Commento fortemente negativo da parte di Fiavet e degli operatori del turismo. “Non possiamo continuare a subire le decisioni improvvise e prive di piani strategici delle nostre Amministrazioni, regionali o nazionali che siano”. Questo è quanto ha dichiarato Fortunato Giovannoni, Presidente di Fiavet Nazionale a sostegno delle rivendicazioni fatte anche dal Presidente della Fiavet Campania e Basilicata, Ettore Cucari, all’indomani dell’aumento del prezzo del biglietto per l’ingresso agli scavi di Pompei in vigore per tutto il periodo estivo.
Di questi giorni è la notizia che, in occasione della mostra “Pompei e l’Europa” presso il Museo Archeologico di Napoli e gli Scavi di Pompei, sono stati istituiti nuovi prezzi sui biglietti d’ingresso indipendentemente che il visitatore sia o meno interessato alla visita della mostra.
“E’ quanto mai evidente che – ha continuato Giovannoni – una decisione come questa, in un momento in cui gli operatori hanno già concluso i loro accordi per la stagione estiva e fissato i prezzi, grava pesantemente sul settore turistico e sull’incoming in particolare. Ma ciò che maggiormente ci stupisce è che tali decisioni, fortemente impattanti sul turismo, vengano prese da organi che evidentemente di turismo non ne capiscono. Mentre i nostri competitors continuano a fare politiche mirate per favorire l’incoming, in Italia continuiamo per la strada contraria.”
Non bisogna dimenticare, inoltre, che gli scavi di Pompei sono quasi una tappa fissa per i crocieristi che approdano solo per poche ora appena necessarie alla visita delle rovine.
“La Fiavet continuerà a battersi – ha concluso Giovannoni – contro queste politiche disorganizzate. L’Italia rimarrà sempre al primo posto nel monto per la ricchezza del suo patrimonio artistico e culturale, ma non per questo si può trascurare il lavoro di tutti quelli che cercano di portare un’immagine qualificata del nostro Paese all’estero e un prodotto turistico di qualità per i consumatori. Quanto accaduto a Pompei è l’ennesima prova di quanto il settore sia poco considerato nelle scelte strategiche delle Amministrazioni Regionali e Nazionali”.