di Stefano Modena

 

La decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) di sanzionare Ryanair segna un passaggio cruciale nel rapporto – spesso teso – tra i grandi vettori low cost e le agenzie di viaggio. Una notizia che il mondo del turismo organizzato accoglie con favore, ma che merita di essere letta anche in chiave più ampia: cosa cambia davvero per il mercato e, soprattutto, per i viaggiatori? A esprimere soddisfazione è AIAV, l’associazione che rappresenta oltre 2.500 agenzie di viaggio italiane e che ha avuto un ruolo determinante nell’apertura del procedimento, avviato nel settembre 2023. Secondo l’AGCM, Ryanair avrebbe abusato della propria posizione dominante attraverso pratiche discriminatorie e restrittive della concorrenza, penalizzando sistematicamente le agenzie rispetto alle prenotazioni dirette effettuate sul sito del vettore.

 

IL NODO DELLE PRENOTAZIONI “DIRETTE”

Al centro della vicenda c’è il tema dell’accesso alle tariffe. Durante l’istruttoria, Ryanair aveva introdotto un canale dedicato alle agenzie di viaggio, il TAD (Travel Agent Direct), accolto inizialmente come un segnale positivo. Tuttavia, secondo AIAV, questo strumento avrebbe continuato a escludere le promozioni e le fasce tariffarie più basse, rendendo le agenzie meno competitive agli occhi dei clienti finali. Qui sta il punto critico, se il consumatore trova online un prezzo più basso rispetto a quello proposto da un’agenzia, l’intermediazione perde valore e credibilità. Non si tratta solo di una questione economica, ma anche di immagine e fiducia.

 

UNA QUESTIONE DI EQUILIBRIO DI MERCATO

Le parole del presidente di AIAV, Fulvio Avataneo, sintetizzano bene la posta in gioco. Un mercato non può essere “governato per saturazione e interdizione”. In altre parole, l’efficienza tecnologica non può diventare uno strumento per eliminare ogni forma di intermediazione. È un’affermazione forte, ma difficilmente contestabile se si considera il ruolo che le agenzie continuano a svolgere, soprattutto nei viaggi complessi, nel turismo organizzato e nell’assistenza al cliente. Anche dal punto di vista legale, la decisione dell’Antitrust appare significativa. Come sottolinea l’avvocato Veronica Scaletta, legale di AIAV, non si tratta soltanto di una sanzione economica, l’Autorità ha imposto a Ryanair di cessare immediatamente i comportamenti distorsivi e di astenersi dal ripeterli in futuro, chiedendo inoltre una relazione dettagliata entro 90 giorni sulle azioni correttive intraprese.

 

COSA CAMBIA PER I VIAGGIATORI?

È vero che la tutela della concorrenza favorisce, nel lungo periodo, un mercato più sano, ma il viaggiatore medio si chiederà: “vedrò davvero benefici concreti?” Prezzi più trasparenti, maggiore possibilità di scelta e un ruolo rafforzato delle agenzie potrebbero tradursi in un servizio migliore, soprattutto per chi cerca consulenza, assistenza e pacchetti su misura. Resta però l’incognita di quanto e come i grandi vettori si adegueranno alle prescrizioni, senza snaturare il loro modello di business, fondato sulla disintermediazione e sui costi ridotti. La vigilanza annunciata da AIAV sarà quindi decisiva.

 

UNO SPARTIACQUE PER IL TURISMO ORGANIZZATO

Questa decisione potrebbe rappresentare uno spartiacque nei rapporti tra compagnie aeree low cost e distribuzione tradizionale. Non è una vittoria “contro” Ryanair, ma un richiamo a regole condivise, dove innovazione e concorrenza non si trasformano in esclusione.

Per il settore dei viaggi e del turismo l’equilibrio tra tecnologia, prezzi e pluralità dei canali di vendita non è solo una questione di mercato, ma di qualità complessiva dell’esperienza di viaggio. E su questo terreno, la partita è tutt’altro che conclusa.