L’esperienza di maredellazio.it: punto di partenza per una riflessione sulla comunicazione turistica on line degli Enti Pubblici. Quale futuro e, soprattutto, quale presente per la comunicazione turistica on line? Attorno questo interrogativo si è svolto ieri mattina, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Workshop maredellazio.it, organizzato da Litorale S.p.A., a cui hanno partecipato esperti del marketing turistico e del settore della comunicazione istituzionale di alcune regioni italiane. Romolo Guasco, direttore generale di Litorale S.p.A., ha introdotto il dibattito, che è stato moderato dal giornalista Piero Pasqua, ricordando che il sito www.maredellazio.it, nato e cresciuto nell’ottica della strategia regionale di comunicazione del territorio, è in realtà un vero e proprio portale che racconta la costa laziale, che fa da ponte con i siti web delle strutture ricettive”. Il portale è nato con l’obiettivo di raccontare e promuovere una parte di territorio che è inevitabilmente “coperta” da Roma. Proprio il termine “mare di Roma” è infatti il più gettonato tra le ricerche sul web da coloro che raggiungono attraverso i motori di ricerca maredellazio.it, come ha sottolineato Alessandra Alari, referente per il Team Travel di Google Italia.
Realizzare un portale regionale implica anche dover fare i conti con le esigenze di bilancio e “per una società in-house come Litorale S.p.A. – ha ricordato Guasco -, l’investimento etico del danaro pubblico deve rappresentare un valore aggiunto che ottimizza le risorse interne alla struttura, riducendo le spese di realizzazione del portale e creando nuove professionalità”.
“L’incontro di oggi – ha proseguito Guasco – rappresenta un primo passo per confrontarsi sull’utilità o meno dei grandi portali regionali e sulle prospettive che offre il web a un marketing che va verso una comunicazione sempre più segmentata”. Della stessa opinione è Andrea Babbi, Ceo dell’Azienda di Promozione Turistica della Regione Emilia Romagna, per il quale però “il principale obiettivo è riuscire ad attrarre i turisti a soggiornare sul territorio e, in questo senso, il web rappresenta uno degli strumenti di marketing per raggiungere tale scopo. In questi ultimi anni abbiamo introdotto dei prodotti innovativi come la Notte Rosa o il Wine Food Festival che hanno trasformato il marketing turistico, per cui gli eventi sono diventati essi stessi dei prodotti”.
Proprio sulle nuove forme di marketing punta la strategia della Regione Toscana e per Mirko Lalli della Fondazione Sistema Toscana, società partecipata dalla Regione, “il cliente è cambiato proprio attraverso il web che permette di reperire informazioni con estrema facilità, ma non solo: i clienti sono diventati attivi e producono essi stessi i contenuti. Le imprese devono perciò ascoltare il web e imparare a conversare con gli utenti”. “I social media sono una parte fondamentale in questo nuovo tipo di marketing – ha aggiunto Lalli -. Per cui è necessario cambiare l’approccio strategico, mirando esattamente dove si trovano i potenziali utenti”. Ed è proprio con questa filosofia che è nata la campagna di promozione “Voglio vivere così”, promossa della Regione Toscana.
Il web offre l’opportunità di arrivare sui mercati stranieri con estrema facilità, per questo sono sempre più frequenti le versioni dei portali regionali in lingua straniera, come quella inglese o tedesca, nate per accompagnare le campagne di promozione promosse da Lazio e Toscana, rispettivamente in Germania e Inghilterra.
La nuova strategia gioca dunque su due fronti: da un lato il consolidamento e il miglioramento dell’offerta dei portali e dei siti istituzionali, anche attraverso la presenza di pacchetti turistici studiati e profilati in sinergia con gli operatori come nel caso di maredellazio.it, o attraverso il booking on line offerto dal portale dell’Emilia Romagna “che offre già oggi – come ricorda Babbi – 800 alberghi e che punta a raggiungere tutti i 5 mila albergatori presenti”. Ma la strategia si muove anche attraverso un diverso fronte che adotta quel nuovo approccio che Sabrina Pesarini, esperta in web marketing per siti di destinazione, definisce “di intercettazione del turismo di nicchia per cui da un mercato di massa si è passati ad un mercato estremamente diversificato. Il social marketing rappresenta proprio lo specchio di questo mutamento culturale. Internet – ha concluso Pesarini – deve diventare uno strumento di marketing strategico e non operativo. È necessario comprendere che internet non è solo un media ma che, anzi, il turista che utilizza internet è egli stesso il media, perché oggi le destinazioni sono quelle che i ProConsumer raccontano di loro”. Secondo Bruno Manzi, direttore di AT Lazio, siamo alla terza rivoluzione del turismo, con l’emergere di mercati che non sono neanche passati nella fase del turismo di massa, e ha sottolineato: “Non esistono i turismi, che sono solo porte d’entrata diverse per la fruizione dello stesso prodotto”.