare tramite una telefonata via social network? E ancora: l’eventuale divieto totale riguarderà tutti, anche i tanti hotel che usano da tempo sistemi di self check-in nell’assordante e forse imbarazzato silenzio di Federalberghi?”.