Che brutti periodi per il turismo! E chi se lo ricordava un momentaccio come quello che stiamo vivendo?
E’ vero che le Borse vanno male e sono più i periodi in cui sono in ribasso piuttosto che in rialzo, che le economie mondiali si stanno reggendo per ‘Grazia di Dio’, che tutti piangono grande miseria – chi a torto e chi a ragione –, ma noi comuni mortali che viviamo di turismo come possiamo uscire da una simile situazione di stallo totale?
Qui non si tratta più di un periodo di calo fisiologico – come normalmente avviene da qualche anno – qui la situazione è veramente tragica con le uscite che restano le stesse ma con le riserve economiche che sono proprio ridotte ai minimi termini.
E’ desolante vedere le agenzie di viaggi vuote, le nostre città d’arte – anche Roma che fino allo scorso anno era piena di turisti – non più prese d’assalto dagli stranieri.
Anche i classici ristoranti per turisti fanno ormai di tutto per attrarre i clienti nei loro locali, non più pieni come negli anni passati.
C’è un grande allarme fra gli operatori e i dettaglianti che non vedono uno spiraglio di luce all’orizzonte.
Siamo in una pesante fase di recessione che, per nostra disgrazia, non da segni di regressione.
Non si sa più a che Santo votarsi. E ogni giorno è un continuo stillicidio. Chi fa l’outgoing controlla con terrore il cambio delle valute. Preventivi preparati 1 mese o 15 giorni fa non sono più validi se i servizi a terra devono essere pagati in dollari statunitensi.
Il petrolio va sempre più giù ma il dollaro va su.
La gente spende meno per tante cose, viaggi compresi, mentre urge tamponare questi lunghi periodi di scarse entrate.
Sì, ma come si fa? E poi come si può essere ottimisti se manca anche il cash flow?
I clienti scarseggiano, questa è la verità, e le superofferte che cercano di invogliare gli italiani a partire, non sempre riescono nell’impresa.
A quanto pare per quest’inverno gli operatori hanno ridotto il loro contingente di posti sui charter, e di certo lo fanno per evitare di trovarsi in condizioni di dover buttare letteralmente i soldi dalla finestra.
Non girano i soldi, c’è troppa stagnazione in quasi tutti i settori e non sarà facile venirne fuori a breve.
A proposito, se avessi avuto del coraggio e una bella sommetta da investire anche io avrei acquistato – qualche giorno fa – qualche azione in Borsa, comprese quelle dell’Eni e dell’Enel.
Ho proprio perso un’occasione che era da prendere al volo.
Infatti, prima che il nostro Presidente del Consiglio le ‘consigliasse’ ai risparmiatori, molte delle società quotate in Borsa erano messe un po’maluccio e si potevano acquistare a basso prezzo.
E così è successo che, in un impeto di fiducia nella Borsa, nei 2 giorni successivi al ‘consiglio’, le azioni salissero perché i soliti piccoli risparmiatori – ah quanti danni fanno questi piccoli risparmiatori!) si sono ‘accaparrati’ le azioni.
Il problema è che, guarda caso, dopo il grande rialzo i soliti piccoli risparmiatori ci hanno ripensato e non hanno avuto più fiducia nel mercato azionario.
E allora cosa è successo? Rimpiangendo l’acquisto effettuato nei 2 giorni precedenti, hanno pensato bene (visto che valevano molto di più) di rivendere le azioncine.
A seguito di queste improvvise vendite, i titoli sono nuovamente crollati e tutti sono entrati nuovamente in fibrillazione.
Ma a noi che cosa importa dei giochi di Borsa, tanto i nostri soliti ‘piccoli risparmiatori’ hanno guadagnato qualche soldino in più e sono contenti lo stesso.
E noi con loro, certo.
Meglio aver rischiato così piuttosto che aver messo quei quattro soldi in banca o sotto il materasso, non siete d’accordo?
Se poi, con tutti questi giochetti che si fanno alle nostre spalle, l’economia mondiale è a pezzi, pazienza, l’importante è accumulare i soldi.
A proposito, anche io – nel mio piccolo – vorrei consigliare qualche investimento.
Cari agenti di viaggio, invece di trascorrere le giornate sperando nella vendita di pacchetti di viaggio e preoccuparsi delle spese di fine mese, non sarebbe meglio guardarsi attorno e puntare su un’altra attività.
Non ci sono soldi, ma vanno alla stragrande le palestre, il personal trainer, i centri estetici e i centri benessere, oltre alla solita vendita di pizza al taglio.
Di certo sono tutte cose utili e indispensabili per vivere meglio e, per questo motivo, irrinunciabili.
Di questi tempi…di magra, non sottovalutiamo queste nuove opportunità…
E poi, se non si hanno i soldi per intraprendere una nuova attività, si può sempre sperare in un prestito da parte delle nostre sicurissime banche. Oppure no?
Dopo aver letto un tale concentrato di banalità ed imprecisioni non c’è da meravigliarsi che il turismo vada a picco! Il livello di cialtroneria ed improvvisazione, di mancanza di spessore culturale e di capacità di analisi dei maitre-a-pensar di questo settore non può che generare sfaceli.
O la signora è molto giovane o durante la guerra del golfo era emigrata in un universo parallelo…comunque quello che vede non è ancora l’effetto della recessione (in cui siamo appena entrati) ma l’ovvio risultato di scelte dissennate soprattutto per quanto riguarda l’incoming.
Lascerei perdere queste analisi economiche “copia&incolla” e approfondirei invece i motivi per cui il settore economico che costituiva una delle principali voci del PIL di questo paese abbia così poca voce in capitolo sulle scelte che lo riguardano e sia alla mercè di Tour Operator italiani e stranieri, di Companie aeree, di Associazioni…a delinquere (servono le sigle?)e perfino delle FS!
Da questa crisi uscirà chi userà intelligenza, impegno, creatività e tecnologia per proporre nuovi servizi e nuovi prodotti in sintonia con le nuove esigenze anzichè restare a lamentarsi dietro uno schermo di cui non ha neppure lontanamente intuito il potenziale ed il potere.
Il mondo si sta muovendo e non basta un aereo per accorciare le distanze…
Cara Elisabetta,
mi permetto di esprimere un mio parere così come a lei è stato concesso di esprimere il suo: c’è modo e modo di dissentire.
Pur avendo letto più volte il suo commento, non trovo nulla di costruttivo.
Cosa c’è di costruttivo nelle parole “tale concentrato di banalità ed imprecisioni”?
Cosa c’è di costruttivo nel passaggio “O la signora è molto giovane o durante la guerra del golfo era emigrata in un universo parallelo”?
La signora è indubbiamente giovanile ma, spero non se la prenda quando leggerà queste mie righe, dalla foto in home page si vede che non è proprio una liceale.
Al suo suggerimento di lasciar perdere “queste analisi economiche “copia&incolla””, aggiungo: lasciamo perdere i flames nei commenti agli articoli ma impegniamo il nostro tempo a scrivere commenti costruttivi ed a far sì che questi commenti non sembrino il vociare tipico di un mercato ma una discussione tra persone ragionevoli e pacate ma risolute e determinate.
Ha ragione: sottolineiamo quali sono state le politiche dissennate che hanno portato una delle principali voci del PIL ad essere uno dei settori più malconci; sottolineiamo che gli attori del turismo non riescono a far gruppo per contrastare le operazioni con cui vengono calpestati regolarmente; sottolineiamo che una settimana all’estero costa meno di una settimana in una pensione della riviera romagnola (visto che accennava all’incoming); sottolineiamo che i clienti hanno imparato a lamentarsi di qualsiasi cosa e a chiedere risarcimenti di gran lunga superiori alla cifra spesa per la vacanza.
Parliamo di tutto e sottolineiamo tutto quelle che stona ma, per favore, cerchiamo di mantenere un tono che non risulti, nemmeno lontanamente, offensivo.
Cordialmente,
Roberto Cespa
Gentile Sig.ra,
ho letto soltanto questa mattina la sua lettera in quanto ero impegnata fuori dall’ufficio.
Sinceramente sono rimasta piuttosto esterrefatta dalle parole usate nei miei – e non solo miei – confronti. Sono una persona democratica ed ho il privilegio di poter esprimere i miei pensieri su ciò accade nel settore del turismo e mi fa piacere quando le mie considerazioni suscitano interesse o uno scambio civile di vedute diverse. Ho l’abitudine di accettare con umiltà e con gratitudine le critiche, quando sono costruttive, perché mi servono per migliorare la mia persona.
Le sue parole, però, non mi sono sembrate affatto costruttive ma, al contrario, piuttosto offensive.
Gentile Signora, io non sono giovane, ho da qualche mese compiuto 59 anni e nel periodo della guerra del Golfo mi trovavo a gestire la non facile situazione di chi, oltre ad essere l’editore di un giornale, è titolare di un’agenzia di viaggi e tour operator.
Sono in questo settore da ben 35 anni e non ho l’abitudine di lamentarmi dietro uno schermo, del quale, come lei afferma, e questa è una sua opinione personale, non ho neppure lontanamente intuito il potenziale ed il potere.
Dalle sue parole, soprattutto dalle sue prime frasi, capisco che lei non ha mai letto un mio editoriale, né conosce la reputazione di cui godo in tanti anni di lavoro nel campo.
Per fortuna non mi faccio smontare da chi utilizza parole pesanti e offensive come quelle da lei utilizzate all’inizio del suo scritto. Non mi sento, e non per presunzione, una cialtrona e neppure un’improvvisatrice. In quanto alla mancanza di spessore culturale lascio ai miei lettori, o a chi mi frequenta personalmente, giudicare se sono una persona così ignorante, incapace e incompetente come lei mi ritiene.
Ciò che mi colpisce maggiormente è la sua sicurezza nel definirmi in maniera così tanto negativa da essere addirittura convinta che il turismo ‘generi sfacelo e vada a picco’ a causa di persone come me…
Inoltre, le/mi auguro che la sua affermazione ‘da questa crisi uscirà chi userà intelligenza, impegno, creatività e tecnologia per proporre nuovi servizi e nuovi prodotti in sintonia con le nuove esigenze’ sia la ricetta giusta per uscire da questa crisi che, a mio modesto parere – sempre da incompetente in materia – ha bisogno anche di qualche altra cosa.
Mi permetta un’ultima osservazione. Da oltre 16 anni ricevo lettere da parte dei miei lettori, i quali hanno sempre l’abitudine di apporre la propria firma e di qualificarsi come…titolari o impiegati di agenzie o tour operator oppure albergatori. Io, praticamente, non ho capito chi è lei.
PS Mi perdoni se approfitto di questa opportunità per rispondere anche alla sua seconda e-mail. L’editoriale che lei ha ricevuto – per errore, tra l’altro, in quanto non doveva essere inviato con la newsletter – è stato scritto a settembre per l’uscita di Travelling Interline di ottobre.
Gli spunti, solitamente, mi vengono dal lavorare ogni giorno in un settore che conosco molto bene, e non per sentito dire.
La ringrazio, comunque, per aver dedicato del tempo al mio modesto scritto.
Cordiali saluti
Liliana Comandè