L’ampia diffusione di azulejos testimonia l’eccezionale importanza di questo elemento decorativo nell’arte e nell’architettura locali e, in generale, di tutto il Portogallo. Cinque secoli di vita degli azulejos sono oggi una chiave di lettura di Lisbona. Impossibile ignorarli, perché sono ovunque: sulle facciate di palazzi pubblici e privati, all’interno di bar e ristoranti… non si può non accorgersene. Alcuni sono variopinti, altri sono bicromi, bianchi e blu, in altri ancora è l’abbinamento blu-bianco-giallo a colpire. Dai soggetti storici a quelli geometrici passando per quelli naturalistici: ce n’è davvero per tutti i gusti.

Camminando per Lisbona non bisognerebbe prestare attenzione solo allo splendore dei monumenti e dei panorami, ma anche a dove si cammina. Proprio così, molto spesso i marciapiedi di Lisbona sono impreziositi da migliaia di piccole piastrelle bianche quadrate di pietra calcarea. Nei giorni di pioggia vi richiederanno qualche sforzo di equilibrio per la loro scivolosità, ma soprattutto vi colpiranno per i decori che le pietre bianche, abbinate a quelle nere in basalto, disegnano qua e la per la città. Se ne vedono esempi nella piazza del Rossio, dove sono le onde a predominare, o vicino al Monumento alle Scoperte, dove un planisfero riproduce le principali tappe delle spedizioni portoghesi, mentre in Praça do Comércio i delfini sono i protagonisti.

Gli azulejos decorano i quartieri più segreti della capitale portoghese: Alfama, Graça e Santa Apolónia. Un must è la tappa presso la chiesa di São Vincente de Fora, che nei pressi dei chiostri conta circa 15.000 piastrelle dipinte, così come il Palácio dos Marques da Fronteira in Largo de São Domingos de Benfica nella cui Sala das Batalhas si susseguono splendidi pannelli con azulejos del ‘700. Pareti decorate si trovano anche presso alcuni miradouros della città (molto bello il portico adornato presso il miradouro de Santa Luzia), ma anche in vari hotel: raffinate raffigurazioni d’epoca adornano per esempio i saloni di Palácio Belmonte, un hotel a 5 stelle ricavato da un edificio del ‘600.

Oggi si è riacceso un notevole interesse storico per questa tradizionale forma d’arte: tra le varie iniziative destinate a valorizzare il grande patrimonio è la creazione del Museo Nacional del Azulejo negli spazi ristrutturati del convento della Madre de Deus a Lisbona (Rua Madre de Deus, 4. Chiuso il lunedì. www.mnazulejo-ipmuseus.pt). La sua magnifica collezione ripercorre l’evoluzione storica, tecnica e artistica dell’azulejo in Portogallo dal XV secolo fino alla produzione contemporanea.

Se volete portarvi a casa un pezzo di storia lisboeta, potete acquistare gli azulejos da:

“Artantica”, azulejos dipinti a mano

Rua de São Tomé, 54 – Lisboa

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00

Tel.: 00351 218 879434, www.artantica-online.com

“Bazar Mumi”, azulejos realizzati artigianalmente in loco, su ordinazione.

Largo de Santo António da Sé, 6-8 (accanto alla cattedrale) – Lisboa

Aperto da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00

Tel.: 00351 218 870089

Alcuni cenni storici

Furono gli Arabi a importare i primi esemplari di azulejos, allora piastrelle di ceramica smaltata caratterizzata dal solo color blu cobalto e da disegni geometrici, all’epoca della loro conquista nel V secolo. Un significativo impulso a una nuova concezione di quest’arte viene prima, nel XV secolo, dall’Italia tramite l’influsso della lavorazione della maiolica e a seguire nel XVI con i fiamminghi, quando l’azulejo inizia ad essere dipinto con vari colori simultaneamente e l’ornamentazione figurativa diventa molto più ricca. Alcuni esempi di produzione del periodo rinascimentale e del manierismo sono visibili presso la chiesa di São Roque a Lisbona. Sul finire del XVI secolo e per tutta la prima metà del XVII si diffondono i tapetes, rivestimenti ceramici pavimentali e parietali policromi geometrici: la difficile situazione economica, dopo la fine del sogno imperiale, e la crisi del commercio marittimo fanno, infatti, optare per questa alternativa molto creativa e meno cara rispetto ad altre espressioni artistiche e il fenomeno si espande passando da un’abilità detenta da pochi eruditi ed artisti a una produzione molto più ampia e di tipo artigianale. Sarà nel periodo fastoso di Dom Jão V che l’azulejo troverà la sua espressione più congeniale, andandosi a integrare nell’architettura di chiese e palazzi: ampi pannelli azzurri e bianchi, ricoprono vaste superfici murarie con scene di carattere religioso oppure profano, inserite in false prospettive architettoniche. A metà del 1800 l’azulejo ritorna, dopo un periodo di declino, con una diversa funzione rispetto al passato: come rivestimento e prodotto industriale con decori figurativi oppure geometrici, dislocati su intere facciate di abitazioni.

 

 

Lo sapevate che…

Se non potete resistere ai tipici Pasteis de Bélem, andate all’Antigua Confeitaria de Belém… potrete ammirare gli azulejos che decorano le pareti, gustandovi gli autentici pasteis.

 

Anche nell’architettura moderna della città è facile incontrare azulejos di artisti contemporanei: un esempio è la decorazione della Estação do Oriente, che lungo la linea rossa della metropolitana segna l’arrivo al Parque das Naçoes.