Di Salvatore Spoto.
Ci sono angoli del litorale tirrenico dove il tempo si è fermato. Antiche case, tra mare e terra, alberi, canneti che nascondono paludi popolate da fauna altrove scomparsa, distese d’acqua marina che ospitano volatili variopinti.
Ecco le “saline di Tarquinia”, elette a Riserva naturale, dove la storia della civiltà umana, dagli Etruschi a quella di oggi, si ferma davanti alla natura. Qui tutto è magia, dal colore dorato della terra ai luminosi riflessi dell’acqua accarezzata da timidi raggi invernali del sole, al canto dei trampolieri, al guizzare veloce nell’acqua di creature acquatiche. Basta chiudere gli occhi per rivivere l’atmosfera del mito, quando, in un paesaggio, da immaginare come questo, un bambino bellissimo spuntò dalla terra smossa dalla vanga di un contadino.
Disse di chiamarsi Tagete e, dimostrando la saggezza di un dotto vecchio, dettò le leggi sacre che insegnavano a leggere nel cielo le divine volontà e l’arte della divinazione, osservando il fegato degli animali sacrificati.
L’atmosfera mistica e surreale del passato magico che sopravvive al presente caotico e fracassone resiste, in tutta la sua purezza, in questo luogo racchiuso tra le foci di due fiumi, il Marta e il Mignone, entrambi legati all’antica civiltà etrusca.
Un sentiero permette di osservare gli stagni con gli “abitanti” nascosti tra i giunchi che si specchiano nell’acqua. Camminando la visuale si espande fino ad abbracciare l’orizzonte, dove il cielo abbraccia il mare. Gli acquitrini si allargano. Da stagni diventano laghi sui quali si riflettono superbi pini e austeri casali di campagna.
Più in là, oltre la duna, si affacciano le creste delle onde, candidi volti di misteriose creature nate e cresciute nell’eterno mito dell’eterna rigenerazione. Portano negli abissi immagini di trampolieri e altri uccelli acquatici, altrove scomparsi. Anche il visitatore può ammirarli ogni seconda domenica del mese, quando la Riserva naturale delle Saline di Tarquinia apre i cancelli dei sentieri e quelli che portano ai punti di osservazione sulle antichissime saline.
Per raggiungere questo luogo d’incanto, percorrere la via Aurelia fino all’altezza di Tarquinia. La segnaletica (cartelli gialli) indicano la via per raggiungere la Riserva.
Informazioni: tel. 06 966682 – 0766 864605
Salvatore Spoto