di Luciano Riella
In un mondo sempre più globalizzato la città di Zurigo, sempre più proiettata verso il cosmopolitismo, svolge un’importante missione culturale con la promozione delle culture extraeuropee e l’idea di tolleranza.
Il Museo Rietberg, uno dei più grandi musei d’arte della Svizzera, dedicato all’arte delle culture tradizionali e contemporanee di Asia, Africa, America e Oceania, testimonia questo legame di Zurigo con le culture del mondo e sensibilizza i singoli risultati artistici e la diversità religiosa e sociale.
Le attività del Museo Rietberg sono caratterizzate da un alto livello di professionalità, inclusione e diversità e si rivolgono anche a un pubblico internazionale.
Le collezioni del museo comprendono 32.600 oggetti e 49.000 fotografie. Gli oggetti sono in gran parte accessibili nelle sale del museo e nel deposito aperto al pubblico. Le collezioni di fama internazionale costituiscono la base di tutte le attività del museo e ne determinano la reputazione.
Le opere richiedono una ricerca scientifica continua, compresa la ricerca sulla provenienza, rispetto alla quale il museo mantiene un approccio trasparente: i risultati della ricerca, sono ampiamente accessibili online e i curatori a disposizione per ogni domanda o chiarimento.
Il Museo Rietberg inoltre è connesso a una rete di esperti nei vari settori culturali e a istituzioni culturali e collezionisti, sia a livello locale che internazionale.
Nel dialogo con i Paesi d’origine, si concentra su collaborazioni a
lungo termine, come in Camerun, Perù, India e Pakistan.
Il museo organizza due o tre grandi mostre temporanee all’anno, integrate da tre o quattro mostre più piccole che attingono alle sue collezioni interne. Le mostre temporanee sono prodotte talvolta all’interno del Museo e in altre occasioni sono il frutto di collaborazioni internazionali con musei e istituzioni dei Paesi d’origine.
Il museo offre un’ampia gamma di attività ludiche ed educative con visite
guidate, conferenze e laboratori, per il pubblico in generale, per i più piccoli come pure per gruppi, per professionisti, studenti o insegnanti.
Uno dei compiti del museo è la conservazione e la manutenzione del complesso storico del Rietberg – una combinazione unica di arte extraeuropea (mostre e attività museali), storia locale (Villa Wesendonck, Park-Villa Rieter, Villa Schönberg), architettura contemporanea (lo Smaragd degli architetti Krischanitz/Grazioli, il padiglione estivo di Shigeru Ban) e
la natura del parco da preservare.
In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione
Fino al 16 febbraio 2025 il Museo Rietberg di Zurigo presenta la mostra “In dialogo con il Benin: arte, colonialismo, restituzione”, un importante progetto espositivo che vuole illustrare il passato, il presente e il futuro del patrimonio culturale del Regno del Benin, parte dell’attuale Nigeria. La mostra è stata organizzata in stretta collaborazione con studiosi residenti in Nigeria e rappresentanti della diaspora. Per la prima volta, l’arte del Benin viene qui considerata in una prospettiva di confronto storico-culturale, che mette in luce il valore e l’importanza di queste opere per il Paese africano.
La mostra affronta anche il tema del saccheggio dei beni artistici da parte della potenza coloniale britannica e della loro vendita sul mercato internazionale, affrontando la questione della restituzione.
Gli inglesi si impadronirono così di migliaia di manufatti pregiati che finirono sul mercato dell’arte e andarono ad arricchire i musei europei, compreso il Rietberg, le cui collezioni contengono manufatti culturali che furono saccheggiati in quel periodo, preziose sculture in avorio, figure commemorative e placche in ottone lavorate a rilievo.
Negli ultimi quattro anni, il Museo Rietberg ha aderito all’Iniziativa Benin Svizzera, ponendosi alcune domande fondamentali che esigono risposte urgenti. Quali caratteristiche deve avere un approccio responsabile di fronte all’ingiustizia coloniale? In che modo un museo deve gestire collezioni che contengono oggetti estorti con la violenza durante l’era coloniale? Per il Museo Rietberg un passo fondamentale è proprio rendere nota la storia del colonialismo e riconoscerne le ingiustizie commesse attraverso la sua misson espositiva.
Il nucleo centrale della mostra, concepito come un cortile interno e dedicato alla storia del Regno del Benin e del suo artigianato, è suddiviso in quattro isole tematiche che illustrano e presentano le opere d’arte seguendo i concetti di: “Memoria e Architettura”, “Commemorazione e Rituale”, “Prestigio e Performance”, “Produzione artistica passata e presente”.
Le voci dei protagonisti: “Ciò che mi interessa di questa mostra è l’opportunità di parlare della mia cultura in prima persona, e non tramite ciò che altri mi hanno raccontato” afferma Josephine Ebiuwa Abbe, co-curatrice e docente all’Università del Benin, Benin City.
“Fin dall’inizio la prospettiva multipla è stata un punto centrale della mostra e secondo me anche un’opportunità per portare avanti il processo di decolonizzazione” dice Solange Mbanefo, co-curatrice e architetto.
Ragamala – dipinti per tutti i sensi
Fino al 19 gennaio 2025 il Museo Rietberg di Zurigo presenta per la prima volta un’importante mostra inedita dedicata ai Ragamala, veri e propri gioielli di genere della pittura in miniatura indiana, un concetto che sottolinea lo stretto legame tra le immagini e la musica classica indiane. I Ragamala sono una particolare forma d’arte che fonde musica, poesia e pittura in un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Sono dipinti che colpiscono per la delicatezza e la notevole forza espressiva, in cui suggestive scene narrano storie d’amore ed emozioni quali il dolore, la malinconia e il desiderio. Ogni dipinto racconta infatti una storia che prende vita grazie al legame tra musica, poesia e pittura. Contemplando queste opere, si assiste a una fusione di tonalità musicali e cromatiche, di tinte e registri musicali, in un’unica esperienza sensoriale.
Per tutta la durata della mostra, il Museo Rietberg propone un ricco programma di eventi collaterali che prevede visite guidate, conferenze e workshop.
Orari di apertura Museo e caffetteria: mar-dom ore 10.00-17.00 | mer ore 10.00-20.00
Costo del biglietto: CHF 18 / 14 (ridotto).
Fino al 31 dicembre il Museo Rietberg offre a tutti i visitatori l’ingresso gratuito alla collezione permanente e alla mostra fotografica sull’Iran (prolungata fino al 5 gennaio 2025).