In merito all’ipotesi di riavvio del progetto “portale del turismo” tengo a ribadire quanto sostenuto in tutte le occasioni in cui il tema è stato affrontato ed in particolare durante i lavori della Commissione Interministeriale che se ne è occupata. Le aziende che operano nel campo del turismo incoming, e che generano il 90% dei flussi turistici organizzati dall’estero verso il nostro Paese, avvertono l’esigenza di una razionalizzazione delle informazioni turistiche riguardanti l’Italia. Gli operatori esteri con i quali siamo in rapporto ci richiedono materiali (non più solo cartacei ma anche in formati riproponibili sul web) per poter informare i propri clienti e per poter battere la concorrenza degli altri paesi. Per un’offerta come quello italiana -così ricca e differenziata- quindi, un portale che raccolga informazioni, mostre e iniziative è essenziale. Altrettanto importante è che questo materiale sia riutilizzabile da tutti gli operatori che fanno della promozione del turismo verso l’italia il proprio core business. Non condividiamo affatto che si realizzi con i soldi pubblici un portale finalizzato alla commercializzazione diretta del prodotto turistico. Sia perchè sarebbe una concorrenza sleale nei confronti di imprese (grandi e piccole) che hanno realizzato importanti investimenti in questo campo sia on line che attraverso canali più tradizionali. Sia perchè ritengo che ognuno debba svolgere il proprio mestiere e, nel caso delle istituzioni preposte al settore turismo, è importante che i compiti di comunicazione e promozione siano svolti al meglio concentrando gli sforzi. Sono certo che il Sottosegrario Brambilla rivedendo l’apertura sui compito di commercializzazione del portale italia.it tenendo conto della realtà delle imprese e del mercato: due scenari che conosce molte bene provenedo da questi ambiti.