Più lavoro, investimenti e consumi nel turismo. Bocca: “una proposta per uscire dalla crisi e mettere in moto prima di altri paesi il nostro sistema turistico”. “La grave situazione economica mondiale impone l’assunzione di scelte coraggiose e lungimiranti e questa nostra proposta punta ad uscire dalla crisi ed a mettere in moto il sistema turistico italiano prima di altri Paesi“. È quanto ha affermato oggi il Presidente di Confturismo-Confcommercio, Bernabò Bocca, alla presentazione di una manovra di politica fiscale realizzata dalla più importante e rappresentativa Confederazione del turismo italiano insieme con il contributo tecnico-scientifico del CISET (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica) in collaborazione con l’Università Cà Foscari di Venezia.
“Oggi stesso -ha aggiunto Bocca- abbiamo scritto al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sottoponendo alla sua attenzione il progetto e ci apprestiamo a richiedere un incontro col Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per illustrare anche a lui quali benefici concreti potrebbero derivare da questa iniziativa Governativa che tra l’altro era già prevista nel programma elettorale del centro-destra”.
LA PROPOSTA – L’ipotesi attorno alla quale il CISET e Confturismo-Confcommercio hanno lavorato, predisponendo una analisi economica costi-benefici, verte sulla riduzione dell’Iva per i comparti del ricettivo e della ristorazione senza dimenticare di mettere in evidenza la disparità di trattamento che subiscono anche le Agenzie di Viaggio italiane. A fronte di una riduzione dell’Iva dal 10% attuale ad un auspicabile 5% l’intera economia turistica nazionale avrebbe una sferzata salutare, capace in un colpo solo di aumentare i consumi turistici, di far crescere gli investimenti e dunque accelerare l’ammodernamento delle imprese del sistema ed incrementare in modo significativo l’occupazione diretta ed indotta, creando nuovi posti di lavoro.
L’AUMENTO DEI CONSUMI TURISTICI – La base dati di riferimento è il 2007.
I consumi turistici nel 2007 hanno fatto segnare un giro d’affari di 95,4 miliardi di Euro.
Riducendo l’Iva dal 10% al 5% solo nei comparti ricettivo e ristorazione il beneficio sull’intero sistema turistico nazionale porterebbe i consumi turistici ad un giro d’affari di quasi 100 miliardi di Euro, per un incremento secco del 4,7%.
Conseguentemente a tale riduzione di aliquota gli investimenti operati dagli imprenditori turistici passerebbero dai 7,8 miliardi di Euro del 2007 ad oltre 8,3 miliardi di Euro, facendo segnare un aumento del 6,6%.
Da questi dati andrebbero stornati 519 milioni di Euro di minori entrate fiscali per le casse dello Stato, ma a conti fatti il saldo vedrebbe una cifra finale che dagli oltre 103 miliardi di Euro del 2007 si attesterebbe a quasi 108 miliardi di Euro post manovra, per un incremento a regime del 4,3%.
L’AUMENTO DEI POSTI DI LAVORO – La base di riferimento è sempre il 2007.
L’occupazione correlata ai consumi turistici passerebbe dagli oltre 2,4 miloni di lavoratori tra diretto ed indotto del 2007 a quasi 2,6 miloni con un aumento del 4,6% e la creazione dunque di 114 mila nuovi posti di lavoro.
L’occupazione prodotta dagli investimenti operati dagli imprenditori turistici passerebbe dalle 172 mila unità del 2007 alle 184 mila unità, per un incremento del 6,9% e 12 mila nuovi posti di lavoro.
La flessione di occupazione nazionale che si avrebbe all’esito di questa manovra, per effetto del minor introito fiscale dello Stato, sarebbe pari a 18 mila unità, ma dagli oltre 2,6 milioni complessivi di occupati nel 2007 (tra turismo ed investimenti) si passerebbe ad un totale di oltre 2,7 milioni di lavoratori con un incremento secco del 4%, pari a 108 mila nuovi posti di lavoro.
“A conti fatti -ha concluso Bocca- con un costo ipotizzabile di quasi 519 milioni di Euro da parte dello Stato, porteremmo il giro d’affari del settore a sfondare i 100 miliardi di Euro annui, rilanceremmo fortemente l’immagine turistica del nostro Paese e, soprattutto avvicineremmo il numero di lavoratori alla soglia storica dei 3 milioni, che rappresenterebbe un altro primato di questo settore che continua ad essere l’unico a dare lavoro e ricchezza al Paese intero”.