No, proprio non ci sta Roberto Corbella, Presidente ASTOI, Associazione Tour Operator Italiani, e spedisce al mittente gli addebiti di responsabilità. Ecco l’antefatto. Il 15 luglio il Tribunale di Milano, a poche ore di distanza dalla richiesta del Pubblico Ministero Luigi Orsi, dichiara il fallimento de I Viaggi del Ventaglio. Dopo le vicende di TodoMondo, Maxitravelland e Merzouga, la parola fine arriva anche per il T.O. fondato da Bruno Colombo, una società quotata in borsa che lascia un buco da 200 milioni di euro. Negli ultimi anni T.O., vettori e network sono spariti nel nulla, inghiottiti da crack finanziari senza precedenti: soltanto TodoMondo ha prodotto 4400 istanze di rimborso per 7 milioni di euro, non ancora liquidati. Esiste un Fondo di Garanzia Nazionale per garantire assistenza ai turisti vittime dei fallimenti di operatori del settore: ma 300-400 mila euro non sono sufficienti per coprire le richieste di rimborso, oltre 250 in media l’anno. Intanto sui tavoli delle associazioni dei consumatori piovono le denunce dei turisti che hanno acquistato pacchetti con I Viaggi del Ventaglio. E pensare che fino a pochi giorni fa era possibile effettuare prenotazioni dal sito del T.O. già dichiarato in fallimento. Adesso sulla pagina dei contatti compare la scritta “sito fuori servizio per manutenzione”. Qualcuna grida alla frode e chiede la galera, e allora Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori, avverte: “ Spero che i curatori fallimentari siano stati autorizzati all’esercizio provvisorio. Altrimenti siamo di fronte a un’ipotesi di reato, la truffa, perché se una società è fallita, non può vendere prodotti che non possono essere esauditi”. Ma per Roberto Corbella non è il caso di lasciare spazio a un eccessivo pessimismo perché: ” La situazione era abbastanza prevedibile, il prodotto de I Viaggi del Ventaglio non era affidabile da molto tempo, più di un anno. Non credo che siano riusciti a vendere molti pacchetti. Di sicuro le agenzie di viaggio non lo facevano, o sempre meno. Certo, se tutti gli operatori del settore fossero obbligati, come in Inghilterra con l’Atol, a pagare un fondo in caso di fallimento, non ci troveremmo in situazioni come questa”. Eccessivo pessimismo no, ma chiarezza e rispetto per l’ignaro cliente sarebbero quantomeno d’obbligo. Almeno per quei viaggiatori che hanno aderito alla proposta di diventare soci del “Ventaglio” acquistando pacchetti di viaggio pluriennali che stanno pagando a rate, mentre è svanito il miraggio di spiagge e luoghi da sogno. La lunga premessa lascia lo spazio ai fatti che in questi giorni hanno sollevato accese discussioni e decise prese di posizione proprio sulla scia dell’ennesimo crack finanziario nel settore turismo. Carlo Rienzi, Presidente Codacons, aveva spronato i viaggiatori a fare causa alla Consob perché: ” Doveva segnalare il default della società quotata in borsa che da mesi compiva operazioni sospette di bancarotta”. Il Codacons tira in ballo anche il Ministro del Turismo Brambilla chiedendo maggiori controlli sulla solidità patrimoniale di chi vende pacchetti turistici. E poi è la volta di ASTOI. Carlo Rienzi, annuncia di voler procedere con un’azione per danni verso ASTOI, colpevole di non aver “avvertito del rischio che si correva a prenotare con la società I Viaggi del Ventaglio”. Pronta la risposta di Roberto Corbella: ” Non rientra certamente nei compiti di un’associazione di categoria stilare liste “di buoni e di cattivi”, né tantomeno avvertire i consumatori dei possibili rischi derivanti dal prenotare con alcuni operatori piuttosto che con altri. E ciò a maggior ragione quando si tratta di società quotate in Borsa. Com’è noto l’autorità competente a vigilare su tali aziende è la Consob che, dal 2005, aveva inserito l‘operatore nella black list, mentre, per quanto attiene la regolarità a operare sul mercato, la competenza è della Provincia che ha rilasciato l’autorizzazione, legittimata a sospenderla in caso di gravi adempienze verso i clienti”. Il rimpallo di responsabilità contribuisce a rendere più rovente questa torrida estate. Nel citare la recente sigla del Protocollo per la Conciliazione Stragiudiziale delle Controversie e l’elaborazione del Decalogo del Turista Garantito, Corbella sottolinea: ” Il nostro dialogo è sempre aperto con coloro che lo improntano a lealtà e correttezza e non verso coloro che minacciano temerarie azioni per danni. Per quanto riguarda le battaglie politiche di ASTOI in merito all’istituzione di un Fondo di Garanzia ricordo che dal 2008 puntiamo al raggiungimento di quest’obiettivo. Ci auguriamo che quest’ulteriore default possa contribuire a sollevare la dovuta attenzione delle istituzioni e a porre rimedio all’inesistenza di uno strumento idoneo”.
Antonella Pino d’Astore