Venerdì 20 novembre, alle ore 17.30, presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma, sarà inaugurata la mostra di Demet Kiziltas, pittrice, graphic arts designer e architetto.
L’artista spiega così la sua visione dell’universo : “Nel percorso vitale proteso verso l’universo, ciascuno di noi ha un ruolo specifico e predeterminato. La vis individuale si manifesta in svariate forme, quasi sempre condizionate; talvolta acquisisce autocoscienza e ci si accorge di essere una manifestazione di energia, l’illusione di un attimo nella dimensione spazio-temporale dell’infinito. L’energia dell’universo, che si evidenzia nell’evoluzione e nella mutazione continua dei suoi elementi, è la vita dell’infinito, assimilabile a quella umana. La vita da sola non ha alcun significato… ma è un’occasione per crearli. La creatività si può esprimere senza il potere, la paura, il possesso ed il giudizio. La sublimazione dell’energia e della creatività umana, l’idealizzazione del pensiero e la trasposizione figurativa dei sogni, la rappresentazione dell’estetica, delle forme, dei colori e delle emozioni danno luogo alla genesi spontanea dell’arte. E nell’intima ricerca di una fusione con l’universale, per chi riesce a creare e a dare un significato alla vita, l’arte resta l’unica magica risposta al nostro anelito di infinito.”
Gustavo Scognamiglio così sulle opere della Kiziltas: La coincidenza di visioni antitetiche, la coesistenza del finito e dell’infinito sono gli elementi essenziali che traspaiono dalla energia creativa dell’artista che cavalca sintesi cromatiche violente e morbide come i suoi stati d’animo. La ricerca parossistica di cogliere l’infinito e l’universale viene veicolata da forme geometriche definite e talvolta sfumate, pur non rifiutando rientri nostalgici nei ricordi reali e in paesaggi onirici. Il tempo non è vissuto dimensionalmente; diventa un’evoluzione di forme e colori che suggeriscono insieme implosione ed esplosione, stasi e divenire. Talvolta marcatamente metafisico, talvolta squisitamente geometrico, l’obiettivo della sua tavolozza resta l’individuazione dell’essenza dell’universo.
Pino Tartaglia invece dichiara : “Sfondi scuri con sprazzi di argento e rosso, sfere e linee, universo, stelle, ricerca dell’infinito, sembrano sviluppare un continuo messaggio di ricerca di creatività attraverso il superamento dei confini materiali e degli involucri che ingabbiano l’essenza dell’essere umano. Questa ricerca infinita spazia attraverso la sua pittura in un alternarsi di forme geometriche e linee aperte, tra forma e spirito, in una sorta di rincorsa all’infinito. Nobilita quindi il conflitto, la contraddizione presenti nella natura umana, contrasto tra materia e spirito, corpo e anima. Senso della contraddizione come motore di ricerca. Tra idealizzazione e onnipotenza, tra limiti e confini, spazi immensi che aprono le porte alla generosità della persona nella creatività e nelle relazioni con il mondo e con tutti i prezzi che queste comportano. La gioia dell’artista viene rivelata senza paura in un ordine supremo che travalica la realtà in virtù di questa potenza energetica che ha bisogno di spazi incommensurabili per esprimersi, come se lo spazio esistenziale fosse una prigione dell’energia interiore, un limite insostenibile , una compressione che si libera attraverso l’esplosione dei colori. Si tratta di frammenti di luce che di per sé contengono altri principi vitali in una sorta di mosaici infiniti. Questo si avvicina molto alla sensibilità melodica dell’artista. Questo linguaggio si avvicina molto alla musica in una sorta di sinestesia, quasi che lei dipingesse accompagnata da sottofondo sonoro fatto di note dolci e delicate che contribuiscono all’armonia della sua espressione pittorica. Sembra che l’essenza del messaggio sia un “andare oltre.”. Contrasto tra l’aspetto estetico ed estatico. La corporeità dei dipinti è interamente surrogata dalle interazioni di linee energetiche che trascendono la forma e diventano espressione della vita che pulsa nel macrocosmo. Quindi una ricerca del’infinito e il significato di essere. Il contrasto tra la gioia del legame del’infinito e l’anelito del’energia eterna che la porta ad andare ”oltre”, oltre i confini, oltre i condizionamenti, oltre i limiti dell’esistenza, e della cultura: un tema che ripropone l’antica antitesi tra natura e cultura: quindi , ricerca dell’infinito e oscillazione tra spirito e materia.. Attraverso la sua pittura si rivela il tentativo estremo di superare lo spazio, la materia e il tempo per scoprire una sorta di missione archetipica affidata ad ogni essere umano e che solo l’arte ha la capacità di poterlo esprimere.”