Krotone è l’unica provincia italiana ad avere una struttura dedicata al naturismo a ridosso del mare. Questa “apertura” mentale corrisponde ad una cultura dell’ospitalità e del turismo che risale sino ai tempi della Magna Grecia quando gli atleti gareggiavano nudi durante le gare ginniche. Una naturalità ed una semplicità che riecheggiano ancor oggi come dimostra la scelta di svolgere proprio nella provincia di Krotone il congresso mondiale del naturismo.
La provincia di Krotone si propone quindi come destinazione fuori dall’ordinario dove è possibile trovare la propria soluzione di viaggio e di vacanza. Particolare attenzione alla natura, all’enogastronomia a tutti i turismi ed alla valorizzazione del territorio fanno di questo territorio un’area di accoglienza per certi versi “nuova” sullo scenario dell’offerta turistica nazionale ed internazionale. Sulla base di un valido tessuto ricettivo si stanno valorizzando una serie di risorse turistiche come le dimore storiche e il turismo del vino. Tutto questo in modo estremamente innovativo anche attraverso il web 2.0 con un profilo facebook “Crotone 4 you”, un blog e tante altri strumenti e spazi vrtuali dove si punta a proporre la destinazione come un luogo per realizzare le proprie vacanze “via dalla pazza folla”, all’interno di un territorio tutto da scoprire.
Quest’anno l’Italia sarà sede del trentaduesimo Congresso mondiale del naturismo. A ospitare l’evento, che avrà luogo dall’8 al 12 settembre 2010, è il villaggio naturista Pizzo Greco, a Isola Capo Rizzuto, in Calabria.
All’appuntamento parteciperanno i rappresentanti delle trenta Federazioni nazionali dell’International naturist federation (Inf), che raccoglie uomini e donne provenienti da diverse parti del mondo, in viaggio con intere famiglie, anziani, bambini, e che abbracciano le attività naturiste. L’Inf-Fni lavora per valorizzare e migliorare l’esperienza naturista e il clima imprenditoriale che ruota attorno a quest’attività, promuovendo i benefici del naturismo ad appassionati e operatori del settore turistico.
Il Congresso naturista mondiale 2010 voluto dall’Inf-Fni in Italia è stato pianificato dopo il Congresso 2006 che si è tenuto in Croazia a Valalta nei pressi della città di Rovigno.
La scelta della Calabria
Per la prima volta l’evento si svolgerà in Italia e vari sono i motivi per i quali è stato scelto il nostro paese, primi fra tutti il desiderio di risvegliare l’interesse per il naturismo e il riconoscimento per l’impegno che la Federazione naturista italiana (Fenait) ha dimostrato negli anni.
La scelta di Pizzo Greco, e dunque della Calabria, è stata una risposta alle sue bellezze naturali e alle capacità imprenditoriali degli organizzatori del villaggio che hanno saputo preservare e valorizzare quell’angolo di paradiso. Nella riserva marina di Isola Capo Rizzuto si estendono i quattro ettari perfettamente pianificati del camping di Pizzo Greco, dal ristorante alla pallavolo, con spiaggia rossa e mare protetto, un’eccellenza nell’organizzazione e nell’efficienza. Un modello, insomma, per lo sviluppo di questa formula di turismo eco-sostenibile.
I temi da affrontare
Trenta paesi del mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, dalla Svezia a Israele si incontreranno per stare insieme e aggiornare le strategie comuni, per presentare le novità della propria federazione, e per rinnovare il comitato centrale dell’Inf-Fni. Durante quattro giorni di intenso lavoro saranno discusse le mozioni presentate dalle federazioni e prese le relative decisioni.
Il tema del Congresso sarà “Naturismo etico e naturismo commerciale”, affrontato attraverso un dibattito che metterà a confronto la vita naturista nei club, culla del movimento, con la vita naturista nei centri vacanze.
Gli obiettivi
L’obiettivo è abbattere le barriere tra i due modi di praticare il naturismo e aprire le porte ai centri commerciali naturisti, che di fatto hanno accettato la sfida di mantenere nel loro ambiente l’etica naturista e sono dunque meritevoli di essere certificati dalle federazioni nazionali affiliate all’Inf-Fni.
Durante il congresso sono programmate visite nei dintorni di Crotone e molti congressisti coglieranno l’occasione per visitare altre regioni d’Italia.
La risonanza dell’evento sulla stampa, nazionale e naturista mondiale, e su Internet, sarà occasione di curiosità per i non naturisti e per quelli che, pur essendolo, non hanno ancora trovato un proprio spazio in Italia. La conseguenza più auspicata è quella di uno sviluppo del turismo naturista italiano.
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Che cos’è il naturismo
“Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente circostante” (XIV Congresso internazionale dei naturisti – 1974). Il naturismo va oltre il nudismo: lo integra con una concezione di benessere più ampia che comprende, tra le molte cose, un’alimentazione sana e la difesa della natura. Nulla a che vedere, dunque, con l’esibizionismo: nel camminare, nuotare, prendere il sole senza nulla addosso non c’è traccia di compiacimento.
Si tratta di un movimento che coinvolge 20 milioni di turisti in Europa, mezzo milione solo in Italia: giovani coppie, famiglie con bambini, anziani, pensionati, uomini e donne single disposte a investire in una diversa tipologia di vacanza. Generalmente si tratta di persone di estrazione sociale medio-alta, con buone possibilità economiche.
Dove si pratica
In Italia non sono ancora molti i luoghi in cui si pratica il naturismo. Vi sono alcune strutture turistiche come campeggi e agriturismi in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Sardegna, e Sicilia. Ma solo la Calabria può vantare una struttura direttamente affacciata sul mare.
La normativa italiana
In Italia non esiste attualmente una legge che regoli il naturismo. Di fatto, è attraverso le sentenze della Cassazione che il legislatore può intervenire con una normativa.
In particolare, nel 2000 le sentenze n. 1765 e n. 3557 della Corte di Cassazione hanno di fatto reso legittimo il naturismo nei luoghi in cui è consuetudine.
Le proposte di legge
1993 – La prima proposta di legge sul naturismo, in Italia, viene presentata il 19 ottobre del 1993 dall’onorevole Sauro Turroni, della Federazione dei Verdi, su richiesta del presidente Fidenzio Laghi a nome dell’ Associazione Naturista Emiliano Romagnola.
2000 – Il 21 marzo 2000, viene nominato un “Comitato Ristretto” incaricato di svolgere audizioni sulla questione, da cui scaturisce la proposta di legge “Norme per il riconoscimento e la regolamentazione della pratica naturista”, mai votata né discussa.
2006-2008 – Franco Grillini ha ripresentato il 28 aprile 2006 la proposta di due anni prima, questa volta indicata come C.276.
Nel frattempo, il 19 luglio 2006, la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo “Valorizzazione della pratica del naturismo”.
Esiste anche una proposta di legge analoga già presentata al Consiglio Regionale della Regione Lazio e una presentata il 20 Marzo 2007 la PDL 428 Regione Piemonte su “Valorizzazione del Turismo Naturista” dal Consigliere Regionale Ds Marco Travaglino.
Il 5 dicembre 2008 la senatrice Donatella Poretti del gruppo radicale del Partito Democratico ha presentato al Senato il Disegno di legge n.1265 “Depenalizzazione e legalizzazione della pratica del naturismo”.
2010 – Il 15 marzo 2010, su iniziativa dei deputati del Pd Elisabetta Zamparutti; Marco Beltrandi; Rita Bernardini; Maria Antonietta Farina Coscioni; Matteo Mecacci e Maurizio Turco, viene presentata una nuova proposta di legge, “Disposizioni per il riconoscimento e la disciplina della pratica del naturismo” (3312), tuttora in fase di assegnazione.
Da quando esiste la Fenait ha mio parere, non ha mai veramente difeso l’idea naturista ed i diritti dei nauristi.Anche la proposta di legge Zamparutti che ora appoggia in pratica,se fosse approvata farebbe solo l’interesse delle strutture naturiste esistenti.
Una proposta di legge che vada a favore dei naturisti deve così recitare nel suo articolo chiave:
” All’entrata in vigore della presente legge tutte le spiagge marine, lacustri o fluviali, di proprietà del demanio o di enti pubblici sono considerate clothing optional (abbigliamento facoltativo) con la possibilità per le amministrazioni comunali di poter riservare esclusivamente sino ad un massimo dell’80% della superficie di dette aree, alle varie categorie di persone naturiste o non naturiste (tessili).
Le amministrazioni comunali possono, inoltre, destinare ai naturisti o ad altre categorie di persone, boschi ed altri ambienti naturali.
Le aree conosciute da anni come notoriamente frequentate dai naturisti continueranno ad essere naturiste e potranno essere sostituite con altre di superficie non inferiore in certi casi di provato interesse generale.”