C’era una volta un luogo che attirava la nostra attenzione con le sue vetrine piene di poster, di foto, e come nella canzone di Baglioni, nella quale il poster che lui guardava, aspettando la metro delle 7.30, gli faceva desiderare di andare lontano, anche noi ci fermavamo davanti a quelle vetrine, sognando, un giorno, di poter realizzare il nostro desiderio, di andare lontano.
Quando si vinceva la timidezza e la ritrosia, ci si recava all’interno di quel luogo e si entrava in una sorta di libreria open space: ben esposti non trovavi romanzi, né testi di saggistica, ma volumi colorati, pieni di fotografie, di immagini emozionanti, di testi quasi poetici ed il bello era che tutto questo era a tua disposizione, completamente gratis.
La cosa ancor più sorprendente era che il più delle volte venivi anche accolto con il sorriso e c’era chi si metteva a tua disposizione per darti tutte le informazioni, per raccontarti di come lui, o lei, aveva già vissuto quell’esperienza di viaggio, senza mai chiederti un costo per questo.
Scattava una sorta di reciproca amicizia e confidenza e in poco tempo ti ritrovavi a guardare le foto che la stessa persona che ti aveva accolto ed invitato ad accomodarti aveva scattato proprio nella destinazione in cui saresti voluto andare, e il suo modo di parlare ti faceva aumentare il desiderio di poter anche tu andare un giorno nello stesso luogo.
Quando avevi la possibilità di realizzarlo quel sogno, tornavi non da quel “venditore” bensì da quell’amico, che ti aveva accolto e dato fiducia.
Quando lui ti rivedeva, leggevi già nei suoi occhi lo stupore e la gioia che provava nel potersi mettere a tua disposizione per ridarti la stessa immensa fiducia che tu avevi dato a lui.
Nascevano amicizie, confidenze che si protraevano nel tempo, avevi il desiderio di raccontare la tua esperienza di viaggio e dire, a tua volta, ad un tuo amico, di andare da quella persona che ti aveva permesso di realizzare il tuo sogno e di vivere un’esperienza di viaggio indimenticabile, il modo migliore per ringraziarlo, generando il sano passaparola.
Se le cose continueranno ad andare come stanno andando, se lo stare al passo con i tempi significa cancellare esperienza, competenza, professionalità, rispetto reciproco e soprattutto il calore di un contatto umano, credo che da qui a non molto racconteremo ai nostri figli, ai nostri nipoti questa favola in cui i personaggi della storia non saranno quelli a cui eravamo abituati da piccoli, le streghe, i principi, le fate, ma i personaggi saranno quei personaggi che da principi azzurri si sono trasformati in orchi cattivi.
Siamo arrivati al punto in cui sembra che la tendenza in atto sia quella di una sorta di congiura, di alleanza tra più forze per mettere definitivamente al bando il ruolo delle agenzie di viaggio e degli organizzatori (i cosiddetti tour operator) e delle tante figure estremamente preparate che hanno fatto la storia del turismo fino a quando l’avvento di internet ha fatto credere a chiunque di essersi svegliato una mattina e di aver trovato dentro di sé il DNA del bravo organizzatore di viaggi.
Tutti sono diventati guru del turismo, tutti capaci di organizzarsi un qualsiasi viaggio, che sia un semplice weekend o un giro del mondo, solo perché si pensa che basti qualche click per non andare in un’agenzia; tutti che senza aver fatto mai uno dei tanti corsi a cui debbono partecipare gli addetti al settore per essere abilitati a vendere la biglietteria delle compagnie aderenti alla Iata, si sentono assolutamente in grado di conoscere tutte le regole tariffarie, le condizioni contrattuali di viaggio, tutti che non hanno bisogno di chiedere lumi su una polizza assicurativa, l’importante è che costi meno e che importanza avranno i massimali di spesa, specialmente in certi paesi in cui le strutture sanitarie sono alle stelle e potrei andare avanti ma rischierei di diventare troppo antipatico, o forse già lo sono diventato.
Sono nati centinaia e centinaia di portali, siti di turismo on line, blog scritti da esperti ma anche da presunti opinionisti che si sentono leader del turismo , applicazioni di ogni tipo, giornali che si sono convertiti al viaggio, commentatori che si presentano nei talk show televisivi a proporre la scorciatoia per risparmiare, pubblicità rivolte a vendere altri prodotti che aprono il loro messaggio, dicendo “che soddisfazione risparmiare sui viaggi“, gente che va in albergo e scrive delle recensioni chissà quanto veritiere e il più delle volte basate su giudizi estremamente soggettivi e senza una lucida obiettività, creando danni a quell’impresa e screditando il ruolo di chi sta proponendo quella stessa struttura, già venduta da anni senza aver mai avuto un minimo contenzioso, associazioni di consumatori che sono lì pronte a generalizzare sui disguidi e sugli eventuali inadempimenti di un singolo attore della filiera, il che non significa che tutta la filiera è marcia.
Un mondo parallelo e in netto contrasto con l’altro mondo fatto di quelle persone che credono ancora di poter dare il loro contributo.
Di questa favola ho percorso una lunga strada di cui non ho assolutamente alcun rimpianto e in cuor mio voglio sperare che potrò ancora condividere delle belle pagine con chi mi segue e vorrà ancora seguirmi, apprezzando la mia competenza, la mia onestà, la mia etica professionale, riconoscendo anche il giusto valore, seppur questo potrebbe significare anche un costo in più.
Per quelli che pensano di poter fare a meno di noi, non serbo per loro alcun rancore perché siamo tutti vittime del mondo che sta cambiando anche se non sono così convinto che stia cambiando in meglio vista l’alienazione che ci sta portando a perdere addirittura il contatto con noi stessi, però a queste persone dico pure di essere coerenti con le loro scelte e quando si imboccano delle strade alternative si possono ottenere vantaggi ma anche andare incontro a delle difficoltà, e nel momento in cui si rompono i legami di lealtà e di fiducia, elementi base nei rapporti prima di tutto umani, e si è, anche, giocato sporco con chi ha dato la sua competenza, oltretutto il più delle volte gratuitamente, non si può poi pensare di ritornare in quel luogo e andare a chiedere aiuto, convinti che sia dovuto per “diritto divino”, alterandosi pure se non lo si riceve o se viene chiesto un diritto di consulenza, specialmente se a dartela è un esperto della materia.
A quelli che un giorno erano i protagonisti e oggi si sentono tutti delle vittime sacrificali, a quelli che oggi accolgono i clienti in agenzia preparandosi ad essere il più scaltro della situazione e non il più preparato, a quelli che pensano che questo sia un settore in cui è facile fare tanti soldi onestamente, cosa impossibile a realizzarsi, e cercano la via dell’inganno e della frode, proponendo “pacchetti” che di turistico hanno solo la definizione ma nella sostanza hanno ben altro, a quelli che vivono il mestiere di agente di viaggi con lo stesso atteggiamento di chi pensa che basti un click sul computer, a quelli che hanno gettato la spugna o forse la getteranno tra poco, a tutto questo mondo variegato che è il nostro mondo, dovremmo fare prima di tutto noi un esame di coscienza per capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo recuperare, prima di dover raccontare la favola ai nostri figli, ai nostri nipoti.
“seduto con le mani in mano, sei lì che aspetti quello delle 7.30 chiuso nel tuo paltò……….e sogni di andare lontano”
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