Un progetto avviato da Ministero del Turismo e istituti di credito mette a disposizione 1,6 miliardi di euro per finanziare nuovi investimenti nel settore dell’accoglienza ricettiva. Federcongressi guarda con favore a questa iniziativa, chiedendosi – e chiedendo al Ministro Brambilla – se è possibile estenderla alle imprese della filiera congressuale.  Il neo-rinato Ministero del Turismo ha avviato il progetto Italia & Turismo, per mettere a disposizione del comparto risorse finanziarie aggiuntive a condizioni di particolare vantaggio. Il progetto, attraverso i gruppi Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare, Banca Popolare Milano e Banca Popolare Sondrio, offre un plafond di 1,6 miliardi di euro alle imprese del settore turistico ricettivo (compresi agriturismo, campeggi, villaggi turistici ecc) per investimenti di riqualificazione e sviluppo, anche in riferimento ai processi di aggregazione, di valorizzazione commerciale, di rinnovamento di macchinari e impianti, di ricambio generazionale, di risparmio energetico e per investimenti pubblicitari.

A seconda della banca impegnata nel progetto, senza alcun limite per l’importo minimo e con massimi che per alcune convenzioni arrivano a 2 milioni di euro o all’80% del programma di investimenti da realizzare, il finanziamento è erogabile con una durata compresa tra un minimo di sei mesi e fino a un massimo di vent’anni.

Sempre a seconda della banca, le operazioni sono garantite dai consorzi Confidi (espressione delle associazioni di categoria), dal Fondo centrale di Garanzia (Legge 662/96), eventualmente anche da parte di terzi o, per operazioni ipotecarie, da un’ipoteca di 1° grado sull’immobile.

 

Il commento del Presidente Federcongressi Paolo Zona

«Si tratta di un’iniziativa meritoria, della quale si sentiva maggiormente la necessità in un momento come l’attuale, in cui da più parti si denunciano limitazioni nell’accesso al credito. Proprio per questo mi chiedo – e chiedo al Ministro Michela Vittoria Brambilla – per quale motivo limitarsi alla ricettività, che è sì fondamentale per il comparto turistico, ma non totalizzante. Ci siamo per esempio noi del congressuale, cui lo stesso Ministro Brambilla ha recentemente e pubblicamente riconosciuto l’appartenenza alla filiera turistica, al pari di tour operator e agenzie di viaggio. Non sarebbe dunque meglio estendere l’accessibilità a questi finanziamenti a tutti i componenti della grande “squadra” del turismo nazionale? I palazzi dei congressi, che ogni anno movimentano milioni di partecipanti con indubbio beneficio da parte dell’industria alberghiera; le event agency e le agenzie Pco, le incentive house e le Dmc, che svolgono un servizio turistico di sua stessa essenza; e poi i caterer, gli allestitori, i service tecnologici e tutte le altre professionalità che prestano il proprio indispensabile e insostituibile contributo alla realizzazione degli eventi potrebbero e dovrebbero essere inclusi tra i beneficiari di questi finanziamenti. Pertanto, nell’eventualità di un allargamento del bacino di utenti potenziali, su cui sappiamo che il Ministero sta già riflettendo, invito il Ministro a considerare questa nostra richiesta, sicuro che saprà anche stavolta vagliarla con la competenza riconosciutale da tutti».