Il Santa Maria della Scala ospiterà i resti dell’Homo Sapiens più antico della Toscana, uno dei più antichi d’Italia. E’ “l’Uomo del Chiostraccio”, l’uomo che con i suoi 15.000 anni può raccontare qualcosa di nuovo sulla nostra storia. Si arricchisce con questa notevole scoperta, effettuata dall’Università di Siena, il patrimonio culturale ospitato dal Santa Maria della Scala, a Siena. L’ “Uomo del Chiostraccio” potrebbe dirci molto di più sulle nostre origini. In questo senso saranno fatte ricerche e analisi sul suo DNA per analizzare i gradi di
parentela genetica con gli altri Homo sapiens del nostro territorio ed eventualmente con i nostri cugini Neanderthal. Tra i caratteri che spingono i ricercatori ad andare oltre, ci sono i tratti del cranio che nell’ambito di una morfologia moderna complessiva mostrano alcune caratteristiche ancora arcaiche.
Solo indagini più approfondite potranno rivelarci eventuali analogie o differenze con i suoi contemporanei del Paleolitico superiore.
Alla conferenza stampa che si è tenuta al Santa Maria per la presentazione del reperto, il 4 maggio, sono intervenuti Tatiana Campioni, dirigente Santa Maria della Scala, Fabio Sandrelli, Mauro Coltorti e Ivan Martini, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Siena, e Stefano Ricci, antropologo, Unità di Ricerca di Ecologia Preistorica del Dipartimento di Scienze Ambientali “G.Sarfatti” dell’Università di Siena.
Il 6 maggio l’”Uomo” potrà essere visto dal pubblico. Durante la conferenza studio, che nel pomeriggio del 6 maggio si terrà al Santa Maria della Scala, a Siena, sarà collocato in una teca blindata e sarà visibile al pubblico. Così l’antico Spedale si avvia sempre più a diventare grande polo museale.
“L’Uomo del Chiostraccio”, che ha 15.000 anni, rappresenta una scoperta di interesse europeo. Infatti, a differenza di altri rinvenimenti, non è una sepoltura, ma un ritrovamento che documenta un evento drammatico occorso ad un Uomo del Paleolitico superiore. Infatti, caduto in fondo al pozzo di accesso alla grotta, si è fratturato la testa in più parti. Una perizia medicolegale ha evidenziato che il trauma non ha portato alla morte immediata, ma l’individuo, semicosciente, potrebbe essersi trascinato per alcuni metri prima di morire.