Proseguono con successo gli appuntamenti con la buona cucina ed i prodotti tipici del Torinese, questi ultimi racchiusi sotto il “logo-ombrello” del “Paniere” della Provincia di Torino. I prodotti possono essere scoperti e assaporati proprio nei loro luoghi di origine, presso i produttori o i ristoranti, grazie ai “Viaggi del Paniere”.
Domenica 13 settembre l’itinerario turistico-enogastronomico è dedicato a Carema e ai “balmetti” di Borgofranco d’Ivrea. Il programma prevede la partenza da via Nizza a Torino (fronte Eataly) alle 9,30 con destinazione Borgofranco d’Ivrea, per la visita ai Balmetti e la degustazione di vino Doc del Canavese e Canestrelli. Il pranzo (al quale parteciperà l’Assessore provinciale all’Agricoltura e Montagna, Marco Balagna) si terrà al ristorante “La baracca” di Settimo Vittone e proporrà lardo su pane nero di castagne, salame e “budin” caserecci, castagne e burro brisè con fonduta, vol au vent di polenta con porcini, tortino di verdure, crespelle alla Fontina, ravioli di carne e ortiche al burro e salvia, stracotto di manzo alla crema di porcini con polenta concia e verdure, torta rovesciata alle pere e semifreddo di frutti di bosco. Nel pomeriggio il trasferimento a Carema per la visita alla Cantina sociale dei produttori, con degustazione.
Il costo a persona è di 55 Euro, comprensivo di trasferimento, servizio guida, degustazioni, pranzo e visite. L’organizzazione tecnica è a cura del tour operator Tournedos di Torino, a cui ci si può rivolgere per le prenotazioni, telefonando al numero 011-19506862, scrivendo a [email protected] o visitando il sito Internet www.tournedostravel.com
I “BALMETTI”
I balmetti sono singolari cantine scavate nella montagna entro le quali correnti d’aria mantengono temperatura ed umidità costanti in ogni stagione. L’aria fresca fuoriesce da fessure denominate “òre”, rendendo possibile la conservazione del vino e di altri prodotti tipici. La formazione delle “òre” è attribuita al ritiro del ghiacciaio che diede origine alla Serra Morenica d’Ivrea: esso, arretrando, provocò spaccature nelle rocce mentre le frane provocarono all’interno della montagna una circolazione d’acqua e di aria che generò un fenomeno tipico ed unico. Si ha notizia dell’utilizzazione dei balmetti a partire dal 1764, ma la maggior parte di essi fu costruita fra ‘800 e ‘900, dapprima con la sola delimitazione delle “òre” con materiali semplici ed in seguito con la costruzione di rustici che hanno rispecchiato secondo le epoche i corrispondenti stili architettonici. I balmetti assunsero nel tempo una importante funzione per la produzione e conservazione dei prodotti agricoli. In molti casi furono dotati di un piano superiore destinato ad ospitare i momenti conviviali tra familiari ed amici. Alcuni balmetti furono poi impiegati a scopo industriale, dando così origine ad uno stabilimento per la produzione della birra, uno per l’imbottigliamento di acqua minerale, uno per la commercializzazione dei vini ed uno per le cure termali. Un censimento del 1984 ha registrato 213 balmetti con 267 proprietari e ben 292 òre. A rilevare l’unicità del luogo va detto che le strade hanno i nomi che coniugano fantasia e realtà: vicolo di Bacco, Via del Buonumore, Via della Coppa. Si tratta dunque di un vero e proprio fenomeno sociale e culturale, intimamente ed armoniosamente inserito in uno stupendo ambiente naturale difeso con amore, tenacia e determinazione. Per saperne di più: http://www.comune.borgofranco.to.it/turismo-cultura-e-sport/da-visitare/33-i-balmetti