di Liliana Comandé.
Vediamo segnali di ripresa o… segnali di fumo?
Ricordate la filastrocca che si cantava da bambini? Ebbene, ogni volta che mi capita di leggere la notizia di qualche operatore che fallisce, mi viene sempre in mente quella filastrocca perché mentre la dicevamo usavamo contarci per poi far uscire il bambino che era l’ultimo ad essere “toccato” con l’ultima parola di An Ghin Go. Il fatto è che quello era un gioco divertente, mentre ora, in queste situazioni, non c’è assolutamente niente di cui ridere, anzi, la situazione si sta facendo ogni giorno più preoccupante nonostante i “proclami” di chi ci vuole convincere che la crisi sta diminuendo. Nel 2012 e nel 2013 avevo scritto che alla fine dell’anno ci sarebbero state tante chiusure di operatori, più o meno conosciuti e più o meno conosciuti. Bene, mi sembra che il settore agenziale e del tour operating si stia assottigliando quotidianamente anche se, c’è ancora chi apre queste attività pensando ad un futuro ricco di guadagni e di viaggi. Forse i viaggi converrebbe farli da turisti normali, visti i prezzi scontati che si “trovano” ad ogni angolo di strada, e il futuro ricco di guadagni potrebbe essere anche un “non futuro”.
Ma la speranza è l’ultima a morire e lasciamo che dal di fuori si pensi ad un settore non in crisi dove ancora si possono investire tempo e denaro.
Ma chi vive all’interno di questo settore si rende conto al cento per cento di quanto, da tanto tempo, non girino soldi nel turismo?
Quanti educational vengono effettuati negli ultimi anni? Quante riviste turistiche e storiche, che si trovavano solo in edicola, dopo anni e anni di largo consenso hanno dovuto chiudere? Quanti altri hanno decimato il personale? E quelli del trade? Quanti settimanali escono ora ogni quindici giorni – se non oltre – con pagine ridotte perché non c’è abbastanza pubblicità? Quanti vanno avanti con i road show o eventi vari? E la pubblicità non si fa perché non ci sono soldi sufficienti per coprire i costi.
E i cataloghi degli operatori? Ormai sono diventati la metà di prima. Ci sono i siti web a mostrare viaggi e prezzi. Ricordo che anni fa era una voce molto costosa nel budget dei T.O., ora sono quasi diventati inutili. Si prenota a “distanza” e gli alberghi si possono vedere on-line senza alcun problema.
Ci sono agenzie e T.O. che ridimensionano gli uffici, oltre al personale, e questo perché bisogna diminuire i costi troppo alti di gestione. Ma questo conferma che la situazione è pessima e bisogna fare i conti anche con gli spiccioli di Euro.
Siamo ancora una volta in attesa di qualcuno che si occupi di risollevare le sorti di questa specie di sotto-settore assieme a chi lo rappresenta e assieme a chi ci lavora, perché non è detto che la chiusura non stia dietro l’angolo anche per tutti noi che ci sentiamo sì un po’ depressi e con la voglia di chiudere, ma stiamo sempre lì, al lavoro, in attesa che entrino clienti e si ricomincino a vendere viaggi, non solo a spendere soldi per le varie tasse provinciali, per la fidejussione, la sicurezza sul lavoro, la protezione della privacy, il commercialista, il consulente del lavoro ecc…l’affitto dell’ufficio, la luce, i telefoni, i toner “milionari” per stampanti e fax. E infine, per la voce più grossa: quella del personale.
Quanti di noi si sono mai messi a fare i cosiddetti “conti della serva”, con tutto il rispetto per la categoria?
Facciamoli, una volta tanto, e rendiamoci conto di quanto siamo costretti a pagare ogni mese per mandare avanti “una baracca” con il tetto sfondato!
Ma nulla si muove e nessuno mette neppure una toppa al tetto. Apriamo gli ombrelli e continuiamo come se dentro la baracca non ci piovesse.
Liliana Comandè
Ciao Liliana, le tue analisi sono sempre così crude ma così vere nella loro crudeltà e ti si deve dare atto di guardare in faccia la realtà ed avere il coraggio o all’opposto l’umiltà di dire le cose come stanno. E’ Vero lo scenario a cui stiamo assistendo quotidianamente è uno scenario drammatico ma era uno scenario a cui solo gli stolti non potevano credere che diventasse questo. Si poi è anche vero che in mezzo a tanta desolazione c’è chi ancora resiste, chi ancora porta a casa dei risultati, chi vive questo lavoro come se fosse solo un bel giocattolo, le realtà sono sempre state le più diverse e probabilmente continueranno ad esserci tante realtà. Andiamo avanti combattuti tra le speranze, qualche sprizzo di entusiasmo, alla ricerca di certezze che abbiamo perduto lungo il percorso e non solo per cause a noi esterne ma anche e soprattutto per l’incapacità, l’arroganza, il vezzo di non aver voluto prendere consapevolezza (un valore che tutti dovremmo perseguire) di quanto andava accadendo.
Quanto è vero……..
Buondi Liliana, quando studiavo e portavo i “calzoni corti”, si diceva che un mercato attira competitors quando il guadagno che il settore offre permette di coprire tutti i costi e fruttare una certa marginalità, man mano che i competitors aumentano, diminuisce la marginalità e questo spinge i più deboli ad uscirne. Credo che in pochi riescano a capire il significato ( neanche tanto profondo) di marginalità, il “sistema” impone e non propone, peccato che il sistema è costituito pure da noi.
Leggo sempre con molta attenzione ciò che scrivi da anni e devo dire che è impressionante come vivisezioni il ns mondo …non ne fai scappare una e ci metti di fronte alla nostra cruda realtà…ma io un po continuo a sperare e lavorare per modificare il destino. studio mi rinnovo insomma non lascio che gli eventi mi travolgano non resto passiva………sarò la versione iin gonnella di Don Chisciotte ???
Buona sera Liliana, se riusciamo ad eliminare i tre banditi e i tre sommari sulla strada……la ripresa verificata andrà ancora meglio. Io noto che i clienti anche se non lo dicono cercano sicurezza e professionalità. Buona serata.
Cara Liliana sicuramente sei una persona intelligente. Non tutti hanno voglia e capacità di rinnovarsi e studiare nuove strategie per rimanere in piedi in questo settore. Lo viviseziono perché è da tantissimi anni il mio mondo e vivo di questo. La realtà è sempre stata cruda e, anche quando i tempi erano d’oro, non mancavano i problemi. Devo dire che, dalla guerra del golfo, il nostro mondo ha incominciato ad avvertire le prime crepe. L’11 settembre ha dato il colpo di grazia e poi è arrivato Internet. Ma i problemi erano sempre problemi, soprattutto nell’essere una categoria disunita e senza una strategia comune per il futuro. Il risultato è sotto gli occhi di chi, ogni mattina, spera di non aprire l’agenzia per fare solo preventivi, che poi non si concretizzano.
Hai perfettamente ragione. A volte passiamo piú tempo a pensare ai tagli da fare che al nostro lavoro
..finito di tagliare tutto il tagliabile non resterà che diventare una associazione no profit
Ciao Liliana! Quanto è facile e ripetitivo farti sempre i complimenti per i tuoi lucidi pensieri e reali prospettive!!! Su questo previsto assottigliamento del settore si possono rileggere commenti e post di anni addietro ai quali i diretti interessati hanno fatto orecchi da mercante preferendo “credere” ai proclami dei soliti (pochi) vangelizzatori della falsa crisi per convincere i creduli che addirittura questo stillicidio di agenzie e tour operators tornerebbe ad indubbio vantaggio dei soliti “unti del Signore” che rimarranno padroni del campo (di sterpaglie, ho sempre creduto io).
A mio giudizio questo significa non guardare in faccia la realtà, illudersi e magari preferire illudere altri sulle capacità di ripresa di quanti (??) riusciranno a sopravivere, anzichè sollecitare almeno iniziative a salvaguarda degli interessi della collettività.
Ed ancora qualcuno vuol credere che non tutto il male viene per nuocere ed aspetta ……la manna dal cielo!
Caro Santo, sono ben 24 anni che scrivo sempre le stesse cose, con crudezza perché se le cose non vanno bene bisogna dire esattamente come stanno le cose. Negli anni passati sono stata accusata di esere troppo pessimista, ma non avevano capito che, forse, vedevo più lontano del mio naso. Tutto ciò che avevo previsto si è avverato, con grande dispiacere,. Ma non avrei mai pensato che la categoria si sarebbe sfaldata in questo modo, Associazioni di categoria comprese.
Purtroppo sì, Alissa.
Cristiano, purtroppo i tempi sono brutti – tranne alcune agenzie che vivono soprattutto della provincia – e, spesso, si è costretti a pensare ai tagli per sopravvivere.
Delta Viaggi, vorrei dirti che l’interline International Club, molti anni fa, quando fatturava molto, si sentì in dovere di rilevare dal fallimento una agenzia e T.O. e pagare tutti i viaggi dei T.O. e i voli Interline come agenzia. All’epoca, le tasse per le associazioni erano veramente quasi nulle. Questo perché non le sembrava giusto che ci fosse disparità di tassazione. Se avesse potuto prevedere questa cosa, forse avrebbe continuato come associazione e basta, visto che oggi agiscono tutte come agenzie di viaggio pagando due spiccioli.
Caro Juan, credo che tu abbia espresso bene il concetto con questa tua ultima frase:”Credo che in pochi riescano a capire il significato ( neanche tanto profondo) di marginalità, il “sistema” impone e non propone, peccato che il sistema è costituito pure da noi”.
Mi ricordo che una volta l’agenzia di viaggi era visto come un business vincente, forse un po’ troppo élitario, ma sicuramente vincente! Se la giocava con la licenza dei tabacchi e la farmacia, tanto per capirsi. La liberalizzazione ha fatto sì che il mercato fosse aperto a tutti, (ed io sono una di quelle che ha approfittato della nuova legge!), ma senza dettare delle linee guida ben precise si è creato il caos! Questo ha portato una dequalificazione della professione, entrata in campo di competitor al limite della regolarità pronti a sgomitare per farsi spazio a qualunque costo! Il risultato non è che si siano abbassati molto i prezzi (se c’è stato un ribasso si deve forse all’entrata in campo di nuovi attori nel mercato come agriturismi e compagnie low cost che differenziano l’offerta) ma sicuramente si sono ridotti i margini (anche grazie alla politica di riduzione o taglio delle commissioni decise unilateralmente dai fornitori che prima si proclamavano “partner” di noi agenti di viaggio e il costante aumento della pressione fiscale e dei costi fissi a cui chi lavora su commissione non può più far fronte, se non con l’aumento del bacino di clientela, che nel frattempo si è invece ridimensionato grazie al proliferare selvaggio di nuove aperture e della crisi economica. Viva la libertà…. di morire strozzati!
ciao Liliana, hai ovviamente perfettamente ragione… come dice Santo le verita’ sono plurime. qualche caso e’ veramente bizzarro. qualcuno incredibile… personalmente come ho detto tante volte, tiro avanti stringendo i denti perché ancora mangio , perché ancora spero e spt perché non vedo tanti altri campi che se la cavano meglio (anche se da noi la crisi e’ arrivata come un tifone su haiti)
Cara Sofia, il tifone potrebbe diventare qualcosa di più grave se la situazione continuerà ad essere come è ora. Mi piacerebbe sapere quante agenzie stanno lavorando e riescono a coprire le spese. Io credo che in molti debbano fare i conti risparmiando al massimo anche su ciò che serve nelle agenzie (cartoleria, luce, contratti telefonici che si cambiano per pagare meno ecc…). Tutte cose che un tempo non si guardavano perché l’utile giusto per andare avanti senza avere il patema d’animo ogni mese. Il fatto è che, a forza di stringere i denti, si possono anche spezzare.