Grazie a questo importante riconoscimento, Fort Jesus e il ricco patrimonio culturale tramandato di generazione in generazione potrà ricevere aiuti più consistenti per la sua conservazione a beneficio non solo del popolo keniota, ma per le generazioni future del mondo e vedrà l’aumento di turisti nella regione costiera che vorranno includerlo nei loro itinerari.
A strapiombo sull’oceano, Fort Jesus rappresenta uno straordinario esempio di fortificazione militare del periodo. Costruito dai portoghesi alla fine del XVI secolo per proteggere il porto e la città di Mombasa, la rocca ha visto nei secoli l’avvicendarsi delle dominazioni straniere: portoghese, omanita e inglese, arricchendosi di storia e di cultura che rinnova ogni notte con un suggestivo spettacolo in abiti del tempo e alla luce delle fiaccole.
“L’industria del turismo in Kenya è molto orgogliosa ora che può contare ben 6 Siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità” afferma l’Hon. Najib Balala, Ministro del Turismo del Kenya che cita tra gli altri l’Arcipelago di Lamu e i tre laghi lungo Great Rift Valley – Bogoria, Nakuru e Elementaita i cui scenari spettacolari attraggono ogni anno milioni di turisti.
I membri del comitato dell’UNESCO anche oggi sono riuniti a Parigi per esaminare una lista di Siti che potrebbero ottenere il prestigioso riconoscimento. In particolare, la Città Vecchia di Mombasa con il suo ricco patrimonio architettonico e culturale.
“Questi sviluppi sono in linea con la nostra strategia di creare un nuovo marchio diverso dal prodotto “mare”, realizzando un prodotto turistico ricco di esperienze intense e attive, culturalmente gratificante anche come destinazione congressuale. In questo modo vogliamo puntare alla diversificazione del prodotto spiaggia-mare” dichiara l’Hon. Balala “Come Kenioti dobbiamo renderci conto che questo nostro grande patrimonio culturale e naturale deve essere conservato a tutti i costi perchè per molto tempo costituirà i punti di forza del turismo in Kenya per generare ricchezza a beneficio della nostra nazione” e conclude “A nome mio e del Governo del Kenya, dell’industria del turismo e della gente di Mombasa, vorrei ringraziare l’ UNESCO per questo meritato riconoscimento”.